«Troppi pareggi, ma i bianconeri non devono mollare». Attacco a De Laurentiis: «Farà come gli pare quando sarà a capo della Uefa»
MILANO - "De Laurentiis la pensa in un modo, noi in un altro. Quando sarà presidente della Uefa farà come gli pare". Così il numero uno della Uefa Michel Platini ha replicato al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, secondo cui Fifa e Uefa non aiutano il calcio. "Non ci sono problemi con il presidente del Napoli, mi ha già detto queste cose di persona", ha aggiunto Platini, annunciando che la richiesta di scorporare il ranking di Champions League e Uefa è stata "respinta dalla commissione dei club. L'idea piace ai club italiani ma magari non agli altri". Dopo aver premiato Gianni Rivera, il presidente della Uefa ha ribadito la propria contrarietà alla tecnologia in campo e i dubbi sui terreni in sintetico: "Non riguarda Uefa, ma sono vicepresidente Fifa e posso dire qualcosa - ha sorriso Platini -. Sul sintetico sono d'accordo in due casi: nei Paesi in via di sviluppo e in quei posti con condizioni climatiche particolari. Non sono favorevole per il grande calcio". E Platini non intende tornare indietro sul Fair Play Finanziario. "Le discussioni le abbiamo fatte quattro anni fa, sono come il vostro Monti in Italia che deve fare cose impopolari ma le deve fare - ha spiegato - È la prima volta che tutti sono d'accordo: abbiamo un miliardo e mezzo di euro di perdite ogni anno, non torneremo mai indietro, è l'unica cosa che si può fare per far sopravvivere il calcio".
CONTRO LA TECNOLOGIA - "Sono totalmente contrario alla tecnologia in campo, a tutte le tecnologie". Così il presidente della Uefa Michel Platini ha ribadito la propria posizione a proposito degli ausili tecnologici per gli arbitri. Dopo aver consegnato il premio del presidente della Uefa a Gianni Rivera, Platini ha preferito non entrare nel merito delle polemiche arbitrali che animano il campionato di serie A. "Essendo presidente di 53 federazioni nazionali, per me è difficile vedere solo quello che succede in Italia - ha osservato -. Errori arbitrali succedono dovunque, dall'Italia alla Romania fino all'Armenia".
«DICO JUVE» - Michel Platini non tradisce, nonostante la diplomazia da presidente Uefa, la passione juventina: «Chi vince lo scudetto? La juve, nonostante il mano 4 non deve mollare. E’ un peccato che il Milan sia andato così avanti, ma la Juve ha fatto troppi pareggi, mi pare che la Juve sbagli un po’ troppi gol (detto da lui… Ndr), ma non è finita. Gli errori degli arbitri? Beh, se fa silenzio stampa la Juve figuratevi io. Di certo io sono contro la tecnologia: in Champions abbiamo avuto quattro casi di gol-non-gol come quello di Milan-Juve e grazie agli arbitri di porta la decisione arbitrale è stata quella giusta. Meglio più occhi che le telecamere, poi decida l’International Board».
Dopo la felice “operazione Henry” i Gunners valutano l’inserimento di un giocatore d’esperienza. Wenger lo voleva già nel 2006.
TORINO - L’indiscrezione è di quelle che intrigano il mercato. Arsene Wènger , manager dell’Arsenal, vuole Alessandro Del Piero a Londra nella prossima stagione per impreziosire con un po’ di esperienza e classe un gruppo molto giovane. Con l’arrivo del numero dieci bianconero è convinto di far compiere all’Arsenal il definitivo salto di qualità: la sua squadra, infatti, anche in questa stagione occupa le prime posizioni della classifica ma non dà mai l’impressione di potersi inserire nel discorso di vertice tra i due Manchester. Lotterà, nella migliore delle ipotesi, per un posto in Champions. Quindi vuole un campione affermato e non per niente nell’ultimo periodo della stagione ha sfruttato per qualche partita le qualità di Henry (una bandiera per i Gunners) che finito il prestito è tornato in America dove lo riempiono d’oro. Scelte di vita, già, ma forse anche la consapevolezza di non potersi più esprimere ad altissimi livelli.
