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2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (23 Agosto 2012)
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Juventus

 

 

Confermata la squalifica di 10 mesi. È la decisione della Corte di Giustizia Federale nel secondo grado della giustizia sportiva che vede coinvolto il tecnico della Juve. L'allenatore è stato prosciolto per Novara-Siena, ma è stata confermata l'accusa per Albinoleffe-Siena. Confermate anche tutte le altre decisioni del primo grado tranne quella del Grosseto che dunque resta in B.

 

TORINO - Antonio Conte non potrà sedersi sulla panchina della Juve. È la decisione della Giustizia Federale, secondo grado di giudizio, che così conferma la condanna già decisa in primo grado. Un bel problema per la Juve che ora dovrà sperare nel terzo grado di giudizio. L'inizio del campionato però non vedrà il tecnico bianconero alla guida della squadra. Questa è già una certezza.

ASSOLTO PER NOVARA-SIENA - L'allenatore è stato prosciolto per Novara-Siena, ma è stata confermata l'accusa per Albinoleffe-Siena.

PROSCIOLTI PEPE E BONUCCI - Leonardo Bonucci e Simone Pepe vedono confermato il proscioglimento dall'accusa della procura federale nell'ambito del processo sul calcioscommesse. In appello la Corte di giustizia della federcalcio ha infatti respinto il ricorso della procura federale contro il proscioglimento dei due giocatori della Juve deciso in primo grado.

GROSSETO RESTA IN B - Cambia in appello il verdetto del calcioscommesse per il Grosseto. La corte di giustizia federale ha infatti accolto il ricorso del club toscano contro l'esclusione dalla Serie B, annullando la decisione della disciplinare. Respinto invece il ricorso del Lecce, contro l'esclusione dalla Serie cadetta.  La Corte di giustizia federale ha accolto il ricorso del presidente del Grosseto Piero Camilli contro la sanzione della inibizione di 5 anni inflitta in relazione alla gara contro l'Ancona del 30 aprile 2010 a seguito del deferimento della procura federale. Pertanto la delibera impugnata è stata annullata.

RICORSO ALESSIO PARZIALMENTE ACCOLTO - Due mesi di sconto al vice di Antonio Conte, Angelo Alessio: la corte di giustizia della Federcalcio, nel processo di appello per il calcioscommesse, ha infatti ridotto da otto a sei mesi la squalifica del collaboratore di Antonio Conte che nella stagione del Siena era suo vice e nello stesso ruolo lo aveva seguito alla Juventus. Il ricorso di Alessio contro la sentenza della Disciplinare è stato parzialmente accolto.

CONFERMATI TRE ANNI A PESOLI - Confermati tre anni di squalifica a Emanuele Pesoli. Il calciatore tesserato per il Siena si era incatenato nei giorni scorsi alla Federcalcio e aveva cominciato uno sciopero della fame per protestare contro la sentenza di primo grado e chiedere il confronto in aula in Appello con i suoi accusatori, i 'pentitì Filippo Carobbio e Carlo Gervasoni. Confronto che poi non c'è stato. La Corte di Giustizia della Figc ha confermato il giudizio di primo grado per Pesoli.

DI VAIO PROSCIOLTO, NOVARA TORNA A -1 - La Corte di Giustiazia della federacalcio ha confermato il proscioglimento nel processo di Appello per l'ex attaccante del Bologna Marco Di Vaio. Parzialmente accolto invece il ricorso del Novara contro la penalizzazione di 2 punti da scontare in questa stagione. La sanzione per il club piemontese passa così ad un solo punto insieme ad una ammenda di 20.000 euro. "C'è una grandissima soddisfazione professionale e personale. E la convinzione che nonostante la ristrettezza dei tempi e i meccanismi della giustizia sportiva si sia fatta piena luce sulla totale innocenza ed estraneità di Marco Di Vaio". Questo il primo commento degli avvocati che assistono l'ex capitano del Bologna, Guido Magnisi e Aldo Savoi Colombis, prosciolto anche in secondo grado nel processo sportivo del calcioscommesse. "Come tifosi - aggiungono i legali dell'attaccante ora ai Montreal Impact - c'è la soddisfazione che il Bologna esce senza penalizzazione alcuna".

REAZIONE CAMILLI -"Ho sempre saputo di aver ragione. Per me è come aver vinto un campionato": sono le prime parole del presidente del Grosseto Piero Camilli, commentando la decisione della Corte di giustizia federale che ha annullato la decisione della disciplinare sull'esclusione della società toscana dalla serie B. Per stasera, allo stadio Zecchini, la società sta organizzando una festa con i tifosi.

