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Ago
24
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (24 Agosto 2012)
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( 2 Voti )

Juventus

 

Intervista completa Antonio Conte

 

L'allenatore della Juve dopo la conferenza stampa di Vinovo: «Devo sentirmi definire poco credibile dalla procura federale che invece considera credibile una persona che da 3 anni si vende le partite, i compagni e la famiglia»

 

TORINO - Un fiume in piena. Una rabbia tenuta dentro per tanto tempo. Troppo. Antonio Conte ha parlato della squalifica di 10 mesi a Vinovo, durante la conferenza stampa organizzata insieme agli avvocati. Abbiamo raccolto le frasi più importanti, i passaggi più forti.

LA RABBIA - Conte comincia così: "Ho ascoltato tutti, sono stato in silenzio. Ho sempre rispettato le regole, in campo e fuori. Penso sia una vicenda assurda e ieri c'è stata la ciliegina sulla torta". Il tecnico della Juventus si infiamma: "Sono rimasto allibito dall'intervento di un componente della commissione che mi ha giudicato, qualcosa di grave e mai visto".

SPOT SCOMMESSE - "Sono oggetto di accuse infamanti, per fare di me lo spot di uno scandalo calcioscommesse". "Mai scommesso in vita mia. E sono più credibile di chi come Carobbio si vendeva le partite. È una vergogna"

GIUDICI/TIFOSI - "Questa è una vicenda assurda, e io sono sempre stato corretto in campo e fuori". "C'è un giudice che parla di me, dice cose inopportune, forse da tifoso. Ha qualcosa di personale con me".

CAROBBIO - "Carobbio per la procura federale è 'Pippo', non Filippo Carobbio. Sono pappa e ciccia...". Così Conte su Filippo Carobbio, il 'pentito': "Carobbio è poco credibile per la procura di Cremona, ma Pippo è credibile per la procura della Figc.... Io devo sentirmi definire poco credibile dalla procura federale che invece considera credibile una persona che da 3 anni si vende le partite, i compagni e la famiglia".

IL MOTIVO - "Cosa è successo? Che sono arrivato in una squadra amata e odiata come la Juventus e di vincere quando nessuno se lo aspettava. Con grandissimo aiuto da parte della società e dei giocatori". "Non mi è piaciuto niente di questa vicenda. Hanno istigato alla bugia certe persone".

AI TIFOSI - "E' assurdo tutto quello che mi è successo. Il popolo juventino deve sapere quello che mi hanno fatto e quello che mi stanno facendo. E' una vergogna".

 

Conte: «Quello che mi hanno fatto è vergognoso»

 

TORINO - Parla Antonio Conte. E lo fa direttamente dalla casa bianconera di Vinovo dove, insieme agli avvocati Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero, è stata organizzata la conferenza stampa Angelo Alessio.

Si è conclusa la conferenza stampa

Mister ha ancora fiducia nella giustizia sportiva? "Arriviamo al terzo grado di giudizio. Non mi è piaciuto niente in questa vicenda, zero. Oggi è capitato a me, domani ad un altro. Ma con lo stesso nome mio, senno' non se lo caga (testuale) nessuno."

Torna a parlare Conte: "Sono diventato allenatore della Juve dopo che la Juve era tornata simpatica. Ed abbiamo vinto. Ecco cosa è successo. Sono arrivato in una squadra amata/odiata da tutti ed abbiamo vinto. Con l'aiuto di tutti: società e giocatori. Ora sono stato privato di Stellini, un collaboratore importante".

L'avvocato Bongiorno: "Il sistema di giustizia sportiva ha una serie di sbavature. I giudici sono delle persone che giudicano altri uomini. Quello che viene contestato a Conte riguarda il codice sportivo. Il patteggiamento? Tre mesi di squalifica sarebbe stato un successo ma vi posso dire che paradossalmente per lui, subire un secolo di squalifca, sarebbe stato meglio. Lui infatti avrebbe dovuto patteggiare per Novara-Siena dove è stato ritenuto innocente". "Il nostro obiettivo non era lo sconto di pena. Altrimenti avremmo fatto il patteggiamento ma Conte, giustamente, non lo voleva. Io sull'altare della celerità non immolo nessuno perché c'è fretta. Perché deve iniziare il campionato. Perché non si pensa ad un sistema a doppia pista? Cosa cambiava se a noi davano l'opportunità di fare una domanda in più a Carobbio? Chiedo solo di poter fare l'avvocato, di avere tempo per farlo. A noi non è stato consentito questo: ci è mancata la possibilità di difenderci a pieno. E' una violazione a livello costituzionale"

L'avvocato De Renzis: "Quello che è emerso ieri è che il pentito Filippo Carobbio non è totalmente credibile. Guardiamo al bicchiere mezzo pieno, ieri la credibilità dell'uomo è stata messa in discussione e questo vogliamo sottolineare e su questo lavoreremo". Così l'avvocato Antonio De Rensis nella conferenza stampa indetta da Antonio Conte all'indomani della sentenza della Corte di Giustizia sportiva che ha confermato i dieci mesi di squalifica per il tecnico della Juventus."

Breve messaggio di Alessio, ora parlano gli avvocati di Conte.

"Omessa denuncia: avrei dovuto denunciare se avessi visto qualcosa. Ma cosa ho omesso se non ho visto niente? Vi dico, dopo questa vicenda (sorride) inizio ad avere il timore di andare dentro allo spogliatoio e di mandare qualcuno in tribuna. Hanno creduto ad uno che per tre anni si è venduto le partite! Devo andare nello spogliatoio con una telecamerina la prossima volta?"

"E' assurdo tutto quello che mi è successo. Il popolo juventino deve sapere quello che mi hanno fatto e quello che mi stanno facendo. E' una vergogna".