CONTATTO - E allora, per un futuro migliore, l’entourage del manager francese, a quanto sembra, si è già messo in contatto con il campione bianconero. Prima con un fax e poi con una telefonata diretta. Si cerca di stringere i tempi. Di sicuro non si è ancora paralato di contratto e di soldi ma soltanto di disponibilità da parte del giocatore ad accettare la nuova sfida. Che, tra l’altro, potrebbe catapultarlo in Champions League. Un’altra esperienza importante. Da vivere e da raccontare. E per quel che ne sappiamo Alessandro Del Piero ci sta pensando con molta attenzione.
LONDRA OK - La capitale inglese, inutile nasconderlo, è una città che attira sia Alex sia la sua famiglia. Un paio d’anni in Inghilterra per perfezionare la lingua e, perché no, togliersi quelle soddisfazioni che nell’ultimo periodo sono mancate potrebbero rappresentare il giusto coronamento ad una carriera costellata da record. Il numero dieci, inoltre, è integro, fisicamente sta benissimo e dopo tanta panchina ha voglia di dare e di fare.
WENGER, OK - Naturalmente il francese sa tutto di Del Piero. Sa che è motivatissimo e che può ancora fare la differenza. Contro di lui ci ha giocato tante volte e adesso vuole togliersi lo sfizio di allenarlo. Già pregusta una coppia offensiva con Van Persie . Wenger conosce la professionalità di Del Piero, il suo entusiasmo a mettersi a disposizione del gruppo, la sua professionalità negli allenamenti ed è convinto che possa fare spogliatoio. Che possa aiutare l’Arsenal a crescere. Di sicuro gli consegnerà una maglia da titolare perché non guarda la carta d’identità e lo vede in campo ad inventarsi qualcosa di speciale. Alessandro Del Piero è la sua idea speciale per un Arsenal che possa tornare competitivo sotto tutti i punti di vista.
Il tecnico bianconero: «I ragazzi devono solo continuare a dare il massimo fino alla fine»
TORINO - Antonio Conte parla in conferenza stampa dopo il pari casalingo contro il Chievo e alla viglia del recupero contro il Bologna: «Ai ragazzi ho ripetuto quello che dico sempre. Continuare a dare il massimo così come abbiamo fatto con Chievo, Cagliari, Genoa, Siena, tutte le partite in cui abbiamo pareggiato. Alla fine di ognuna di queste partite sono tutti usciti avendo dato anche più del massimo. Alla fine del campionato non dobbiamo avere rimpianti, vedremo dove saremo arrivati a fine stagione. Pensiamo a dare tutto di noi stessi, altro che depressione per il sorpasso. Per ora questo massimo ci ha fatto tornare competitivi, ha fatto tornare la paura della Juve: dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto finora. Se vinciamo siamo in testa alla classifica».
BOLOGNA, PARTITA PIU' IMPORTANTE - Contro il Bologna serve una Juve determinata: «Bologna è la prossima partita, quindi la più importante, quella della vita. E' un momento in cui c'è emergenza, in difesa abbiamo perso due elementi di assoluto valore come Chiellini e Barzagli, cerchiamo di prenderla come un'opportunità, un motivo e un momento per crescere in compattezza e cuore per sopperire a un'emergenza. Sicuramente è una prova di forza da parte della squadra, che dovrà fare probabilmente anche più di quanto ha fatto finora»
DIFESA, UOMINI OBBLIGATI - Con Barzagli e Chiellini ko, non c'è scelta tra i difensori: «Vorrei scegliere io, non essere costretto a farne per colpa degli infortuni. In difesa abbiamo sei giocatori, solo quattro disponibili: Lichtsteiner, Caceres, Bonucci e De Ceglie. Sono convinto faranno una grande partita, reparto e squadra. L'attacco? L'importante è che qualcuno faccia gol, le scelte che faccio sono sempre in virtù del momento di forma, dell'avversario, di quello che vedo in campo, non avendo un giocatore che si stacca in maniera impressionante rispetto agli altri».