REAZIONE DI VAIO - Reazione a caldo anche per Marco Di Vaio che attraverso twitter esprime tutta la sua gioia: «Finalmente questa vicenda e' davvero finita! Sono felicissimo! Grazie di cuore a tutti per il vostro supporto, sempre...siete fantastici!!!».

LEGALI PORTANOVA -  Confermata la squalifica per sei mesi dalla Corte di Giustizia Federale, Daniele Portanova si appellerà al terzo e ultimo grado sportivo, cioè il Tnas. Lo spiega l'avvocato del difensore del Bologna, Gabriele Bordoni: "Seguiremo la procedura d'urgenza". Dell'accusa di omessa denuncia, dice il legale "ieri in udienza non si è potuto praticamente discutere, visto che ci si è concentrati sul tema 'telefonata sì, telefonata no'", cioè sulla chiamata tra Portanova e Di Vaio dopo i contatti tra il primo e gli "amici" di Masiello. Bordoni, tra l'altro, conta di puntare sul fatto che essendo stato processato per illecito sportivo e non per omessa denuncia, Portanova non ha potuto patteggiare. Poi c'è un secondo aspetto: "la riforma del codice che fissa la pena minima per l'omessa denuncia a sei mesi è del 9 giugno 2011", mentre i fatti contestati sono precedenti, cioè del 19 maggio.

LA RISPOSTA DEL BOLOGNA - «Abbiamo avuto un'estate molto tesa per tutte queste vicende, sarebbe ora di metterci una pietra sopra perchè hanno avvelenato l'ambiente calcio durante l'estate. Ci piacerebbe dedicarci al campionato, al calcio giocato». Così il direttore generale del Bologna Roberto Zanzi commenta il verdetto della Corte di Giustizia federale sul calcioscommesse. Il risultato ottenuto, 30 mila euro di ammenda rispetto ai due punti di penalizzazione chiesti dalla procura, soddisfa tutto sommato i vertici del club. Meno, ovviamente, la conferma della squalifica per sei mesi al capitano Portanova: «Nell'ottica del doppio reclamo - dice Zanzi - è una sanzione pesante». 

LA POSIZIONE DI ANCELOTTI - "Non credo sarebbe stato giusto sospendere il campionato, come proponeva il premier Monti, ma in quel momento lo scandalo del calcioscommesse riempiva le cronache dei giornali. Semplicemente deve pagare chi ha sbagliato. Le leggi ci sono, bisogna applicarle: è sufficiente". Lo ha detto Carlo Ancelotti, intervenendo sull'ultimo scandalo del calcioscommesse. L'allenatore del Paris Saint-Germain si è confessato in esclusiva ad "A", il settimanale diretto da Maria Latella, che da oggi è in edicola. "Ci sono giocatori che sbagliano, sporcando l'immagine del calcio e dello sport - ha aggiunto -. Per fortuna, ci sono molti buoni esempi, come Zidane, Maldini, Gattuso o Pirlo. Oggi i giocatori più dotati arrivano molto presto al successo. A vent'anni gestire giudiziosamente soldi, popolarità e attenzione dei media è molto difficile. Ci riescono i ragazzi che possono contare sul sostegno di una famiglia solida. Chi viene lasciato solo, rischia di bruciarsi". "Ho lavorato con diversi campioni e mi hanno lasciato bellissimi ricordi - ha concluso Ancelotti -. David Beckham è una superstar, ma è facile lavorare con lui: ha mantenuto una semplicità e un'umiltà eccezionali. Di Kakà potrei dire la stessa cosa".

IL COMUNICATO DELLA FIGC - «La Corte di Giustizia Federale presieduta da Gerardo Mastrandrea ha accolto 5 ricorsi di club e tesserati, in alcuni casi parzialmente, contro le sentenze di primo grado emesse dalla Commissione Disciplinare Nazionale in relazione ai filoni del calcio scommesse relativi alle inchieste condotte dalle Procure di Bari e Cremona. Per effetto delle decisioni sono state annullate l’esclusione del Grosseto dal campionato di Serie B e l’inibizione del presidente del club toscano Piero Camilli. E’ stata ridotta da 2 ad 1 punto la penalizzazione del Novara (comminata anche un’ammenda di 20mila euro); è stata parzialmente riformata la decisione su Antonio Conte, prosciolto per la gara Novara-Siena, ma squalificato per 10 mesi in relazione ad Albinoleffe-Siena con una rideterminazione della sanzione rispetto alla decisione della Commissione Disciplinare; parzialmente accolto anche il ricorso di Angelo Alessio, la cui squalifica è stata ridotta a sei mesi. Respinti tutti gli altri ricorsi, compresi quelli del Procuratore Federale Palazzi rispetto ai proscioglimenti decisi in primo grado. Ai procedimenti di appello, le cui udienze si sono svolte nelle giornate di lunedì e martedì, hanno preso parte 23 tesserati e 7 club».