"Oggi è finita ma con loro. Per fortuna c'è un altro appello. Ho subito un'infamia, io che devo trasmettere valori positivi alla mia squadra, al mio spogliatoio. Sono antipatico perché vinco? Se do fastidio non è un problema mio"

"Il signor Pippo (Carobbio) è per la Procura un bugiardo, non credibile. Quando dalla Procura Federale viene definito 'altamente credibile'. Conte invece no. La credibilità uno la costrusice con la sua carriera. Voi conoscete i metodi della Procura Federale? Agghiacciante quello che hanno detto Paoloni e Locatelli: 'Non hanno sentito quello che volevano'. Il patteggiamento è un ricatto! Che purtroppo viene richiesto dai nostri avvocati. Io innocente devo rincorrere il patteggiamento?"

"Novara-Siena, sono sette mesi che sono su tutti i giornali. Su tutte le tv. Sette mesi in cui la mia faccia viene accostata alle scommesse. Non ho mai giocato in vita mia e durante quel Novara-Siena avrei parlato, in una riunione tecnica, di un pareggio"

Conte: "E' arrivato il momento di parlare. Ho sempre rispettato tutti in una vicenda assurda. E ieri c'è stata la ciliegina sulla torta. Sono rimasto allibito dal componente della commissione che mi ha giudicato. Reputo il comportamento di questo signore fuori dalle regole, quelle che dovrebbe far rispettare. Forse per uscire sulle pagine dei giornali, usa il mio nome facendo delle dichiarazione inopportune. Forse da tifoso, o forse per motivi personali".

 

Conferenza Integrale Antonio Conte


 

 

Juve, Conte poteva essere accusato di illecito sportivo

 

Procuratore Stefano Palazzi

 

È quanto emerge dalle motivazioni della sentenza della Corte di giustizia federale. La responsabilità di Conte poteva configurare «una fattispecie diversa e più grave di incolpazione» rispetto all'omessa denuncia

 

ROMA - Antonio Conte avrebbe potuto essere accusato di illecito sportivo in relazione alla gara Albinoleffe-Siena: è quanto emerge dalle motivazioni della sentenza della Corte di giustizia federale. La responsabilità di Conte poteva configurare "una fattispecie diversa e più grave di incolpazione" rispetto all'omessa denuncia.

LE MOTIVAZIONI - In particolare, secondo la Corte, alcuni dubbi emergono dal fatto che Conte da allenatore del Siena avrebbe escluso per lungo tempo dalle convocazioni il giocatore Mastronunzio, che si sarebbe dissociato dall'accordo per fare vincere l'Albinoleffe. "La predetta decisione (della quale peraltro Conte non ha fornito motivazioni credibili...) - recita la motivazione - poteva in effetti essere oggetto di valutazione anche in termini di contributo, causale idoneo e finalizzato all'alterazione della gara, efficiente rispetto all'accordo già raggiunto mediante un'attività posta in essere fin dal termine del girone di andata". "In tal senso - prosegue ancora la motivazione - non risulta altrimenti spiegabile la decisione dell'allenatore di non convocare il giocatore Mastronunzio neanche tra le riserve per le ultime gare di stagione. Il mancato impiego di tale calciatore, che aveva espressamente rappresentato la propria conrtarietà ad agevolare la vittoria dell'Albinoleffe costituisce, quantomeno potenzialmente, un possibile contributo causale idoneo e finalizzato ad assicurare l'effettiva alterazione del risultato".

 

 

Petrucci al veleno: «Juve, basta attacchi ai giudici»

 

Petrucci Coni

 

Il presidente del Coni: «Basta con questi attacchi ai giudici e alla giustizia sportiva. In queste settimane assisto a esibizioni muscolari che mostrano il lato peggiore di uno sport che non merita mortificazioni. Giù le mani dalla giustizia sportiva»

 

ROMA - "Basta con questi attacchi ai giudici e alla giustizia sportiva". Lo dice all'Ansa il presidente Coni Gianni Petrucci, dopo le parole di Conte. "In queste settimane assisto a esibizioni muscolari che mostrano il lato peggiore di uno sport che non merita mortificazioni", aggiunge Petrucci, che non cita mai direttamente la Juve. 

L'ATTACCO - "Sembra che l'unico colpevole di questo calcioscommesse sia Palazzi e non chi ha commesso illeciti", aggiunge Petrucci. "Così non si può andare avanti. Il calcio non può pensare di vivere senza regole o in spregio di quelle esistenti approfittando di casse di risonanza mediatiche superiori a quelle degli altri sport che invece rispettano le regole e i verdetti anche nei settori professionistici". "Nelle ultime settimane - sottolinea il presidente del Coni - ho assistito ad esibizioni muscolari che ancora una volta hanno mostrato il lato peggiore di uno sport che non merita tali mortificazioni. Non si può immaginare di commentare le sentenze ad ogni grado di giudizio. Occorre rispettare i giudici, gli arbitri e quanti sono preposti al rispetto delle regole. Altrimenti sarà solo caos e questo il Coni non può consentirlo. Per questo - conclude Petrucci - dico: giù le mani dalla giustizia sportiva!"».

 

 

 

 



Ago
22
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (23 Agosto 2012)
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( 2 Voti )

Juventus

 

 

Confermata la squalifica di 10 mesi. È la decisione della Corte di Giustizia Federale nel secondo grado della giustizia sportiva che vede coinvolto il tecnico della Juve. L'allenatore è stato prosciolto per Novara-Siena, ma è stata confermata l'accusa per Albinoleffe-Siena. Confermate anche tutte le altre decisioni del primo grado tranne quella del Grosseto che dunque resta in B.

 

TORINO - Antonio Conte non potrà sedersi sulla panchina della Juve. È la decisione della Giustizia Federale, secondo grado di giudizio, che così conferma la condanna già decisa in primo grado. Un bel problema per la Juve che ora dovrà sperare nel terzo grado di giudizio. L'inizio del campionato però non vedrà il tecnico bianconero alla guida della squadra. Questa è già una certezza.