LA DIFESA DI VUCINIC - Vucinic è sotto accusa: «Vucinic è l'elemento più talentuoso che abbiamo in squadra. Da un momento all'altro può essere determinante in fase offensiva, con una giocata, un colpo di genio. E quindi me lo tengo ben stretto. Poi ci sono dei momenti un po' no, che capitano, una prestazione non convincente può capitare ma ho grande fiducia in Mirko come in tutti i componenti della rosa e sono convinto ancora che può essere fondamentale. Non ci possiamo permettere di discutere un giocatore come Vucinic».
SCELTE - Come sempre sceglierà gli undici che vedrà più in forma e più adatti alla partita: «Ho fatto il calciatore e so che la differenza la fanno i calciatori. Cerco di mettere la squadra nelle migliori condizioni per fare bene attraverso gli interpreti che scelgo per poter vincere la partita. Borriello titolare col Milan e poi in tribuna? Magari domani gioca titolare, dipende da quello che vedo in settimana, da quello che gli leggo negli occhi, da quello che mi trasmette. Ogni mio atto ha sempre un perché».
ELIA CRESCE - Elia sta screscendo: «Elia è un esterno offensivo che preferisce molto giocare a sinistra, è cresciuto molto rispetto a quando è arrivato in Italia da noi. Quando vengono in panchina sono tutti pronti per entrare. E' una freccia del mio arco, vedremo quando deciderò. A quattro dietro è più semplice schierare sia lui che Krasic».
I FISCHI - Contro il Chievo si sono sentiti alcuni fischi: «Durante un'annata ci sono picchi e anche giornate normali, ma comunque importanti. Calciatori come Marchisio, come Vidal, quando non fanno gol, dispiace dirlo, inficia sul voto in pagella che viene dato loro. Abitui a segnare, poi non segni più e allora spuntano le insufficienze, dispiace perché non si valuta il rendimento vero del giocatore. Fischi? Mi hanno detto che ci sono stati, io non li ho sentiti: questo mi fa molto male, penso che siano frutto della delusione per la mancata vittoria, li giustifico così, mi auguro però che i tifosi ci siano sempre molto vicini perché non bisogna mai dimenticare quanto di straordinario stanno facendo i miei ragazzi. E se qualcuno vuole infilare la testa nella sabbia, gliela prendo e gliela tiro fuori io».
I CONVOCATI - Conte ha convocato 23 giocatori. Aggregato anche il difensore della Primavera, Prince Guano. Ecco l'elenco completo: 1 Buffon 4 Caceres 7 Pepe 8 Marchisio 10 Del Piero 11 De Ceglie 13 Manninger 14 Vucinic 17 Elia 18 Quagliarella 19 Bonucci 20 Padoin 21 Pirlo 22 Vidal 23 Borriello 24 Giaccherini 26 Lichtsteiner 27 Krasic 28 Estigarribia 30 Storari 32 Matri 34 Marrone 36 Guano.


Successo dei ragazzi di Baroni. Beltrame al 5' ha portato in vantaggio i baby bianconeri, dopo il raddoppio di Padovan al 23'. I giallorossi accorciano con Piscitella.
