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Niente Roma 2020, il governo Monti dice no PDF Stampa Email
( 1 Voto )
Sport - Varie
Scritto da Roberto   
Mercoledì 15 Febbraio 2012 11:22
Notizie varie

Sfuma il sogno di vedere le Olimpiadi a Roma nel 2020, nonostante i tanti appelli firmati da sportivi a personaggi pubblici


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ROMA - Sfuma il sogno di vedere le Olimpiadi a Roma nel 2020, nonostante i tanti appelli firmati da sportivi e personaggi pubblici. Il governo ha comunicato il proprio 'no' dopo un incontro a Palazzo Chigi tra il premier Monti, il sindaco di Roma Alemanno e il presidente del Coni Petrucci. "Il Cio chiede una garanzia finanziaria che non riteniamo responsabile", ha dichiarato Monti.


L'ANNUNCIO DI MONTI - Il premier italiano ha spiegato in conferenza stampa le ragioni del no: «Il governo del paese ospitante deve impegnarsi a coprire ogni eventuale deficit del bilancio del comitato organizzatore. Il nostro Governo ha analizzato attentamente la questione nel Consiglio dei Ministri e abbiamo preso la decisione, unanime, di non assumere questo impegno di garanzia nella situazione attuale del Paese. Questo non significa una mancata convinzione nel progetto o una impossibilità nel perseguire risultati ambiziosi, ma solo che abbiamo ritenuto di dover essere molto responsabili in questa fase delicata dell'Italia. Bisogna evitare che vengano messi a rischio i benefici che arriveranno con i sacrifici che abbiamo dovuto chiedere. Un impegno finanziario di questo tipo, per di più di un importo impronosticabile, non era la scelta giusta, meno che mai una scelta prudente, soprattutto valutando la costruzione dell'identità dell'Italia al di fuori dei nostri confini che stiamo perseguendo. Non vogliamo che la percezione che stiamo cercando di dare dell'Italia possa essere compromessa da improvvisi dubbi, magari alimentati dai concorrenti e non possiamo mettere a rischio il denaro pubblico dei contribuenti. Essendomi occupato di economia qualche volta so che in uno studio, pur autorevole e fatto con grande accuratezza, ci possono essere scostamenti molto rilevanti fra preventivi e consuntivi: in altre circostanze dell'economia italiana, forse, avremmo considerato il rischio accettabile, ma in queste circostanze non sarebbe responsabile».


ALEMANNO RESTA - "Monti ha detto no. La notizia è stata negativa. Dimissioni? Assolutamente no, mi dispiace deludere gli oppositori". Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno lasciando palazzo Chigi, a chi gli chiedeva di sue possibili dimissioni, dopo il no del governo alla candidatura della Capitale alle olimpiadi del 2020.

L'AMAREZZA DI PETRUCCI - "Monti ci ha detto no": così il presidente del Coni Gianni Petrucci ha espresso la sua amarezza per il no del governo alla candidatura di Roma 2020.


BERSANI - "Il governo ha preso una decisione meditata, che rispettiamo. L'importante adesso è che questa scelta venga letta come segno di responsabilità e non di sfiducia in noi stessi". Lo afferma il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani, commentando la scelta del presidente del Consiglio di rinunciare alla candidatura dell'Italia alle Olimpiadi 2020.


PESCANTE - "È una grandissima occasione persa, ma non possiamo far altro che accettare la decisione del governo: c'è tanta amarezza". Così il presidente del Comitato Promotore per Roma 2020, Mario Pescante, ha commentato la decisione del premier Monti, di non appoggiare la candidatura di Roma per i Giochi Olimpici del 2020. "La decisione del governo è stata molto ponderata - ha aggiunto Pescante - ed è arrivata esclusivamente per motivi economici". "Il nostro progetto per Roma 2020 era molto serio, ma il governo è stato irremovibile sui conti. Peccato era un'occasione unica anche per dire ai giovani che abbiamo ambizioni importanti", ha aggiunto il presidente del comitato promotore di Roma 2020, Mario Pescante. "Per un'eventuale candidatura per il 2024 bisognerà tenere conto anche dell'Africa - ha continuato Pescante - inoltre se nel 2020 i Giochi non dovessero essere assegnati all'Europa, nel 2024 Parigi tornerà in corsa per il centenario. Questo vuol dire che per dieci anni non si parlerà più di Giochi olimpici in Italia".