ASSOLTO PER NOVARA-SIENA - L'allenatore è stato prosciolto per Novara-Siena, ma è stata confermata l'accusa per Albinoleffe-Siena.

PROSCIOLTI PEPE E BONUCCI - Leonardo Bonucci e Simone Pepe vedono confermato il proscioglimento dall'accusa della procura federale nell'ambito del processo sul calcioscommesse. In appello la Corte di giustizia della federcalcio ha infatti respinto il ricorso della procura federale contro il proscioglimento dei due giocatori della Juve deciso in primo grado.

GROSSETO RESTA IN B - Cambia in appello il verdetto del calcioscommesse per il Grosseto. La corte di giustizia federale ha infatti accolto il ricorso del club toscano contro l'esclusione dalla Serie B, annullando la decisione della disciplinare. Respinto invece il ricorso del Lecce, contro l'esclusione dalla Serie cadetta.  La Corte di giustizia federale ha accolto il ricorso del presidente del Grosseto Piero Camilli contro la sanzione della inibizione di 5 anni inflitta in relazione alla gara contro l'Ancona del 30 aprile 2010 a seguito del deferimento della procura federale. Pertanto la delibera impugnata è stata annullata.

RICORSO ALESSIO PARZIALMENTE ACCOLTO - Due mesi di sconto al vice di Antonio Conte, Angelo Alessio: la corte di giustizia della Federcalcio, nel processo di appello per il calcioscommesse, ha infatti ridotto da otto a sei mesi la squalifica del collaboratore di Antonio Conte che nella stagione del Siena era suo vice e nello stesso ruolo lo aveva seguito alla Juventus. Il ricorso di Alessio contro la sentenza della Disciplinare è stato parzialmente accolto.

CONFERMATI TRE ANNI A PESOLI - Confermati tre anni di squalifica a Emanuele Pesoli. Il calciatore tesserato per il Siena si era incatenato nei giorni scorsi alla Federcalcio e aveva cominciato uno sciopero della fame per protestare contro la sentenza di primo grado e chiedere il confronto in aula in Appello con i suoi accusatori, i 'pentitì Filippo Carobbio e Carlo Gervasoni. Confronto che poi non c'è stato. La Corte di Giustizia della Figc ha confermato il giudizio di primo grado per Pesoli.

DI VAIO PROSCIOLTO, NOVARA TORNA A -1 - La Corte di Giustiazia della federacalcio ha confermato il proscioglimento nel processo di Appello per l'ex attaccante del Bologna Marco Di Vaio. Parzialmente accolto invece il ricorso del Novara contro la penalizzazione di 2 punti da scontare in questa stagione. La sanzione per il club piemontese passa così ad un solo punto insieme ad una ammenda di 20.000 euro. "C'è una grandissima soddisfazione professionale e personale. E la convinzione che nonostante la ristrettezza dei tempi e i meccanismi della giustizia sportiva si sia fatta piena luce sulla totale innocenza ed estraneità di Marco Di Vaio". Questo il primo commento degli avvocati che assistono l'ex capitano del Bologna, Guido Magnisi e Aldo Savoi Colombis, prosciolto anche in secondo grado nel processo sportivo del calcioscommesse. "Come tifosi - aggiungono i legali dell'attaccante ora ai Montreal Impact - c'è la soddisfazione che il Bologna esce senza penalizzazione alcuna".

REAZIONE CAMILLI -"Ho sempre saputo di aver ragione. Per me è come aver vinto un campionato": sono le prime parole del presidente del Grosseto Piero Camilli, commentando la decisione della Corte di giustizia federale che ha annullato la decisione della disciplinare sull'esclusione della società toscana dalla serie B. Per stasera, allo stadio Zecchini, la società sta organizzando una festa con i tifosi.

REAZIONE DI VAIO - Reazione a caldo anche per Marco Di Vaio che attraverso twitter esprime tutta la sua gioia: «Finalmente questa vicenda e' davvero finita! Sono felicissimo! Grazie di cuore a tutti per il vostro supporto, sempre...siete fantastici!!!».

LEGALI PORTANOVA -  Confermata la squalifica per sei mesi dalla Corte di Giustizia Federale, Daniele Portanova si appellerà al terzo e ultimo grado sportivo, cioè il Tnas. Lo spiega l'avvocato del difensore del Bologna, Gabriele Bordoni: "Seguiremo la procedura d'urgenza". Dell'accusa di omessa denuncia, dice il legale "ieri in udienza non si è potuto praticamente discutere, visto che ci si è concentrati sul tema 'telefonata sì, telefonata no'", cioè sulla chiamata tra Portanova e Di Vaio dopo i contatti tra il primo e gli "amici" di Masiello. Bordoni, tra l'altro, conta di puntare sul fatto che essendo stato processato per illecito sportivo e non per omessa denuncia, Portanova non ha potuto patteggiare. Poi c'è un secondo aspetto: "la riforma del codice che fissa la pena minima per l'omessa denuncia a sei mesi è del 9 giugno 2011", mentre i fatti contestati sono precedenti, cioè del 19 maggio.

LA RISPOSTA DEL BOLOGNA - «Abbiamo avuto un'estate molto tesa per tutte queste vicende, sarebbe ora di metterci una pietra sopra perchè hanno avvelenato l'ambiente calcio durante l'estate. Ci piacerebbe dedicarci al campionato, al calcio giocato». Così il direttore generale del Bologna Roberto Zanzi commenta il verdetto della Corte di Giustizia federale sul calcioscommesse. Il risultato ottenuto, 30 mila euro di ammenda rispetto ai due punti di penalizzazione chiesti dalla procura, soddisfa tutto sommato i vertici del club. Meno, ovviamente, la conferma della squalifica per sei mesi al capitano Portanova: «Nell'ottica del doppio reclamo - dice Zanzi - è una sanzione pesante». 

