La storia della Juventus e anche, sempre, il suo urlo di battaglia: perché, inutile nasconderlo, il bianconero juventino si ama o si odia.
TORINO. Contro tutto e contro tutti. E’ la storia della Juventus ma è (anche) sempre stato il suo urlo di battaglia: perché, inutile nasconderlo, il bianconero juventino si ama o si odia. Non c’è una via di mezzo. Anche oggi, che la squadra è tornata competitiva sotto tutti i punti di vista, si ripropone lo stesso riferimento. Che è anche un punto di partenza. Per caricarsi, ricaricarsi e vincere. Così, infatti, si legge il proclama del presidente Andrea Agnelli.
COME LIPPI Il primo a battere questo tasto vincente fu Marcello Lippi, lo strizzacervelli, l’allenatore che più di tutti metteva i suoi giocatori nella condizione di dare il massimo: ricordiamo i primi anni di Juventus, quelli del 94, dove l’ex citì campione del mondo caricava i suoi in maniera incredibile. Arrivava addirittura a far attaccare nel muro degli spogliatoi le dichiarazioni bellicose degli avversari e le sfide dialettiche che arrivavano da fuori Torino. L’effetto fu devastante. Per gli avversari, ovviamente, perché la Juve cominciò a vincere tutto quello che c’era da conquistare. Addirittura il mondo, battendo il River Plate a Tokyo con una magia di Del Piero. E prima ancora la Champions League ai calci di rigore contro l’Ajax di Van Gaal (detentore del trofeo) che allora era una delle formazioni più forti del mondo.
E NEL 2006 E con questo spirito Marcello Lippi riuscì a portare la nostra Nazionale in cima al tetto del mondo. Nel pieno di Calciopoli, con inchieste e accuse, compattò il gruppo con il motto «noi contro tutti, facciamo-gliela-vedere chi siamo...» e alla fine andò a finire come tutti sapete. Italia campione del mondo alla faccia di chi considerava il nostro calcio e il nostro movimento di serie B.
CONCLUSIONI Andrea Agelli, che allora era ragazzino, seguiva la Juve e Lippi assieme a suo papà Umberto che gestiva la società. E, sicuramente, si sarà portato dietro quegli insegnamenti che ora cerca di mettere in pratica nella sua Juventus: «Noi contro tutto e tutti, già...». Una frase sentita e risentita che compare sempre nel vocabolario della Juventus. Per (ri)vincere. Come prima e più di prima.
In ventiquattro ore sono andati a ruba tutti i tagliandi per completare i 40.000 posti dello Juventus Stadium
TORINO - Quando si dice fame di successi: 'basta' una semifinale di Coppa Italia, per la titolata Juventus, che però non vince più nulla dal 2005, per bruciare in poche ore tutti i biglietti per la partita, fissata per il 20 marzo. È successo ieri quando, appena iniziata la vendita libera dei biglietti che segue le prelazioni per abbonati e 'members', si sono formate code chilometriche alla biglietteria e in un giorno sono andati a ruba tutti i tagliandi per completare i 40.000 posti dello Juventus Stadium. Naturalmente anche il nome dell'avversario ha influito non poco: nella sua corsa a ritornare grande, la squadra di Conte sta lottando per lo scudetto proprio con i rossoneri e può vantare di averli battuti a Torino, pareggiando a San Siro. Il 20 marzo si giocherà la semifinale di ritorno di Coppa Italia. I bianconeri partono dalla vittoria per 2-1 ottenuta al Meazza.
Il popolo bianconero in rivolta su internet: nessuno ha digerito l'ennesima domenica con decisioni arbitrali sfavorevoli alla formazione di Conte
TORINO - Juve furiosa e in silenzio stampa, tifosi in rivolta sul web. Se squadra e dirigenti hanno lasciato polemicamente Genova senza fare dichiarazioni ("Le immagini parlano da sole", ha scritto il club su Twitter), i fan juventini non hanno digerito l'ennesima domenica con decisioni arbitrali sfavorevoli alla formazione di Antonio Conte. In particolare due episodi hanno scatenato la rabbia: il gol non convalidato a Pepe per un fuorigioco inesistente e il rigore non concesso nel primo tempo per una trattenuta in area di Carvalho a Matri, apparsa evidente anche dalla tribuna.
Immediata è scattata la rivolta su Internet, con forum e community virtuali invase da proteste e recriminazioni. "Va bene voler far vincere il Milan a tutti i costi, ma falsare così spudoratamente un campionato è una cosa che grida vendetta" è il concetto di base, ripetuto con diversi toni di asprezza da molti sostenitori bianconeri. "Oggi è veramente morto il calcio, assassini", azzarda qualcuno. "A che cosa serve seguire un campionato già deciso in partenza?" dice qualcun altro. "Ha ragione Conte: dar contro alla Juve è più facile che darle ragione", sostengono taluni. "Altro che silenzio, società fatti sentire", è l'invito di molti.
E siccome l'argomento Calciopoli è sempre vivo, nel mirino finiscono anche i vertici del calcio. "Vogliono farci pagare l'insistenza sugli scudetti", "Il Palazzo ha deciso". E allora, in piena polemica con la Figc, c'è chi si spinge più in là e suggerisce: "Non diamo più giocatori alla Nazionale". Tuttavia, non ci sono solamente rabbia e proteste. C'è infatti chi analizza la partita di Marassi nel suo complesso e riconosce che la Juve, che ha dominato in lungo e in largo, non è stata capace di segnare, fallendo tantissime opportunità. "La Juve deve recriminare, certo, ma deve soprattutto prendersela con se stessa". "Non siamo riusciti a fare un gol, tutto il resto è chiacchiere e rabbia, ma crediamoci ancora!". Ecco, nonostante i quattro punti di distacco dal Milan, i tifosi bianconeri non hanno perso del tutto le speranza di rimontare i rossoneri e continuano a credere allo scudetto. "Giocando come oggi niente è proibito".