PERINA-BARBARO - "La scelta di Monti sulle Olimpiadi di Roma del 2020 è di responsabilità e prudenza. Evidentemente i molti interrogativi sulla candidatura, sollevati per primi dal Gruppo di Futuro e Libertà, non sono stati chiariti e hanno dettato una decisione dolorosa per il mondo dello sport e per la Città di Roma, ma probabilmente inevitabile". Lo afferma in una nota la deputata di Fli, Flavia Perina. "Dieci giorni fa in una conferenza stampa alla Camera, con Claudio Barbaro e Umberto Croppi avevamo cercato di lanciare un'operazione trasparenza su queste Olimpiadi, ma purtroppo il nostro appello è caduto nel vuoto - sottolinea Perina -. Ci si è limitati a organizzare un pressing con pagine a pagamento sui giornali, evitando di sciogliere i veri nodi della questione: la necessità di discontinuità con grandi eventi precedenti (dalle Olimpiadi invernali ai Mondiali di nuoto) che hanno generato più inchieste giudiziarie che benefici per il mondo dello sport e per le città". Sulla stessa linea, il deputato di Futuro e Libertà, Claudio Barbaro: "Il no del governo alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 mi dispiace, ma non mi stupisce. È la naturale conseguenza di una candidatura partita male e dei numerosi errori commessi in precedenza, nonchè della scarsa affidabilità in termini di trasparenza di un assessorato come quello di Rossella Sensi. Quattro amici al bar non potevano pretendere di trascinare l'Italia bendata in un'avventura così impegnativa!", conclude Barbaro.


MENNEA: GRAZIE MONTI- "Mi sento di dire a Monti grazie, grazie, grazie. Con questa decisione ha evitato a milioni di italiani di accollarsi un onere indefinito. Oggi il presidente del Consiglio Mario Monti ha preso una decisione di grande responsabilità dando un segnale forte dimostrando che esiste un Paese concreto e serio, grazie Presidente".

GNUDI - "È stata una decisione molto sofferta. Però abbiamo condiviso i problemi che ci sono e abbiamo approvato la decisione del nostro presidente". Così il ministro del turismo e dello sport, Piero Gnudi, commenta la decisione del governo Monti di non firmare le garanzie per Roma 2020. "Ciò - ha aggiunto il ministro Gnudi durante la conferenza stampa del premier Monti - non significa che questo governo non voglia promuovere i valori dello sport, noi vogliamo aumentare e valorizzare la pratica dello sport nelle scuole, abbiamo dei progetti e abbiamo firmato delle convenzioni con alcune Regioni".


CARRARO - "Sono molto addolorato, perchè la candidatura di Roma era seria e consistente, ma rispetto la decisione del Governo che in questo particolare momento dell'economia mondiale, europea e italiana ha tutti gli elementi di valutazione". Così, con una dichiarazione all'ANSA, il membro Cio italiano Franco Carraro commenta la decisione di Monti e del governo di non firmare la garanzia per la candidatura di Roma per l'Olimpiade del 2020. "La decisione - conclude Carraro - non intacca il grande prestigio nazionale ed internazionale dello sport italiano ben rappresentato e diretto dal Coni".




 


Serie A - 23ª Giornata PDF Stampa Email
( 1 Voto )
Sport - Varie
Scritto da Roberto   
Martedì 14 Febbraio 2012 12:17

Campionato



A

21 set

Serie A - 23ª Giornata

R

12 feb

3 - 1 Novara Inter 1 - 0
1 - 2  Cesena  Lazio 2 - 3
1 - 0  Chievo Napoli
0 - 2
3 - 0

Fiorentina

 Parma 2 - 2
3 - 0 Genoa Catania 0 - 4
1 - 1  Juventus Bologna  1 - 1
1 -2  Lecce Atalanta  0 - 0
1 - 1  AC Milan Udinese  2 - 1
3 - 2  Palermo  Cagliari  1 - 2
1 - 1 AS Roma  Siena 0 - 1


GeneraleCasaTrasferta
 SQUADREPtGVNPRSPtGVNPRSPtGVNPRS
AC Milan 47 23 14 5 4 45 20 24 11 7 3 1 24 5 23 12 7 2 3 21 15
Juventus 45 21 12 9 0 33 13 25 11 7 4 0 21 7 20 10 5 5 0 12 6
Lazio 42 23 12 6 5 37 24 22 12 6 4 2 17 9 20 11 6 2 3 20 15
Udinese 41 23 12 5 6 34 22 31 12 10 1 1 23 7 10 11 2 4 5 11 15
Inter 36 23 11 3 9 34 30 20 12 6 2 4 21 14 16 11 5 1 5 13 16
AS Roma 35 23 10 5 8 36 27 21 11 6 3 2 23 11 14 12 4 2 6 13 16
Napoli 34 23 8 10 5 38 24 20 12 5 5 2 23 13 14 11 3 5 3 15 11
Paermo 31 23 9 4 10 33 34 27 11 9 0 2 26 14 4 12 0 4 8 7 20
Cagliari 30 23 7 9 7 22 24 18 12 4 6 2 12 10 12 11 3 3 5 10 14
Genoa 30 22 9 3 10 31 42 23 11 7 2 2 19 13 7 11 2 1 8 12 29
Fiorentina 28 21 7 7 7 23 19 21 11 6 3 2 19 10 7 10 1 4 5 4 9
Parma 27 21 7 6 8 27 34 18 10 5 3 2 19 12 9 11 2 3 6 8 22
Chievo 27 23 7 6 10 19 30 18 11 5 3 3 10 9 9 12 2 3 7 9 21
Catania 27 21 6 9 6 27 29 19 11 5 4 2 15 8 8 10 1 5 4 12 21
Atalanta 24 22 7 9 6 25 27 17 11 4 5 2 11 9 13 11 3 4 4 14 18
Siena 23 22 5 8 9 22 22 18 11 5 3 3 17 8 5 11 0 5 6 5 14
Bologna 22 21 5 7 9 18 26 11 10 3 2 5 9 13 11 11 2 5 4 9 13
Lecce 18 23 4 6 13 22 38 6 11 1 3 7 10 18 12 12 3 3 6 12 20
Cesena 16 22 4 4 14 15 34 9 10 2 3 5 8 10 7 12 2 1 9 7 24
Novara 16 23 3 7 13 20 42 11 12 2 5 5 13 21 5 11 1 2 8 7 21


