A dieci anni dalla scomparsa di Gianni Agnelli, le parole profonde dell'indimenticato numero 10 bianconero: «Il suo ricordo è sempre molto presente. Credo che lui abbia rappresentato qualcosa di speciale, sicuramente non solo per il mondo dello sport, per la Juventus, ma per tutta l’ Italia. E proprio per questo credo che manchi proprio a tutti: sicuramente alla Juventus come figura, al mondo sportivo, ma anche agli italiani in generale».

MILANO - Nel giorno del decimo anniversario della morte di Giovanni Agnelli, Sky Sport dedica una programmazione speciale al ricordo dell'Avvocato. Giorgio Porrà condurrà un viaggio nell'archivio di Sky Sport, dal quale verrà riproposta un'intervista di Agnelli con backstage inediti, che raccontano la grande passione dell'Avvocato per lo sport, per il calcio, per la Juventus e per la Ferrari. Un percorso della memoria, con le testimonianze dei grandi che lo hanno conosciuto e che gli sono stati vicino, e dei giornalisti che hanno raccolto le sue famose interviste. Oltre al grande materiale d'archivio ritrovato, “Speciale Calciomercato� stasera alle ore 23 su Sky Sport 1 HD e Sky SuperCalcio HD, propone anche un'intervista ad Alessandro Del Piero, da Sydney. L'ultimo capitano della Juventus di Agnelli lo omaggia non soltanto con le parole, ma anche ... indossando come l'Avvocato, ma solo per una volta, il famoso orologio sul polsino (in allegato le immagini). Lo speciale "Dieci anni senza l'Avvocato" andrà in onda giovedì 24 gennaio, alle ore 20 e alle 24 su Sky Sport 1 HD, e verrà replicato sabato 26 gennaio alle ore 23.30 su Sky Calcio 1 HD, al termine della partita Juventus-Genoa.

Ecco un estratto delle parole di Alessandro Del Piero:
"Dieci anni senza l'Avvocato, è passato tanto tempo, molto più di quanto ne avverta nella mia testa, perché il ricordo dell’Avvocato è sempre molto presente. Credo che lui abbia rappresentato qualcosa di speciale, sicuramente non solo per il mondo dello sport, per la Juventus, ma per tutta l’ Italia. E proprio per questo credo che manchi proprio a tutti: sicuramente alla Juventus come figura, al mondo sportivo, ma anche agli italiani in generale".

"Ricordo perfettamente il nostro primo incontro. Era la primavera del 1993, io ero un giovane aggregato alla prima squadra, avevamo appena perso una partita in Coppa Uefa, eravamo a Villar Perosa, alla vigilia di una partita che poi io giocai e in cui feci tre gol, contro il Parma. Allora, la squadra del momento. Quando venne a parlare alla squadra arrivò con un giornale e raccontò tramite questo foglio di giornale qualcosa di molto stimolante per noi, infatti vincemmo 4-0. E' incredibile come lui riuscisse sempre a toccare il tasto giusto, a centrare il cuore della questione".

"Non so come gli racconterei tutto quello che è successo in questi dieci anni, non ne ho la più pallida idea. Sicuramente avrei tanto da dirgli, ma credo che in queste situazioni lui sarebbe stato geniale come sempre a riuscire a trovare qualcosa di speciale dietro ogni storia. Per questo credo che le sue risposte, le sue battute, i suoi commenti sarebbero stai efficaci ed utili, come sempre. Anche oggi. Ancora oggi, dieci anni dopo, Agnelli rappresenta sempre quello che ha sempre rappresentato: sicuramente la Juventus, sicuramente un uomo che è riuscito ad entrare nel cuore delle persone. Io penso anche al giorno del suo funerale, in coda con noi per l’ultimo saluto c’era gente di ogni tipo, di ogni estrazione sociale, di ogni lavoro, persone che aspettavano ore e ore per poterlo salutare; quindi questo è quello che ha rappresentato lui. E' lì, in quell'omaggio di quel giorno a Torino".

"Per quanto mi riguarda, ho avuto l’onore e la fortuna di essere stato vicino all'Avvocato. E di averci parlato spesso. Se penso a un’immagine che mi porto dietro di lui, mi ricordo ancora una bellissima foto, dove lui mi mette una mano sulla spalla, al Comunale. Così, un gesto d’ affetto, che lui ha fatto poche volte. Mi ritengo onorato per questo, sono stato fortunato anch’io nel corso della mia carriera ad aver rappresentato la Juventus, di aver conosciuto e soprattutto di aver lavorato assieme alle due persone che hanno rappresentato e impersonificato di più questo club: Giampiero Boniperti, che mi ha preso dal Padova, e l’ avvocato Agnelli".

