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Mar
26
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (26 Marzo 2012)
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Juventus


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Del Piero sblocca al 28' la semifinale di ritorno allo Juventus Stadium contro il Milan di Ibra che esce dopo 45 minuti. Ad inizio ripresa arriva il pareggio di Mesbah che sfrutta di testa una disattenzione della difesa bianconera. All'81' grande rete di Maxi Lopez che capovolge il risultato. Ai supplementari magia del montenegrino che riporta la gara in equilibrio.

 

TORINO - Quel Diavolo di un Alex prima, quel fenomeno di Vucinic poi. Sono loro i carnefici del Milan di Ibra. Con le loro magie si regalano una notte da togliere il fiato e consegnano al popolo bianconero la finale di Coppa Italia. Non poteva essere più bello l'ultimo capitolo dell'infinita sfida di Alex al Milan, avversario di tante battaglie (32 incontri disputati, 10 gol realizzati), non poteva essere più dolce la notte di Vucinic, autore di un gol da leggenda e di una prestazione da fuoriclasse assoluto. Ma la magica notte dello Juventus Stadium non è stata solo di Mirko & Alex. La Juventus come collettivo ha risposto alla grande alle aspettative di un pubblico che ha spinto con un entusiasmo fuori dal comune la squadra alla finale di Roma del prossimo 20 maggio. La partita non era affatto semplice. Il Milan ha la genialità di Ibra (in dubbio fino all'ultimo per un'influenza), ha l'esperienza di Seedorf, la freschezza di El Shaarawy e l'affidabilità di Thiago Silva, oltre all'importante ritorno dell'ex Aquilani dal primo minuto. Dall'altra parte c'è una squadra con una voglia matta di regalarsi l'ennesima grande gioia stagionale. Per raggiungere la finale Conte si affida a Vucinic e l'acclamatissimo Del Piero in attacco con Giaccherini e Pepe a spingere sulle fasce. Le chiavi del centrocampo in mano a Pirlo, protetto dai muscoli di Vidal. Caceres, mattatore a San Siro con una doppietta, escluso dall'undici titolare. La prima frazione è emozionante. Le due squadre si affrontano senza paura e i colpi proibiti non mancano. Il Milan fa inevitabilmente la partita, la Juve riparte veloce provando a pungere in contropiede. Vucinic è incontenibile, tutte le azioni pericolose dei bianconeri passano dai suoi piedi. Dall'altra parte il claudicante Ibra non può essere in serata di grazia ma ha il merito di impensierire Storari al 20' con un tiro cross deviato in angolo dal portiere bianconero. Seedorf ci prova con una sballata conclusione dalla distanza, poi sale in cattedra Del Piero che al 28' sblocca il risultato mandando in estasi lo Juventus Stadium. Grande lancio di Pirlo per Lichtsteiner che crossa al centro per il capitano, bravo a superare Amelia e ad appoggiare in rete a porta vuota per la 287ª volta in carriera. L'1-0 accende gli animi. Allegri si infuria con il quarto uomo per il modo con cui Del Piero si libera di Mexes in occasione del gol. Aquilani entra sul ginocchio di Vucinic, Muntari lo emula su Lichtsteiner: per entrambi solo un cartellino giallo. L'arbitro Orsato fa fatica a contenere il nervosismo. I padroni di casa si galvanizzano e cercano il colpo del ko, approfittando di un momento di confusione della retroguardia rossonera ma il solito Vucinic e Pepe peccano di mira. Il Milan subisce, Ibra piano piano scompare. Allegri continua a polemizzare con la terna arbitrale. El Shaarawy al 43' se ne va sulla destra con uno stop a seguire da applausi ma il suo cross teso trova Bonucci prima di Ibrahimovic. La prima frazione si chiude con un'altra chance per Del Piero che di testa manca di qualche centometro l'appuntamento con la doppietta.