 


Milan-Juve 1-2, un super Caceres affonda i rossoneri PDF Stampa Email
( 1 Voto )
Sport - Juventus
Scritto da Roberto   
Giovedì 09 Febbraio 2012 09:56

Juventus

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Un primo tempo freddo, una ripresa infuocata: al 53' l'esterno bagna il suo secondo esordio con il tap in del vantaggio, al 62' il piccolo Faraone rimette in pari la sfida, all'83' la perla a giro dell'esterno che decide la partita. Gol annullato a Ibra sull'1-1 per un controllo di mano.



MILANO - Delirio Caceres. L'esterno diventa il re di San Siro per una notte, bagnando il suo secondo esordio con la maglia della Juve con una doppietta che affonda il Milan nella semifinale d'andata di Coppa Italia. Come se non fosse mai andato via, l'uruguagio stasera si è ripreso la fascia destra bianconera e ha dato ragione a Marotta e Conte, che hanno voluto fortemente il suo ritorno per rinforzare la squadra a gennaio. Dalla naftalina di Siviglia al trono di mattatore del Meazza, è la sera di Martin Caceres e la sera della Juventus, che conserva l'imbattibilità (25 partite), ipoteca il passaggio del turno con una vittoria fatta di due gol pesantissimi fuori casa e lascia sull'erba gelata di Milano un segnale forte anche per il campionato.

ESTIGARRIBIA E EL SHARAAWY, LAMPI NEL GELO - Conte rivoluziona i bianconeri: esordio per Caceres e Padoin, tandem d'attacco Borriello-Del Piero. Allegri può schierare Ibra e gli affianca El Shaarawy. Il terreno è gelato, si fa fatica a restare in piedi, il gioco ne risente e il primo tempo è una battaglia di equilibri che si perdono ma non si rompono: Borriello è macchinoso, Ibra è disinnescato da un Barzagli enorme, gli unici lampi sono quelli di El Shaarawy, che sguscia tra le maglie bianconere ma fallisce il diagonale del vantaggio, e dall'altra parte di Estigarribia, che si divora il gol a pochi passi da Amelia. 

LA JUVE CALA IL CACERISSIMO - La ripresa è tutt'altro sapore e tutt'altro calore: dopo 8' la Juve sblocca il match grazie a Caceres, che segue l'azione d'attacco e approfitta di una corta respinta di Amelia sulla conclusione di Borriello. Un gol costruito sull'asse del mercato di gennaio, perché prima del tiro del centravanti è Padoin a portare l'azione a ridosso dell'area di rigore. Juve avanti, reazione rossonera sui piedi di Ibra che scarica un destro violentissimo su punizione verso Storari, bravo e reattivo a deviare in tuffo. La partita è apertissima, Del Piero in contropiede sfiora il raddoppio, ma è il Milan a riprendere in mano il match arrivando al pari con El Shaarawy. Il piccolo Faraone, abbandonato da Bonucci che va a coprire la linea di porta su un cross di Antonini, è freddo a finalizzare l'assist di testa di Ambrosini coronando con il gol un'altra ottima prestazione. La Juve ora è alle corde, i rossoneri spingono caricati da tutto lo stadio: Ibra segna il 2-1 ma Mazzoleni annulla per un controllo con la mano dell'attaccante, poi ancora lo svedese semina il panico in area bianconera ma il suo tiro a colpo sicuro viene deviato in angolo da Chiellini, che in scivolata salva i suoi. Conte dà la scossa ai suoi con un doppio cambio: dentro Vucinic e Quagliarella, fuori Borriello e Del Piero. Il nuovo tandem d'attacco confeziona l'azione che può valere il 2-1 a un quarto d'ora dal termine, Amelia si allunga sul destro velenoso del montenegrino e poi Thiago Silva è provvidenziale per i suoi nell'anticipare Quagliarella, pronto a ribadire. È il preludio alla seconda e decisiva stoccata di Caceres, che rende il gelo del Meazza rossonero ancora più pungente: Giaccherini, inesauribile, si invola sulla sinistra e mette al centro l'ennesimo traversone, respinta corta della difesa del Milan e l'uruguaiano, appostato sulla lunetta dell'area, controlla e di destro pennella un giro perfetto che si infila all'incrocio. È il colpo di grazia al Milan, con Quagliarella che nel finale sfiora anche il 3-1: tra la Juve e il sogno della 'Decima', se gli uomini di Conte sapranno gestire al meglio questa vittoria, mancano solo 180 minuti.




 


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