LA POSIZIONE DI ANCELOTTI - "Non credo sarebbe stato giusto sospendere il campionato, come proponeva il premier Monti, ma in quel momento lo scandalo del calcioscommesse riempiva le cronache dei giornali. Semplicemente deve pagare chi ha sbagliato. Le leggi ci sono, bisogna applicarle: è sufficiente". Lo ha detto Carlo Ancelotti, intervenendo sull'ultimo scandalo del calcioscommesse. L'allenatore del Paris Saint-Germain si è confessato in esclusiva ad "A", il settimanale diretto da Maria Latella, che da oggi è in edicola. "Ci sono giocatori che sbagliano, sporcando l'immagine del calcio e dello sport - ha aggiunto -. Per fortuna, ci sono molti buoni esempi, come Zidane, Maldini, Gattuso o Pirlo. Oggi i giocatori più dotati arrivano molto presto al successo. A vent'anni gestire giudiziosamente soldi, popolarità e attenzione dei media è molto difficile. Ci riescono i ragazzi che possono contare sul sostegno di una famiglia solida. Chi viene lasciato solo, rischia di bruciarsi". "Ho lavorato con diversi campioni e mi hanno lasciato bellissimi ricordi - ha concluso Ancelotti -. David Beckham è una superstar, ma è facile lavorare con lui: ha mantenuto una semplicità e un'umiltà eccezionali. Di Kakà potrei dire la stessa cosa".

IL COMUNICATO DELLA FIGC - «La Corte di Giustizia Federale presieduta da Gerardo Mastrandrea ha accolto 5 ricorsi di club e tesserati, in alcuni casi parzialmente, contro le sentenze di primo grado emesse dalla Commissione Disciplinare Nazionale in relazione ai filoni del calcio scommesse relativi alle inchieste condotte dalle Procure di Bari e Cremona. Per effetto delle decisioni sono state annullate l’esclusione del Grosseto dal campionato di Serie B e l’inibizione del presidente del club toscano Piero Camilli. E’ stata ridotta da 2 ad 1 punto la penalizzazione del Novara (comminata anche un’ammenda di 20mila euro); è stata parzialmente riformata la decisione su Antonio Conte, prosciolto per la gara Novara-Siena, ma squalificato per 10 mesi in relazione ad Albinoleffe-Siena con una rideterminazione della sanzione rispetto alla decisione della Commissione Disciplinare; parzialmente accolto anche il ricorso di Angelo Alessio, la cui squalifica è stata ridotta a sei mesi. Respinti tutti gli altri ricorsi, compresi quelli del Procuratore Federale Palazzi rispetto ai proscioglimenti decisi in primo grado. Ai procedimenti di appello, le cui udienze si sono svolte nelle giornate di lunedì e martedì, hanno preso parte 23 tesserati e 7 club».

 

 

 

Comunicato ufficiale della Juve: ecco il pensiero di Andrea Agnelli.


"L’odierna sentenza della Corte di Giustizia Federale conferma i peggiori sospetti sulla vicenda che ha coinvolto Antonio Conte, per fatti asseritamente avvenuti quando egli era tesserato per altra società. Per molti mesi ho osservato questa situazione con incredulità, accompagnata da un crescente sconcerto, per una giustizia sportiva che somiglia sempre di più ad una caccia alle streghe. Oggi la misura è colma: in presenza di una vittoria giuridica lampante, cioè il proscioglimento per l’omessa denuncia di Novara-Siena che ha fatto emergere le contraddizioni e le ritrattazioni ad orologeria di un “pentito” interessato solamente a sgravare la sua posizione personale, si è deciso di uccidere la logica e di applicare in modo arbitrario una sanzione addirittura raddoppiata. In sostanza dopo mesi e mesi in cui abbiamo sentito tale Filippo Carobbio raccontare che il suo allenatore a
vrebbe addirittura invitato a pareggiare una partita nel corso di una riunione tecnica, oggi si scopre la totale innocenza di Antonio Conte su quell’episodio, ma ci si rifugia nella seconda contestazione (Albinoleffe – Siena) per applicare la stessa pena del primo grado, con buona pace della verità, dell’aritmetica e della giustizia. Quella vera. Per mesi ho dovuto sentire le lezioni, provenienti da membri delle istituzioni e illustri opinionisti, che invitavano alla fiducia in un sistema di giustizia sportiva che, in assenza di prove riscontrate, si accontenta di celebrare processi sommari con tempi asimmetrici, caso per caso, filone per filone, forse persona per persona o peggio società per società, e con modalità barbare che non trovano cittadinanza in democrazia. Non solo: questo sistema brandisce dapprima il patteggiamento come facile via d’uscita in spregio al sentimento di giustizia del singolo, salvo poi rifiutarlo immotivatamente. Ribadisco il mio pieno sostegno personale e quello della Juventus ad Antonio Conte e ad Angelo Alessio, che si trovano a lottare contro tale sistema, che deve essere riformato dalle sue fondamenta. Confido che gli organi di giustizia del C.O.N.I. , cui con urgenza si farà ricorso, sappiano porre rimedio a questa profonda ingiustizia, che tra l’altro ha creato e crea un danno anche alla società, che dovrà fare in questo senso le sue opportune valutazioni e quantificazioni. Antonio Conte, come già più volte ribadito è e sarà l’allenatore della Juventus, che dopo aver vinto la Supercoppa Italiana meritatamente, suscitando nuove invidie e risvegliando vecchi “anti-juventini” militanti, si appresta ad affrontare compatta una stagione impegnativa in Campionato, in Champions League e in Coppa Italia. Chi pensa che le vicende giudiziarie di questa estate possano condizionare la nostra stagione, ha fatto male i suoi conti."

