Conte: «La partita si era messa subito bene, abbiamo avuto delle occasioni per raddoppiare ma bisogna essere bravi e cinici a mettere in freddo il risultato».
TORINO - "La partita si era messa subito bene, abbiamo avuto delle occasioni per raddoppiare ma bisogna essere bravi e cinici a mettere in freddo il risultato". Il tecnico della Juventus, Antonio Conte, è dispiaciuto solo del risultato che ha visto il Cagliari pareggiare a Torino 1-1, ma allo stesso tempo loda i suoi per l'impegno messo in campo. "Il gol loro subito all'inizio del secondo tempo ci ha gelati e abbiamo avuto difficoltà . Andiamo avanti sapendo delle difficoltà che abbiamo, non ci saranno partite facili per noi". Mancano dei cambi? "Andiamo avanti con il gruppo che ho a disposizione - aggiunge ai microfoni di Sky Conte - abbiamo cercato di cambiare la partita dando più linfa ai tre davanti. Oggi non siamo riusciti a vincere ma a livello di impegno non possiamo rimproverarci niente", Se c'e stata della presunzione da parte della Juve? "non credo - chiude il tecnico della Juventus - ci sia stata, non ho visto questo, da parte nostra c'è sempre grande umiltà ".
IL RECORD - Conte in conferenza stampa: «Il record d’imbattibilità da inizio stagione è già qualcosa che è scritto nella storia, ma i pareggi non si festeggiano. E questo risultato è una delusione. De Ceglie ha fatto una grande partita. Del Piero e Krasic hanno avuto occasioni importanti. La Juve va meno forte fisicamente? Beh, la vittoria a Lecce va rivalutata vista la vittoria di Cosmi a Firenze, e il Cagliari ha battuto 3-0 il Genoa che oggi ha vinto con l’Udinese. Erano due avversarie in forma. Il lavoro a Dubai credo sia un luogo comune: noi abbiamo corso più del Cagliari, preso il gol dell’1-1 è stato più semplice e meno faticoso per loro. Vanno ritrovate situazioni tattiche e automatismi: insomma, bisogna lavorare. Un calo mentale? Una Juve più rilassata? Può essere tutto. Ora la patata ce l’abbiamo in bocca e abbiamo abituato tutti bene… Io e Krasic non ci capiamo – e scoppia a ridere in conferenza -? Ma dai! No, è un nostro giocatore. E’ un peccato, ci poteva far vincere la gara e poteva fare di me il grande stratega… Ce la sta mettendo tutta».
L'analisi di Guido Vaciago sul momento bianconero. È una squadra che non assomiglia per nulla a quella che ha esaltato i tifosi a settembre a dicembre. Sembra, fondamentalmente, una questione fisica.
TORINO - «Meglio di Lecce, ma non siamo ancora ai livelli di prima della sosta», Antonio Conte fotografa la situazione della Juventus in modo lucido. Anche perché, tolti alcuni sprazzi, è una Juventus che non assomiglia per nulla a quella che ha esaltato i tifosi a settembre a dicembre. Sembra, fondamentalmente, una questione fisica: perché la squadra non ha perso la coralità del gioco e la compattezza del gruppo (vedi il gol di Vucinic), ma queste due caratteristiche non riescono a trovare applicazione sul campo perché le gambe non girano come prima e senza la ferocia agonistica che ha spinto la Juventus finora, per i bianconeri diventa difficile creare, per gli avversari più facile esprimersi.
Non è un caso, infatti, che sia proprio il centrocampo l'epicentro dei problemi bianconeri. Vidal, Pirlo e Marchisio, che con i gol, la corsa e il pressing, avevano trascinato la Juventus nei primi sei mesi, evidenziano chiari segnali di affaticamento. E questo, inevitabilmente, comporta problemi per chi sta davanti e riceve meno palloni e per chi sta dietro che vede arrivare troppi avversari. Chiariamo subito: non è "colpa" di Vidal, Pirlo e Marchisio, se la Juventus non ha vinto con il Cagliari, ma il calo del centrocampo è un sintomo chiave per dare un'interpretazione al risultato di oggi e alla brutta prestazione di sette giorni fa a Lecce.
Se i calcoli di Conte e del suo staff sono esatti, la Juventus tornerà a correre come prima nel giro di due settimane, in tempo per la sfida con l'Udinese in casa e con un'altra gara di sofferenza contro l'Atalanta sabato prossimo. Poi, però, dovrebbe avere abbastanza benzina per arrivare in fondo al Gran Premio del campionato spingendo sempre al massimo e senza pit stop per le Coppe. Ma nel frattempo, Marotta sta cercando un centrocampista (da Behrami a Guarin, passando per Nainggolan o, eventualmente, Palombo) proprio perché lì in mezzo non ci sono ricambi e ogni tanto i tre pistoni del motore bianconero devono avere la possibilità di rifiatare.
Ultima riflessione, premesso che Conte è il maggiore responsabile del successo juventino di questa stagione, questa volta forse non ha indonvinato i cambi. Che senso ha inserire un giocatore come Krasic, chiaramente fuori dal progetto (basta contare presenze e, soprattutto, tribune per capirlo) e forse anche psicologicamente sballotato dalla difficile situazione che sta vivendo dopo una stagione da eroe l'anno passato? Il gol sbagliato in modo così clamoroso forse non è solo sfortuna. D'altra parte non era l'unica soluzione per aumentare il dinamismo della squadra: Marrone a Lecce si era comportato benissimo, perché non riproporlo? Ma rispetto al lavoro che il tecnico ha portato avanti finora, è davvero un peccato veniale.