VIAREGGIO - Una grande Juventus batte una grande Roma e vince la Viareggio cup. La squadra di Baroni parte subito forte e dopo 3' Pigliacelli deve già intervenire su Beltrame. La Roma si affaccia nella metà campo bianconera dopo cinque minuti, guadagnando una punizione sulla destra, ma proprio da lì nasce il gol bianconero: la difesa respinge, Appelt serve Spinazzola che vola dalla trequarti al limite dell'area e sull'uscita di Pigliacelli offre a Beltrame la palla dell'1-0. La Roma si scuote dopo un quarto d'ora e prende l'iniziativa, ma la Juve rischia pochissimo e si rende pericolosa in contropiede. E in contropiede raddoppia al 23': è ancora Spinazzola ad affondare in velocità nella difesa giallorossa e poi a offrire l'assist, stavolta per Padovan che controlla e segna. I giallorossi sembrano accusare sia la stanchezza per i 120' con la Fiorentina di sabato, sia il doppio colpo al morale, così è ancora la squadra di Baroni a rendersi pericolosa due volte con De Silvestro e poi con Padovan, che manca la deviazione a porta vuota su cross di Untersee. Nella ripresa De Rossi gioca subito la carta Frediani, passando al 4-2-3-1 con Verre e Viviani davanti alla difesa, il nuovo entrato, Politano e Piscitella alle spalle di Tallo. La Roma assume l'iniziativa, ma non sembra creare grossi grattacapi alla difesa bianconera: invece al 13' Piscitella accorcia le distanze, accentrandosi da sinistra e trovando lo spazio per un destro potente con cui batte Branescu sul secondo palo. Caricata dal gol, la Roma continua a cercare il pareggio e la partiuta vive di capovolgimenti di fronte: così dopo un servizio appena lungo di Beltrame per De Silvestro, Politano sfiora il 2-2 con un tocco di sinistro che esce di un soffio. E di un soffio la Roma manca il 2-2 al 22' e al 24': prima Rubin salva sulla linea dopo un cross di Piscitella, poi Branescu salva su tiro di Barba su azione d'angolo. La Juventus soffre ma cerca di colpire in contropiede e al 32' Spinazzola impegna Pigliacelli. Duello che si ripete al 40', quando su un contropiede juventino il portiere è eccezionale nel deviare il destro al volo dell'esterno. Ma la parata, così come il pallonetto di Beltrame fuori di un soffio al 49', non cambia l'esito: la Juventus è campione.
VIAREGGIO (LUCCA) - C'è una Juventus che lotta per tornare a vincere lo scudetto e una che 'cannibalizzà il Torneo di Viareggio, proprio come faceva la prima squadra con i campionati. La Primavera bianconera di Marco Baroni, battendo la Roma 2-1 (2-0), è arrivata all'ottavo successo, sei conquistati nelle ultime dieci edizioni del torneo. Futuri campioni per la corte di Conte, come i vari Marchisio, De Ceglie, Marrone, che al Viareggio hanno brillato. Ma mentre la prima squadra può vantarsi di essere anche tutta italiana e di dare l'ossatura alla Nazionale, nella Primavera bianconera, come ormai in tante altre squadre giovanili, sono diversi gli stranieri. Oggi in campo Baroni ne ha mandati sette e uno è rimasto in panchina. Stranieri o no, le reti della finale sono tutte italiane e portano le firme di Beltrame, Padovan, Piscitella. Baroni (vinse il torneo da giocatore con la Fiorentina nel 1982) si è preso una bella soddisfazione: l'obiettivo del club era vincere il torneo e la vittoria è arrivata. Sotto gli occhi del direttore generale Beppe Marotta.
LO SPOGLIATOIO - La Juventus ha vinto con merito, era tra le più quotate ed ha avuto un cammino senza incertezze, fatta eccezione per la gara con il Vicenza (ottavi) dove ha avuto bisogno dei rigore per passare il turno. Anche la Roma è apparsa un'ottima squadra, oltre tutto 'più 'italianà della Juve: peccato che la squadra di Alberto De Rossi, sotto di due gol, abbia reagito solo nella ripresa Baroni è euforico. "Questo successo corona il lavoro fatto da tutto il settore giovanile: i ragazzi sono stati all'altezza di un torneo prestigioso". De Rossi è dispiaciuto per aver regalato un tempo. "Nel primo tempo abbiamo anche rischiato di prendere la terza rete, nel secondo tempo invece siamo stati senza dubbio noi stessi, ma la Juventus ha avuto più gamba". Non fa rimproveri neanche il ds giallorosso Walter Sabatini. "I ragazzi hanno dato tutto quello che avevano e sono venuti fuori bene alla distanza". Beltrame e Bouy, nelle file bianconere, faranno parlare di sè; così come Piscitella e Viviani tra i giallorossi, già nel giro della prima squadra.
Spinazzola premiato: è il Golden Boy di Viareggio
VIAREGGIO (LUCCA) - L'ala della Juventus Leonardo Spinazzola è stato proclamato il Golden Boy della 64/a edizione del torneo di Viareggio, ossia il miglior giocatore della manifestazione. Il premio per il capocannoniere è andato al genoano Riccardo Improta, autore di sei gol; mentre il titolo di miglior portiere è stato assegnato al lituano Tomas Svedkauskas, della Fiorentina.