 

 

“Confesso di capirci assai poco di questa sentenza nel processo d’appello contro Antonio Conte che conferma la condanna a dieci mesi pronunciata qualche settimana fa dalla Commissione Disciplinare della Figc. Nessuno sconto per Conte dunque e seppure la “omessa denuncia” dell’allora allenatore del Siena sia stata riconosciuta per una sola delle due partite in questione. Per AlbinoLeffe-Siena e non più per Novara-Siena, la partita di cui il “pentito” Filippo Carobbio aveva detto che Conte era entrato nello spogliatoio annunciando ai suoi giocatori l’inciucio con la squadra avversaria: e dei due casi imputati a Conte era questo il più grave, tanto che qualcuno aveva commentato la condanna in primo grado come benevola per avere configurato ai danni di Conte il reato di “omessa denuncia” e non quello (molto più grave) di “illecito sportivo”. Giampiero Mughini scrive così oggi sul quotidiano ‘Libero’. Il giornalista e tifoso bianconero, come tutti i tifosi bianconeri, non riesce a spiegarsi come mai non ci sia stato uno sconto di pena, neanche di un mese, visto che la sentenza di primo grado era di 9 mesi + 1 per la continuità dell’omessa denuncia.

 

Poi Mughini prosegue così nel suo editoriale:

“Cade l’accusa più grave (come ha subito notato Marco Mensurati sul sito de la Repubblica), cade la reiterazione del reato e pur tuttavia restano tutti e dieci i mesi da passare lontano dalla panchina domenicale della Juve. E mentre il vice di Conte, Angelo Alessio, usufruisce lui sì di uno sconto di pena per lo stesso reato, da otto mesi scende a sei. No, ci capisco assai poco. Anzi, ho l’impressione  nettissima che la giustizia sportiva sia al rovinìo, e dire che è chiamata a giudicare i fatti dell’industria del football, un’industria tra le più importanti del Paese e per quello che mette in moto di euro e per quello che mette in moto di emozioni collettive.  A meno di non intendere quella di ieri come una sentenza innanzitutto “politica”, nel senso di una decisione che mirava a non delegittimare oltremisura il pubblico accusatore della Figc Stefano Palazzi. E questo perché nella giustizia sportiva l’accusatore e i giudici appartengono alla stessa etnia, alla stessa tribù, allo stesso corpo professionale. Tanto è vero che nel corso di un processo sportivo non c’è un vero e proprio dibattimento, i testi addotti dalla difesa valgono infinitamente meno dell’eventuale “pentito” su cui poggia l’accusa, il tempo delle mini-udienze scorre rapidamente e bisogna decidere in tutta fretta altro che guardare il video della partita incriminata e da cui risulterebbe che fino all’ultimo minuto Conte vociava a che i suoi giocatori infilzassero gli avversari. No, non c’è tempo per guardare quel video. La parola di Carobbio, l’attendibilità generale del suo racconto, il fatto (e qui sono d’accordo) che il suo racconto antiConte non può essere nato solo e esclusivamente da una frizione fra le due rispettive consorti, tutto questo nel processo sportivo è di per sé una prova, una tegola scaraventata in volto all’imputato. Non mi pare di star ragionando da “tifoso” e dunque come uno convinto in tutti i casi e a ogni costo dell’innocenza di qualcuno che veste i colori della Juve. Sono anzi d’accordo con quanto ha scritto ieri su Libero Tommaso Lorenzini. Che è debole l’ipotesi di un “sergente di ferro” quale Conte che non si avvede di quello che sta succedendo alle sue spalle, e che è stato ammesso da uno dei suoi collaboratori più stretti. Solo che il “non poteva non sapere” è sinonimo di cattiva giustizia. In tutti i campi e in tutti i processi, anche i più drammatici.

 

Mughini, poi, usa uno dei suoi proverbiali aneddoti per spiegare a quale situazione ci troviamo di fronte:

Ricordo di essermi trovato una quindicina d’anni fa in un salotto radical-chic in cui qualcuno affermava senza ombra di dubbio che Benito Mussolini “non poteva non sapere” dell’agguato mortale che un gruppo di delinquenti politici della destra francese avrebbe portato ai fratelli Carlo e Nello Rosselli, e dunque che Mussolini era corresponsabile di quel massacro in terra di Francia. Siccome conoscevo i polli che stavano in quel salotto, feci subito notare al mio interlocutore che se uno adopera il “non poteva non sapere” come un criterio dirimente della decisione di giustizia, allora com’è che lui e i suoi amici erano assolutamente convinti che Adriano Sofri non ne sapesse nulla di nulla dell’agguato mortale portato da un commando di Lotta continua al commissario Luigi Calabresi? Se il “non poteva non sapere” vale per Mussolini, allora vale anche per Sofri. E invece no, le questioni di giustizia e di verità sono molto più complesse. E comunque restiamo ad attendere il terzo grado di giustizia, la decisione del Tribunale Arbitrale del Coni. Per adesso, e con il permesso di Zdenek Zeman (grande allenatore ma anche un impagabile cabarettista quando si tratta di lanciare veleno anti-Juve), Conte allenerà la Juve in settimana e guarderà la partita della domenica in tribuna. Buon calcio a tutti.”

 

 



Ago
19
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (19 Agosto 2012)
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( 1 Voto )

Juventus

 

 Trofeo Berlusconi 2012

Ai rossoneri non basta la doppietta di Robinho: Marchisio, Vidal e Matri firmano la vittoria bianconera.