RIPRESA, CAMBIA TUTTO - Nella ripresa il copione cambia. Allegri preserva Ibrahimovic togliendolo dalla battaglia: al suo posto Maxi Lopez. Passano sei minuti e il Milan pareggia il conto con Mesbah che sfrutta al meglio un'incredibile leggerezza di Pepe che si lascia scappare l'avversario, lesto ad insaccare di testa su un lancio di Mexes. L'1-1 impaurisce una stanca Juventus che concede troppo campo ai rigenerati avversari. Conte corre ai ripari inserendo forze fresche: fuori Pepe, dentro Marchisio con Giaccherini spostato sulla destra. Muntari mette due volte i brividi a Storari con due inserimenti centrali di rara pericolosità. Del Piero prova a regalare magie ma non riesce mai a crearsi uno spazio per il tiro. Vucinic continua a spingere e al 68' inventa una giocata da applausi in area rossonera con dribbling secco su Mexes e palla calciata a lato di un palmo. Allegri toglie dal campo Aquilani per l'altro ex al veleno Nocerino. Conte risponde con Borriello al posto di Del Piero che esce al 73' prendendosi la standing ovation dei suoi tifosi. L'entusiasmo del popolo della Juve si ghiaccia all'81' quando Maxi Lopez si inventa un gol di rara bellezza: dribbling secco su Bonucci dal limite e botta sotto il 'sette' imparabile per Storari. Tutto da rifare per i padroni di casa che prima dei supplementari hanno tre chance per il pari, prima con Borriello e poi due volte con Vucinic. Niente da fare, il risultato non cambia più. La Juve conosce la prima sconfitta stagionale nei novanta minuti: per decidere la finalista servirà l'extra time.

 

 

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VUCINIC, UN EUROGOL - L'inizio dei supplementari è tutto di marca bianconera. Vucinic prende in mano la situazione e si scatena entrando come il burro nella stanca difesa avversaria. Prima impegna Amelia con un diagonale insidioso che diventa un assist per Marchisio che calcia alle stelle, poi si inventa al 96' un gol da antologia con un tiro da fermo dai 35 metri dalla traiettoria imparabile. Lo Juventus Stadium può esplodere di nuovo in una girandola di emozioni che sembra non finire mai. I minuti scorrono lentissimi e la tensione resta alta. Le due squadre sono alle corde e in riserva d'ossigeno. Il Milan cerca il gol qualificazione affidandosi a mischie confuse che trovano in Chiellini una barriera invalicabile. Al triplice fischio è festa grande: la Juve centra la sua 14ª finale di coppa Italia.

 

 



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Juventus


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Per Chiellini non ci sono dubbi: «Io lo terrei». Il numero 10 non si sbilancia: «Il mio futuro è il Napoli»

 

TORINO - A tutto Del Piero. È il numero dieci il vero valore aggiunto della Juve, c'è la sua firma nella settimana perfetta dei bianconeri. Due gol in cinque giorni: uno al Milan per conquistare la finale di coppa Italia, uno all'Inter (il primo in campionato) per dare ancora un senso alla rincorsa scudetto ai rossoneri. Prepensionato anticipatamente in autunno, Alex ha risposto a modo suo nel passaggio clou della stagione. Classe, carisma, energia, gol. Ha atteso il suo momento, ha aspettato le occasioni che Conte gli ha concesso senza alzare la voce. Da capitano (spesso) non giocatore in campionato, titolare fisso in coppa Italia, ha ricoperto un ruolo fondamentale nello spogliatoio. Ruolo riconosciutogli dallo stesso allenatore e da un altro senatore, Gigi Buffon, altro grande protagonista di ieri sera, che ha rimarcato la sua grande professionalità. E siccome non avrebbe avuto senso una Juve nuovamente competitiva e vincente senza Del Piero protagonista, ecco la scintilla del campione che scrive un altro capitolo del suo straordinario romanzo bianconero.