I bianconeri battono facilmente l'Al Hilal in un'amichevole che chiude il ritiro invernale in oriente. Vantaggio di Del Piero al 14'. Poi 8' dopo è sempre il n° 10 a punire la difesa avversaria. Al 30' rete di Elia. Al 45' gran gol di Vidal, poi al 51' è Chiellini a fare 5-1. Al 75' c'è anche il gol di Pepe su calcio di punizione e all'86' arriva la firma di Quagliarella con una bella conclusione al volo. Per gli arabi il gol della bandiera è per Alharthi
ROMA - Antonio Conte voleva l'impegno e di certo non sono mancate grinta e concentrazione nella sfida che ha visto i bianconeri affrontare e battere gli arabi dell'Al Hilal. Un successo netto quello conseguito dalla Vecchia Signora che non ha avuto problemi a sbarazzarsi per 7-1 della squadra di Thomas Doll. Un buon allenamento per Del Piero e compagni in vista del ben più difficile impegno che aspetta domenica prossima la capolista della Serie A al Via del Mare contro il Lecce.
PRIMO TEMPO - Nel primo tempo, forse, si sono viste le cose migliori con la Juve capace di dominare in lungo e in largo occupando tutte le zone del campo in maniera molto precisa. Di Del Piero, autore di una bella doppietta, Elia e Vidal le reti che hanno messo subito in discesa il match di Riyad e trasformato l'amichevole in un allenamento a buoni ritmi. Da segnalare soprattutto la rete del cileno autore di un tiro di prima intenzione all'incrocio dei pali che non ha lasciato scampo alla difesa araba. Di sicuro l'Al Hilal non è stato a guardare e anzi in un paio di occasioni con Al-Shalhoub e Wilhelmsson ha sfiorato il gol.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa poi Conte ha totalmente rivoluzionato la sua formazione mandando in campo tutti gli uomini a sua disposizione. Forse proprio per questo l'attacco arabo è riuscito a colpire prendendo di fatto in contropiede il nuovo "11" scelto da Conte. È Alharthi il giocatore che ai nipotini potrà raccontare di aver segnato un gol ad una squadra di Serie A: tocco di esterno davanti a Storari e palla che finisce in fondo al sacco. La Juve però non ci sta e sul ribaltamento di fronte rimette di nuovo le cose a posto con Chiellini, abile a sfruttare il pregevole assist di Quagliarella sugli sviluppi di un calcio d'angolo di Krasic. Nei minuti successivi i ritmi calano vertiginosamente con gli esterni bianconeri non troppo propositivi e la squadra un po' troppo bloccata per vie centrali. Allora al 75' ci pensa Pepe a trovare il gol con un calcio di punizione preciso che si infila all'incrocio dei pali. Unidici minuti dopo c'è spazio anche per Quagliarella: assist perfetto di Vucinic e tiro al volo all'angolino basso: 7-1 e match in archivio. È l'ultimo squillo di una buona partita che prepara al meglio i bianconeri in vista della sfida di campionato contro il Lecce. Fra tre giorni però, al Via del Mare, si farà davvero sul serio e sarà tutta un'altra storia.
L'attaccante bianconero non ha dubbi: «Scudetto? Il Milan parte avvantaggiato ma noi ci crediamo. A livello personale spero di affermarmi a livello europeo e quando sento il mister che dice che posso fare la differenza fa piacere»
ROMA - «Sto bene, ho ripreso in pieno e non vedevo l’ora di rientrare, perché stare fuori è dura per tutti». Essere costretti a guardare i compagni giocare fa sempre male, ad ogni calciatore, e Mirko Vucinic non fa eccezione. L’infortunio muscolare che lo ha costretto a saltare le ultime gare del 2011 però ormai e alle spalle e il montenegrino scalpita. anche perché all’orizzonte c’è la gara di Lecce, che per lui ha un significato particolare, visto che in quella città è arrivato a soli 17 anni ed è cresciuto come calciatore e come uomo: «È la mia seconda casa. Sono stato lì per sei anni bellissimi e sono sempre contento di tornare. E poi ho già dovuto saltare la partita contro la Roma e mi è spiaciuto molto».
LA SFIDA COL MILAN - Se la prossima sfida in campionato è contro i pugliesi, quella contro il Milan prosegue a distanza. Un duello nel quale la Juve, secondo Mirko, ha un’arma straordinaria da sfoderare: «Abbiamo una voglia che si può trovare in poche altre squadre. Voglia di migliorare e lavorare. E infatti non ho mai lavorato così tanto. Cos’ha il Milan più di noi? Lo scudetto dello scorso anno. Parte avvantaggiato per quello». Dovendo restringere il confronto ai singoli è fin troppo facile paragonare Vucinic a Ibrahimovic, per la potenza fisica, il piede vellutato, le ascendenze slave... «e per le due ultime lettere del cognome...», sorride il montenegrino.
VOGLIA DI VINCERE - Un altro lato in comune è sicuramente l’ambizione e Mirko non la nasconde: «Nel 2012 voglio vincere. A livello personale spero di affermarmi a livello europeo e quando sento il mister che dice che posso fare la differenza fa piacere. Forse dovrei segnare di più, perché per ora ho fatto solo due gol. Mi metto più a disposizione della squadra rispetto agli altri anni e sono comunque soddisfatto di me stesso. E poi siamo primi in classifica ed è questo che conta, non quanto segno io, perché siamo in undici e ci sacrifichiamo uno per l’altro. La cosa più importante è che la squadra continui su questa strada».