 

MILANO - Vincere aiuta a vincere, e tanti saluti alle statistiche. La Juve, dopo i quattro gol al Napoli in Supercoppa a Pechino, ne rifila tre al Milan e fa suo anche il trofeo Berlusconi, vinto per la decima volta assoluta. Non è bastata la doppietta di Robinho ai rossoneri per imporsi, visto il prepotente ritorno della Juventus una volta subito lo svantaggio: Marchisio, Vidal e Matri nella ripresa hanno firmato il successo bianconero, altro trofeo di Carrera con Conte in tribuna. Sugli scudi Pogba, autore di una splendida gara, ma anche Marrone centrale difensivo con il compito di far ripartire l'azione. Tra i rossoneri si è rivisto Pato, entrato nel secondo tempo ma ancora lontano dall'essere incisivo. Allegri ha impostato la squadra con un 4-3-1-2 senza prime punte, con Robinho e Emanuelson ad aprirsi larghi per l'inserimento dei centrocampisti, mentre Conte ha mostrato come Lichtsteiner sulla destra sia indispensabile, con Padoin sacrificato titolare (e piuttosto di venderlo, lo svizzero, di mettergli a disposizione un'alternativa), si è goduto un Vidal in grande spolvero e ha potuto mostrare che Matri è della Juve e che sa segnare al Milan come pochi altri. Nella speranza di tutti i tifosi che la 'maledizione' del torneo venga sfatata nuovamente, come nel 2002. D'altronde, tra le due l'unica che ci sia riuscita in tutti questi anni è proprio la Juventus. 

 

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LA CRONACA DEL MATCH

FINITA! MILAN-JUVE 2-3, AI BIANCONERI IL TROFEO BERLUSCONI

PAZIENZA VICINO AL POKER, DENTRO ANCHE RUGANI

Gran destro del centrocampista messo in angolo da Abbiati, mentre finisce la partita di Marrone. Di Nocerino l'ultimo tentativo, neutralizzato da Storari.

CINQUE MINUTI AL TERMINE, DENTRO ASAMOAH
La Juve vicina al 4-2 con Matri, ultimi sforzi per il Milan per cercare di acciuffare il pari. Si scalda ed entra Asamoah per Lichtsteiner, affaticato.

30' RIGORE PER IL MILAN, 3-2! ROBINHO!
Masi stende Robinho imbeccato da Boateng. Fallo evidente, giallo per il baby bianconero e trasformazione impeccabile del brasiliano che firma la sua doppietta.

POGBA ILLUMINA LA JUVE
Il Milan prova debolmente a reagire, a centrocampo però la Juve ha un gigante: Pogba dimostra di avere grandi doti ancora una volta, illuminando le ripartenze bianconere con lanci da fuoriclasse, dipinti sul verde San Siro. Neanche vent'anni e talento da vendere, il francese sembra già un veterano

23' MASI RILEVA BARZAGLI
Altra sostituzione, dentro il baby difensore

20' AMMONITO YEPES
Nervosismo del colombiano che si prende il giallo per una manata a Quagliarella

19' MATRI! TRIS JUVE!
Arriva il tris della Juve al termine di un forcing di minuti: cross di Giaccherini sugli sviluppi di un angolo, Matri è solo sul secondo palo e di testa incrocia prendendo in contropiede Abbiati

9' MATRI, CHE AZIONE!
Pogba rilancia il contropiede bianconero che si dispiega sul campo con Matri che palla al piede ubriaca Zapata e poi libera il destro indirizzandolo sul primo palo, Abbiati c'è. Risponde il Milan con un colpo di testa di Yepes in proiezione offensiva.

7' MATRI SCALDA I MOTORI
Scambio intelligente Quagliarella-Matri, controllo un po' difficoltoso dell'attaccante che poi riesce a concludere di destro ma senza inquadrare la porta

6' DENTRO NOCERINO, FUORI ABATE
Altro cambio per i rossoneri, costretto a uscire il terzino destro rossonero per un problema al piede destro. Distorsione alla caviglia.

BOATENG, GOMITATA A POGBA: ZIGOMO FERITO
Brutto scontro tra i due giocatori e brutto gesto del numero 10 del Milan, non sanzionato, che colpisce violento l'avversario. Pogba comunque resta in campo, stretta di mano tra i due. 

RIPRESA: DENTRO MATRI, QUAGLIARELLA, GIACCHERINI, LICHTSTEINER, BONUCCI E ZIEGLER
Tanti cambi nella Juve: fuori Lucio, con Marrone confermato al centro della difesa. Lasciano il campo anche Padoin, De Ceglie, Giovinco, Vucinic e Marchisio. Nel Milan centravanti Pato, entrato anche De Sciglio.

46' FINE PRIMO TEMPO: MILAN-JUVENTUS 1-2
La Juve va sotto ma recupera subito il risultato  e nel finale di tempo firma il sorpasso. Bella la manovra del Milan, la Juve soffre dietro alle folate avversarie ma quando supera il centrocampo dà l'impressione di poter arrivare con facilità davanti al portiere avversario

45' UN MINUTO DI RECUPERO

43' VIDAL! SORPASSO JUVE, 2-1!
Grandissimo lancio di Marrone dal cerchio di centrocampo per l'inserimento di Vidal che infila la difesa rossonera, evita con una bella finta la scivolata di Yepes e batte Abbiati con un rasoterra sul suo palo.

41' GIOVINCO, OCCASIONE SPRECATA
Ancora il talento bianconero protagonista, sulla destra dell'area piccola indeciso tra il servire Marchisio e tirare, sceglie la conclusione in diagonale sparando altissimo. Gesto di stizza per l'errore

40' REPLICA MONTOLIVO, STORARI C'E'
Risposta milanista affidata a Montolivo e al suo sinistro rasoterra potente e preciso, Storari si allunga e blocca  sicuro

39' GIOVINCO PROVA DA FUORI, TIRO SBILENCO
Vucinic chiede il triangolo a Giovinco, il numero 12 prova invece la conclusione di potenza. Da dimenticare.