«Mi sta deludendo molto Vucinic. A me i giocatori che azzeccano 1 gara ogni 5 non sono mai piaciuti. A questa squadra manca assolutamente un finalizzatore, manca un Trezeguet»
TORINO - L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco “Ieri, Moggi e domani” co-produzione di Gold Tv, Telecolor, Rete 7, Telespaziotv e Italia mia in onda tutte le domeniche ha rilasciato interessanti dichiarazioni in merito all’ultima giornata di campionato disputata.
JUVE, GIUSTO IL SILENZIO STAMPA. TROPPI TORTI, MA DAVANTI MANCA UN TREZEGUET
“Anche questa domenica la JUVENTUS ha da recriminare contro la classe arbitrale e trovo giusto il silenzio stampa adottato dalla dirigenza per evitare soprattutto nuove polemiche visto che a caldo si può anche trascendere nelle parole. Certo che anche la difesa più battuta del campionato, ovvero quella del GENOA, ha messo ancora una volta di più in evidenza la sterilità dell’attacco bianconero. L’arrivo di Borriello ha creato pressioni negative su Matri e Quagliarella? Non credo anche perché personalmente non ritengo Borriello un giocatore di livello. Mi sta poi deludendo molto Vucinic che dopo un buon inizio di stagione si è perso completante nella discontinuità. A me sinceramente i giocatori che azzeccano 1 gara ogni 5 non sono mai piaciuti. Io non l’avrei mai preso. A questa Juve manca assolutamente un finalizzatore, manca un Trezeguet.”
MILAN, VITTORIA SENZA STORIA SENZA UN LECCE DECIMATO DALLE SQUALIFICHE..
“Il MILAN che ha allungato in classifica ai danni della Juventus ha vinto la sfida contro il LECCE senza nemmeno forzare. E’ stata una partita senza storia in cui i rossoneri ancora una volta di più hanno evidenziato la facilità di andare in goal grazie soprattutto a Ibrahimovic. Va segnalato comunque che il LECCE era molto rimaneggiato anche per via di 3 squalifiche subite. Fosse successa una cosa del genere a me e alla mia Juve sicuramente si sarebbe parlato di ammonizioni mirate e malafede arbitrale e mi avrebbero dato un altro capo di imputazione al Processo..…”
NAPOLI GOLEADA E TERZO POSTO SEMPRE PIU’ VICINO
“Le sconfitte di UDINESE e LAZIO e la goleada effettuata contro il CAGLIARI avvicinano sempre di più i partenopei al terzo posto. Certo è che la vittoria contro i sardi è stata agevolata dalle pressioni negative generate da Cellino, capace di esonerare anche 3-4 allenatori all’anno. Come fanno i giocatori a credere in un progetto così? E questa gente si vanta anche di capire di calcio. Ora il NAPOLI avrà la difficilissima sfida di Londra, dove il CHELSEA è in netta ripresa dopo che lo spogliatoio ha fatto fuori Villas Boas malvoluto quasi da tutti. Non sarà per niente facile contro i Blues ma la gara di ripartenze potrebbe esser ideale per metter in mostra il talento di Lavezzi e Cavani.”
INTER, PROVA DI CARATTERE
“A Verona l’INTER ha mostrato una prova di carattere. Non era facile battere il coriaceo CHIEVO, anche se la squadra di Di Carlo gioca meglio fuori casa che in casa. Vittoria importante che fa morale e da nuovi stimoli ai neroazzurri chiamati ora a ribaltare la sfida di coppa contro un MARSIGLIA sempre più in crisi.”
ROMA, VITTORIA MERITATA
“A Palermo la ROMA ha disputato i primi 25’ di gioco in maniera veramente convincente, poi è un po’ calata. Il PALERMO è stato assente dalla partita e la sequenza degli ultimi risultati conferma che Mutti non ha ancora trovato il bandolo della matassa, soprattutto in difesa. La ROMA comunque è questa: forte con i deboli e debole con i forti....”
LAZIO, CHE OCCASIONE SPRECATA
“Una LAZIO dimezzata dalle assenze ha buttato via veramente una grandissima occasione per accorciare la classifica ed insidiare addirittura il secondo posto alla JUVENTUS. Così rischia invece anche di perdere il terzo posto ai danni del NAPOLI. Forse si è festeggiato troppo la vittoria nel derby. Non era proprio il caso di esagerare….”
UDINESE STANCA
“Dopo la tiratissima partita in Olanda di Europa League è evidente che l’UDINESE ha pagato gli sforzi di coppa giocando una partita stanca su un campo sintetico dove non è facile prender subito le contromisure. Onore al NOVARA del rientrante Tesser, il quale suo ritorno ha evidenziato perbene cosa è il calcio oggi. Le idee sono sempre meno chiare, a tutti i livelli.”
PARMA ATTENTA, IL LECCE E’ ANCORA VIVO
“A forza di ripetere che il PARMA non avrebbe lottato per non retrocedere forse la squadra emiliana si è rilassata un po’ troppo. E invece rischia a pari punti con il CAGLIARI perché il Lecce pur se con 6 punti di meno è ancora vivo. E la squadra è stata sorpassata anche dal SIENA vittorioso a CESENA. SIENA che in classifica ha agganciato una sempre più deludente FIORENTINA.”