«Il ritorno in Champions? Ce lo auguriamo, ma dobbiamo aspettare le prossime gare - sottolinea Alex - Pensare partita dopo partita è ciò che ci ha permesso di fare un cammino fino a oggi ottimo: siamo aggrappati allo scudetto, siamo in finale di coppa Italia, sono sicuramente delle grandi soddisfazioni. La nostra ambizione deve essere grande, dobbiamo pensare in grande e ci auguriamo di poter gioire a fine campionato per qualcosa di importante». Con un Del Piero così, niente è impossibile. «Adesso il mio ruolo cambia? A questa domanda può rispondere solo Conte - rileva il capitano - Io farò ciò che ho fatto finora, preparerò al massimo ogni gara, pensando di giocare. Non voglio cambiare niente di tutto ciò ma concentrarmi sulla prossima tappa. Se poi giocherò di più sarò felicissimo». Un Del Piero infinito, anche se il suo matrimonio con la Juve è destinato a concludersi a giugno. E allora tornano gli interrogativi. È stato giusto annunciare già in autunno che questa sarebbe stata la sua ultima stagione in bianconero? Perchè non concedergli un altro anno, visto che, quasi certamente, l'anno prossimo ci sarà la ribalta della Champions League?

Il termometro del web dice che i tifosi, letteralmente impazziti per il loro capitano, hanno già votato in suo favore e confidano in un gesto del presidente Agnelli. Giorgio Chiellini ribadisce che «ci sarà tempo per lui e la società di parlarsi e prendere una decisione insieme». Si riaprirà il tormentone? Del Piero, intanto, mantiene la linea di sempre: «Il mio futuro è il Napoli domenica prossima, per gli altri discorsi ci saranno tempi e modi, ma non sono d'attualità. L'anno scorso ho fatto il mio dovere, ho firmato in bianco». «Personalmente - aggiunge Alex - cerco di non lasciare niente al caso e di concentrarmi non certo su quelle che sono parole e scelte che sono state fatte o dette fino a oggi perchè la mia carriera non deve essere inquinata da niente. Non voglio essere un problema, voglio stare bene, segnare e giocare».

 

 



Mar
22
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (22 Marzo 2012)
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Il tecnico della Juve a Vinovo incita la squadra: «Dimentichiamoci la grande notte con il Milan. Le facce felici le voglio vedere solo a fine stagione»

 

TORINO - E quindi? E quindi... nulla. Nulla deve cambiare nelle menti dei giocatori bianconeri, in quanto a senso di appagamento, sia pure dopo una grande impresa e inequivocabile dimostrazione di forza come quella valsa la qualificazione in finale di coppa Italia, ai danni del Milan. Guai a chi sgarra, guai a chi pensa di aver già fatto chissà che cosa, guai a chi presta il fianco a cali di tensione. No, Antonio Conte - uno abituato a vincere i trofei internazionali, non a pareggiare le semifinali di ritorno di coppa Italia... - non ammette nulla di tutto questo. Per carità, ben venga il più che comprensibile entusiasmo dei tifosi, ma quanto ai giocatori, non sono consentiti stati d’animo e atteggiamenti differenti rispetto umiltà, fame, determinazione.

FACCE ALLEGRE - Il tecnico bianconero lo ha spiegato senza mezzi termini ai suoi, ieri, a margine della ripresa degli allenamenti. Un discorso chiaro, fatto di complimenti per l’ennesima buona prestazione offerta contro i rossoneri, ma anche di un ammonimento specifico: «Non voglio vedere facce allegre, voglio vedere grinta e determinazione. Non abbiamo ancora fatto nulla, non abbiamo ancora raggiunto nessun traguardo. Dunque sotto a lavorare, perché le facce allegre è meglio averle a fine stagione!».

 

 



Mar
22
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (22 Marzo 2012)
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Per la finale di Coppa Italia a Roma i bianconeri sorteggiati come formazione 'di casa' nella prima riunione organizzativa. Curve ancora da assegnare.

 

TORINO - Sarà Juve-Napoli. La finale di Coppa Italia all'Olimpico di Roma in programma il prossimo 20 maggio vedrà la Juve giocare 'in casa'. Questo il sorteggio emerso dalla prima riunione organizzativa per la 'finalissima' contro la squadra di Mazzarri. Giocare 'in casa' darà alla Juve priorità di scelta su maglia, pantaloncini e panchina. Inoltre Conte potrà decidere quando svolgere l'allenamento di rifinitura alla vigilia: prima o dopo il Napoli. Più complesse le altre scelte organizzative, in particolare sull'assegnazione delle curve per cui saranno venduti rispettivamente 20mila biglietti a squadra.