31' VUCINIC, SILURO DA FERMO: TRAVERSA!
Traversa del montenegrino che controlla il passaggio di Pogba e scaglia un missile di destro che si infrange sul legno della porta di Abbiati

YEPES SALVA SUL TACCO DI VUCINIC
Dall'altra parte Padoin lancia Vucinic sulla destra dell'area avversaria, tacco per Giovinco ma Yepes fa buona guardia.

ROBINHO CI PROVA DA FUORI
Ancora il brasiliano protagonista, destro dai 25 metri che Storari blocca a terra

27' ZAPATA-MONTOLIVO SU VIDAL IN AREA
Ottimo spunto di Vidal che si infila in velocità in area servito da Vucinic, Zapata non lo molla e poi arriva Montolivo a chiudere, sia sul pallone sia schiacciando l'avversario. Tutto regolare per il direttore di gara

MILAN, IL TRIDENTE PUNGE
Lucio fatica a contenere Robinho, che gli scappa spesso. Molti triangoli tra Boateng, Robinho ed Emanuelson, scambi in velocità che mettono in difficoltà la difesa della Juve 

22' EMANUELSON, GRAN PUNIZIONE
Sinistro a giro per la mezzapunta del Milan, di pochissimo fuori bersaglio. La punizione è arrivata per un altro fallo di Vidal su Montolivo.

PERSONALITÀ POGBA
Un'elegante movimento a centrocampo per far ripartire l'azione bianconera esalta i supporters bianconeri, che applaudono Pogba

14' VIDAL AMMONITO, ENTRATACCIA SU MONTOLIVO
Stavolta il cileno esagera, entrata a forbice da dietro sul centrocampista rossonero: solo giallo, ma era un tackle molto pericoloso. Vidal nervoso, protesta anche con l'arbitro.

12' MARCHISIO! PAREGGIO DELLA JUVENTUS!
Risposta della Juve che trova il pari solo tre minuti dopo: De Ceglie crossa dalla sinistra per l'inserimento del centrocampista che brucia Flamini e di rapina brucia un eventuale tentativo di Abbiati che vede il pallone rotolare in rete. 

9' ROBINHO! MILAN IN VANTAGGIO!
Fiammata rossonera vincente al 9': azione in velocità sull'asse Flamini-Robinho-Emanuelson, il francese entra in area e scarica da pochi metri un destro su cui Storari non è sicuro, la palla sbatte sul palo e arriva al brasiliano bene appostato.

VIDAL GUERRIERO, SAN SIRO MUGUGNA
Il cileno strappa applausi dalla parte bianconera degli spettatori per un recupero in scivolata su Constant e uno su Montolivo che chiede il fallo insieme a gran parte di San Siro.

6' EMANUELSON PERICOLOSO
Colpo di testa dell'olandese, quasi non voluto, su traversone di Antonini che Boateng non riesce a deviare. La palla si spegne a un metro dal palo di Storari

4' GIOVINCO SU PUNIZIONE, POI IL CORNER SFUMA
Al 4' fallo di Yepes ai trenta metri, Giovinco prova su punizione. Deviata, angolo che la difesa rossonera allontana.

21.01 PARTITI!
Primo pallone giocato dalla Juventus. Squadre in campo con le divise classiche. Conte segue dalla tribuna.

20.55 TUTTO PRONTO
Ancora pochi minuti e sarà dato il calcio d'inizio al 22° trofeo "Luigi Berlusconi"

CALCIOSCOMMESSE: VIA A PROCESSO D'APPELLO,DOMANI CONTE SARÀ IN AULA
Antonio Conte in aula ci sarà. Nel processo d'appello al Calcioscommesse, che prenderà il via domani pomeriggio nell'ex Ostello della gioventù del Foro Italico, a Roma, l'allenatore della Juventus guarderà in faccia i giudici della Corte di giustizia federale che dovranno decidere sul suo ricorso contro la squalifica di 10 mesi inflitta dalla Commissione disciplinare poco più di una settimana fa. Seguirà, infatti, a Roma il suo pool di avvocati formato da Antonio De Rensis, Luigi Chiappero e Giulia Bongiorno.

TRATTATIVA CON INTER, CASSANO SALTA TROFEO BERLUSCONI
Antonio Cassano non parteciperà questa sera al trofeo Berlusconi, e la decisione del Milan di lasciarlo a casa nell'occasione della sfida contro la Juventus è legata alla trattativa in corso con l'Inter per il passaggio del barese in nerazzurro in cambio di Giampaolo Pazzini. Tra i rossoneri questa sera è assente anche El Shaarawy, bloccato da una colica, mentre Pato partirà dalla panchina e farà il suo esordio con il Milan Zapata.

20.35 BERLUSCONI CON LA FIGLIA BARBARA A SAN SIRO
Il presidente del Milan Silvio Berlusconi è appena arrivato allo Stadio Meazza con la figlia Barbara per assistere al Trofeo in memoria del padre Luigi, che vedrà i rossoneri sfidare la Juventus.

20.25 LE SCELTE DI CONTE
Marrone non giocherà a centrocampo perché Conte ha deciso di provarlo al centro della difesa, in quella dove Bonucci agisce sì da centrale difensivo ma anche da regista arretrato. Anche Lichtsteiner non è titolare, giocherà Padoin a destra. Forse un modo per chiarire che su quella fascia non ci sono a disposizione alternative importanti, se non sacrificando giocatori con altri ruoli. Forse anche un messaggio alla società per chiarire l'importanza dello svizzero, ultimamente sotto i riflettori del mercato per l'interesse del Psg nei suoi confronti.

FORMAZIONI UFFICIALI: GIOVINCO-VUCINIC, POGBA REGISTA
JUVENTUS (3-5-2): Storari; Lucio, Marrone, Barzagli; Padoin, Vidal, Pogba, Marchisio, De Ceglie; Giovinco, Vucinic.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Zapata,Yepes,Antonini; Flamini,Montolivo, Constant; Boateng; Emanuelson, Robinho.

