«Che evoluzione Sebastian, ora è un vero attaccante. Sapeva a chi ispirarsi». L'agente: «Conte lo rivuole? Giudizio che pesa»
TORINO - A meno che l’avance di Tommaso Ghirardi («Del Piero lo prenderei io a Parma», ha detto ieri a Tuttosport non sia coronata da successo, questa sera assisteremo all’ultima uscita di Alex Del Piero al Tardini, teatro di sfide che nei ‘90, intesi come decade, profumavano di trofei. Sarà l’ultima volta anche per Hernan Crespo, che nei giorni scorsi ha rescisso il contratto con gli emiliani, ma a cui questa sera verrà concessa l’appendice (strameritata) della standing ovation davanti ai suoi tifosi. Quanto a Sebastian Giovinco, è difficile dire cosa sarà la sua partita. Forse l’ultima “contro” la Juve, perché Antonio Conte non vede l’ora di riportarlo alla casa madre. Oppure no, dal momento che il Parma detiene gli stessi diritti della Juve sul giocatore e il futuro in questi casi, a prescindere dall’amicizia esibita tra i due club, non è facile da decifrare anche per chi siede al tavolo (della trattativa) con ottime carte in mano. Insomma, la partita vista da Crespo è un passo d’addio. Per Del Piero più o meno lo stesso. Mentre per la Juve potrebbe essere un ulteriore passo verso lo scudetto, a patto che proprio Giovinco non si metta di mezzo. Questo oggi, perché da maggio in poi sarà mercato e la scena se la prenderà tutta la Formica Atomica, il campione diviso a metà.
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