Il centrocampista della Juve è il fantasista più apprezzato dai tifosi di tutta Europa.

TORINO - Andrea Pirlo è nella 'Top 11' dell'Uefa, unico calciatore italiano a far parte di questo undici di campioni. Per i tifosi bianconeri Pirlo è anche il Pallone d'oro della Juventus del 2012. I due riconoscimenti arrivano in contemporanea: al sito dell'Uefa sono arrivati 5,3 milioni di voti, che hanno permesso al regista bianconero di "scendere in campo" accanto ai fenomeni stranieri Iniesta e Xavi, lui che è l'unico italiano a far parte di questa formazione da sogno.

LA SQUADRA - L'Europa unita del calcio ha la sua nazionale da sogno. Un team di super campioni, otto dei quali provenienti dal campionato spagnolo, da Messi a Cristiano Ronaldo, passando per Iniesta, Xavi e Ozil. Fra loro anche Andrea Pirlo, unico italiano, il tedesco Lahm e il 'francesè Thiago Silva. La formazione ideale dell'Uefa, resa nota oggi dal sito del massimo organismo calcistico europeo, è il risultato di un sondaggio telematico condotto dallo steso sito cui hanno risposto 5,3 milioni di tifosi. 'Spagnolì ma non solo, in questa originale classifica dei valori calcistici individuali presenti nei club del vecchio continente, diversamente da quanto accaduto due settimane fa con un'altra classifica, quella della Fifa, stilata in occasione della consegna del Pallone d'oro, nella quale erano curiosamente compresi solo giocatori di squadre spagnole. In questo undici da favola ci sono 4 giocatori del Real Madrid (Iker Casillas, Sergio Ramos, Mesut Ozil e Cristiano Ronaldo); 4 del Barcellona (Gerard Piquè, Andres Iniesta, Xavi Hernandez, Lionel Messi). A spezzare il monopolio delal Liga, tre gli 'stranierì: lo juventino Pirlo appunto, e poi il tedesco Philipp Lahm del Bayern e il portoghese Thiago Silva che gioca nel Paris Saint Germain. È la terza volta che viene registrata la presenza di otto calciatori della Liga nella squadra ideale Uefa sognata dagli appassionati di calcio. Ecco l'undici scelto dagli appassionati europei:

1 - Casillas (Real Madrid)
2- Sergio Ramos (Real Madrid)
3 - Piqué (Barcellona)
4 - Lahm (Bayern Monaco)
5- Thiago Silva (Paris Saint Germain)
6 - Iniesta (Barcellona)
7- Xavi (Barcellona)
8 - Pirlo (Juventus)
9 - Özil (Real Madrid)
10 - Messi (Barcellona)
11 Ronaldo (Real Madrid)

 Il centrocampista della Juve si gode il premio come miglior regista d'Europa e dice: «Nel mio ruolo devi saper fare tutto».

TORINO - Subito dopo essere stato eletto miglior regista d'Europa e faro, virtuale, della miglior squadra Uefa del 2012, Pirlo commenta così l'importanza di essere al centro del gioco. Direttamente sul sito uefa.com: "Come si fa ad essere il fulcro del gioco? Devi saper fare un po' di tutto. Devi sapere come difendere, come dirigere il gioco, conquistare i palloni e segnare gol. Personalmente - ha detto il centrocampista della Juve- provo a dare il meglio di in ogni allenamento prima delle partite. Più diventi vecchio, più diventa importante allenarsi bene curando ogni singolo dettaglio. Per restare in forma il più a lungo possibile".

Auguri bianconeri!

La dirigenza, lo staff tecnico e i giocatori bianconeri augurano a tutti i tifosi della Juve un felice Natale e un 2013 sereno e ricco di soddisfazioni e successi.

Un augurio anche da parte mia a tutti per un felice Natale e un 2013 colmo di vittorie...in ogni campo della vita!!!

L'associazione Smile Onlus raccoglie le firme: «I suoi meriti sportivi e umani sono indiscutibili»

TORINO - Alessandro Del Piero cittadino onorario di Torino. L'associazione Smile Onlus ha dato vita ad una raccolta firme per chiedere a sindaco e presidente del Consiglio comunale di conferire il riconoscimento all'ex bianconero emigrato in Australia. "I suoi meriti sportivi e umani sono indiscutibili", sostengono i promotori della petizione. "Del Piero è il simbolo di un calcio - aggiunge l'associazione - che oggi forse non esiste più, un grande talento che con la propria umanità ha saputo rendere grande Torino a livello internazionale e che rimarrà sempre la bandiera del popolo juventino. Crediamo che la cittadinanza onoraria sia solo un riconoscimento minimo nei confronti di un uomo che li ci ha resi grandi".