 

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Ago
11
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (11 Agosto 2012)
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Juventus


Supercoppa Italiana 2012 Juventus Napoli


Supercoppa Italiana 2012 Juventus Napoli

La Juve supera dopo i supplementari per 4-2 gli azzurri a Pechino e alza al cielo il primo trofeo stagionale (il quinto della sua storia). Napoli due volte avanti con Cavani e Pandev, Juve in rimonta prima con Asamoah, poi con Vidal su rigore. Ai supplementari decidono un autogol di Maggio e il sigillo di Vucinic. I partenopei chiudono in 9: espulsi Pandev e Zuniga. Fuori anche Mazzarri

 

NAPOLI - Polemiche, nervi a fior di pelle, cartellini rossi e gol. Ricomincia così la stagione del calcio italiano. Riparte da Pechino, dallo stadio 'Nido d'uccello' dove la Juventus alza al cielo - senza il Napoli, che per protesta contro la direzione arbitrale ha disertato la cerimonia di premiazione a fine gara - per la quinta volta nella sua storia la Supercoppa italiana (raggiunta l'Inter) dopo una vittoria ai supplementari contro la squadra di Mazzarri. Finisce 4-2 per i Carrera boys che vendicano la sconfitta di Roma in coppa Italia e si rinfrancano dopo le amarezze legate alla vicenda Conte. La partita è bella, vibrante, vera. I ventidue protagonisti in campo non si scambiano tenerezze e affondano sempre il contrasto sotto una pioggia battente che non ha mai dato tregua. La chiave tattica del match è subito chiarissima: la Juventus - con Matri al posto di Vucinic accanto a Giovinco - gestisce la gara, il Napoli gioca di ripartenza. Dopo il primo quarto d'ora di studio è la Juventus a spingere sulle fasce con Lichtsteiner da un lato e Asamoah dall'altro. La difesa del Napoli regge bene, al contrario di quella della Juve, lenta e impacciata. Proprio da una svista della retroguardia bianconera nasce il vantaggio del Napoli con Cavani, splendido nello scattare sul filo del fuorigioco e nell'involarsi da solo verso Buffon che riesce in un primo momento a fermarlo ma nulla può sulla ribattuta del matador a porta vuota. Il vantaggio partenopeo al 27' scuote la Juve che dopo dieci minuti timbra il pari con un gol da cineteca di Asamoah che indovina un tiro al volo dal limite di sinistro imprendibile per De Sanctis. Nemmeno il tempo di rimettere la palla al centro che Pandev riporta avanti gli azzurri con la complicità di Bonucci, goffo e impreparato nel contrastare il macedone: tocco sotto e Buffon scavalcato. Il primo tempo finisce così, con la Juve sotto 2-1.

RIPRESA, QUANTE PROTESTE! - Nella ripresa Carrera inserisce Vucinic per l'inconsistente Matri e la gara cambia registro. Grazie all'imprevedibilità del montenegrino, infatti, l'attacco della Juve si risveglia. Proprio il numero 14 bianconero colpisce una traversa in apertura. Pirlo ci prova su punizione ma De Sanctis si esalta e salva la baracca. Bonucci e Lucio regalano brividi continui ai tifosi della Juve. Vidal in mezzo al campo da quel che può per arginare l'intraprendenza dei centrocampisti avversari. Il match sembra ormai indirizzato verso i colori azzurri quando l'arbitro Mazzoleni al 74' fischia un rigore per un contatto in area partenopea tra Vucinic e Fernandez. Dal dischetto Vidal non perdona e fa 2-2. Nell'ultimo quarto d'ora si scatena il putiferio. L'arbitro di gara espelle prima Padev per un insulto ai danni dell'assistente Stefani, poi otto minuti dopo tocca a Zuniga collezionare il secondo cartellino giallo per un fallo su Giovinco. Mazzarri protesta e viene cacciato anche lui. Il Napoli si presenta ai supplementari in nove, in riserva e con il morale sotto i piedi. La partita si mette in discesa per la Juve che prima con un'autorete di Maggio e poi con un guizzo di Vucinic nella prima frazione dell'extra time porta a casa il trofeo. Il Napoli, per protesta nei confronti dell'arbitraggio, diserta la premiazione al termine del match e si chiude in silenzio stampa. La nuova stagione è ufficialmente cominciata.

 


Carrera: «Che emozione! Vittoria dedicata a Conte»

Carrera Super Coppa Italiana 2012

 Il sostituto di Conte sulla panchina della Juve: «Sicuramente il primo pensiero va al mister, abbiamo dimostrato di essere un gruppo unito, remiamo tutti nella stessa direzione e sappiamo dove vogliamo arrivare»

TORINO - Carrera vince un trofeo allla sua prima sulla panchina della Juve. Il tecnico ha vissuto con grande enfasi il match rimanendo in piedi sotto la pioggia per circa mezzora senza l'impermeabile per dare indicazioni. Alla fine la gioia è immensa: "Devo ringraziare i ragazzi - dice il sostituto di Conte ai microfoni della Rai - che hanno fatto un'ottima partita, siamo contenti per questo. È stata una gara particolare". Dedicata a Conte? "Sicuramente il primo pensiero va al mister, abbiamo dimostrato di essere un gruppo unito, remiamo tutti nella stessa direzione e sappiamo dove vogliamo arrivare".

POLEMICHE ARBITRALI - Per Carrera Mazzoleni non ha commesso errori. "Io ho visto loro che facevano caccia all'uomo, gli unici errori li abbiamo commessi noi sui loro due gol, non so cosa dire".

TOP PLAYER - Dopo questa prova, la Juve è ancora a caccia del top player? "La Juve deve avere queste caratteristiche di motivazione, grinta e concentrazione", dice Carrera. Conte si è fatto sentire per dare indicazioni? "No è tutto filato liscio era tutto programmato".