 

 

 

Comunicato ufficiale della Juve: ecco il pensiero di Andrea Agnelli.


"L’odierna sentenza della Corte di Giustizia Federale conferma i peggiori sospetti sulla vicenda che ha coinvolto Antonio Conte, per fatti asseritamente avvenuti quando egli era tesserato per altra società. Per molti mesi ho osservato questa situazione con incredulità, accompagnata da un crescente sconcerto, per una giustizia sportiva che somiglia sempre di più ad una caccia alle streghe. Oggi la misura è colma: in presenza di una vittoria giuridica lampante, cioè il proscioglimento per l’omessa denuncia di Novara-Siena che ha fatto emergere le contraddizioni e le ritrattazioni ad orologeria di un “pentito” interessato solamente a sgravare la sua posizione personale, si è deciso di uccidere la logica e di applicare in modo arbitrario una sanzione addirittura raddoppiata. In sostanza dopo mesi e mesi in cui abbiamo sentito tale Filippo Carobbio raccontare che il suo allenatore a
vrebbe addirittura invitato a pareggiare una partita nel corso di una riunione tecnica, oggi si scopre la totale innocenza di Antonio Conte su quell’episodio, ma ci si rifugia nella seconda contestazione (Albinoleffe – Siena) per applicare la stessa pena del primo grado, con buona pace della verità, dell’aritmetica e della giustizia. Quella vera. Per mesi ho dovuto sentire le lezioni, provenienti da membri delle istituzioni e illustri opinionisti, che invitavano alla fiducia in un sistema di giustizia sportiva che, in assenza di prove riscontrate, si accontenta di celebrare processi sommari con tempi asimmetrici, caso per caso, filone per filone, forse persona per persona o peggio società per società, e con modalità barbare che non trovano cittadinanza in democrazia. Non solo: questo sistema brandisce dapprima il patteggiamento come facile via d’uscita in spregio al sentimento di giustizia del singolo, salvo poi rifiutarlo immotivatamente. Ribadisco il mio pieno sostegno personale e quello della Juventus ad Antonio Conte e ad Angelo Alessio, che si trovano a lottare contro tale sistema, che deve essere riformato dalle sue fondamenta. Confido che gli organi di giustizia del C.O.N.I. , cui con urgenza si farà ricorso, sappiano porre rimedio a questa profonda ingiustizia, che tra l’altro ha creato e crea un danno anche alla società, che dovrà fare in questo senso le sue opportune valutazioni e quantificazioni. Antonio Conte, come già più volte ribadito è e sarà l’allenatore della Juventus, che dopo aver vinto la Supercoppa Italiana meritatamente, suscitando nuove invidie e risvegliando vecchi “anti-juventini” militanti, si appresta ad affrontare compatta una stagione impegnativa in Campionato, in Champions League e in Coppa Italia. Chi pensa che le vicende giudiziarie di questa estate possano condizionare la nostra stagione, ha fatto male i suoi conti."

 

 

“Confesso di capirci assai poco di questa sentenza nel processo d’appello contro Antonio Conte che conferma la condanna a dieci mesi pronunciata qualche settimana fa dalla Commissione Disciplinare della Figc. Nessuno sconto per Conte dunque e seppure la “omessa denuncia” dell’allora allenatore del Siena sia stata riconosciuta per una sola delle due partite in questione. Per AlbinoLeffe-Siena e non più per Novara-Siena, la partita di cui il “pentito” Filippo Carobbio aveva detto che Conte era entrato nello spogliatoio annunciando ai suoi giocatori l’inciucio con la squadra avversaria: e dei due casi imputati a Conte era questo il più grave, tanto che qualcuno aveva commentato la condanna in primo grado come benevola per avere configurato ai danni di Conte il reato di “omessa denuncia” e non quello (molto più grave) di “illecito sportivo”. Giampiero Mughini scrive così oggi sul quotidiano ‘Libero’. Il giornalista e tifoso bianconero, come tutti i tifosi bianconeri, non riesce a spiegarsi come mai non ci sia stato uno sconto di pena, neanche di un mese, visto che la sentenza di primo grado era di 9 mesi + 1 per la continuità dell’omessa denuncia.

 

Poi Mughini prosegue così nel suo editoriale:

“Cade l’accusa più grave (come ha subito notato Marco Mensurati sul sito de la Repubblica), cade la reiterazione del reato e pur tuttavia restano tutti e dieci i mesi da passare lontano dalla panchina domenicale della Juve. E mentre il vice di Conte, Angelo Alessio, usufruisce lui sì di uno sconto di pena per lo stesso reato, da otto mesi scende a sei. No, ci capisco assai poco. Anzi, ho l’impressione  nettissima che la giustizia sportiva sia al rovinìo, e dire che è chiamata a giudicare i fatti dell’industria del football, un’industria tra le più importanti del Paese e per quello che mette in moto di euro e per quello che mette in moto di emozioni collettive.  A meno di non intendere quella di ieri come una sentenza innanzitutto “politica”, nel senso di una decisione che mirava a non delegittimare oltremisura il pubblico accusatore della Figc Stefano Palazzi. E questo perché nella giustizia sportiva l’accusatore e i giudici appartengono alla stessa etnia, alla stessa tribù, allo stesso corpo professionale. Tanto è vero che nel corso di un processo sportivo non c’è un vero e proprio dibattimento, i testi addotti dalla difesa valgono infinitamente meno dell’eventuale “pentito” su cui poggia l’accusa, il tempo delle mini-udienze scorre rapidamente e bisogna decidere in tutta fretta altro che guardare il video della partita incriminata e da cui risulterebbe che fino all’ultimo minuto Conte vociava a che i suoi giocatori infilzassero gli avversari. No, non c’è tempo per guardare quel video. La parola di Carobbio, l’attendibilità generale del suo racconto, il fatto (e qui sono d’accordo) che il suo racconto antiConte non può essere nato solo e esclusivamente da una frizione fra le due rispettive consorti, tutto questo nel processo sportivo è di per sé una prova, una tegola scaraventata in volto all’imputato. Non mi pare di star ragionando da “tifoso” e dunque come uno convinto in tutti i casi e a ogni costo dell’innocenza di qualcuno che veste i colori della Juve. Sono anzi d’accordo con quanto ha scritto ieri su Libero Tommaso Lorenzini. Che è debole l’ipotesi di un “sergente di ferro” quale Conte che non si avvede di quello che sta succedendo alle sue spalle, e che è stato ammesso da uno dei suoi collaboratori più stretti. Solo che il “non poteva non sapere” è sinonimo di cattiva giustizia. In tutti i campi e in tutti i processi, anche i più drammatici.

 

Mughini, poi, usa uno dei suoi proverbiali aneddoti per spiegare a quale situazione ci troviamo di fronte:

Ricordo di essermi trovato una quindicina d’anni fa in un salotto radical-chic in cui qualcuno affermava senza ombra di dubbio che Benito Mussolini “non poteva non sapere” dell’agguato mortale che un gruppo di delinquenti politici della destra francese avrebbe portato ai fratelli Carlo e Nello Rosselli, e dunque che Mussolini era corresponsabile di quel massacro in terra di Francia. Siccome conoscevo i polli che stavano in quel salotto, feci subito notare al mio interlocutore che se uno adopera il “non poteva non sapere” come un criterio dirimente della decisione di giustizia, allora com’è che lui e i suoi amici erano assolutamente convinti che Adriano Sofri non ne sapesse nulla di nulla dell’agguato mortale portato da un commando di Lotta continua al commissario Luigi Calabresi? Se il “non poteva non sapere” vale per Mussolini, allora vale anche per Sofri. E invece no, le questioni di giustizia e di verità sono molto più complesse. E comunque restiamo ad attendere il terzo grado di giustizia, la decisione del Tribunale Arbitrale del Coni. Per adesso, e con il permesso di Zdenek Zeman (grande allenatore ma anche un impagabile cabarettista quando si tratta di lanciare veleno anti-Juve), Conte allenerà la Juve in settimana e guarderà la partita della domenica in tribuna. Buon calcio a tutti.”

 

 

Scommesse, Conte 10 mesi. Prosciolti Pepe-Bonucci
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