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Juventus
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Scritto da Roberto
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Lunedì 14 Maggio 2012 07:40 |


Centro città invaso per accompagnare il pullman scoperto con a bordo i giocator bianconeri: tra cori e fuochi d'artificio, la festa per la conquista del campionato.
TORINO - Una festa per centinaia di migliaia di persone. Forse 300mila, forse 400mila: difficile fare una stima precisa anche per le forze dell'ordine. In centinaia di migliaia hanno invaso il centro di Torino, sono scesi nelle strade e nelle piazze per celebrare lo scudetto della Juve e per accompagnare il pullman scoperto con a bordo i giocatori. Una folla oceanica, oltre ogni previsione, come oltre ogni previsione è stata la stagione dei bianconeri di Antonio Conte. Con persone arrivate da tutta Italia, in aereo, in auto, in treno, alberghi esauriti. Il pullman nero con lo scudetto e il numero 30 sulle fiancate, e le tre stelle ben visibili, parte attorno alle 19.30 dallo Juventus Stadium tra due ali di folla, direzione Porta Susa, punto di partenza del tour. Da lì una lenta avanzata lungo via Cernaia e via Pietro Micca, fino all'apoteosi di piazza Castello, dove i campioni sono stati accolti dai fuochi d'artificio. Tutto il centro colorato di bianconero e di bianco-rosso-verde, di scudetti, di stelle - sempre rigorosamente tre - e di numeri 30. Cori e applausi per tutti. Neanche a dirlo, i più gettonati sono Conte e Del Piero. Il capitano era stato già protagonista allo stadio, prima con il gol dell'addio, poi al momento della sostituzione-tributo regalatagli dall'allenatore - con standing ovation del pubblico, molti i tifosi in lacrime, e gli abbracci di compagni e avversari - e successivamente al momento di sollevare la coppa che la Lega Calcio consegna ai campioni d'Italia. La folla occupa ogni angolo dei portici, i semafori, le pensiline dei tram. Ovunque caroselli di auto e motorini, con bandiere e clacson spiegati. C'è chi da casa porta la scala a pioli per vedere dall'alto i vip di un calcio da sogno. Il bus scoperto non rispetta i tempi previsti poichè procede molto lentamente: l'entusiasmo per la Juve va oltre ogni limite. Si procede a fatica verso via Po e piazza Vittorio Veneto, poi verso corso Cairoli e il gran finale del parco del Valentino. UNA DOMENICA DI FESTA - La parata è stata il climax di una domenica intera di festa. Già due ore prima della partita tutta l'area intorno allo stadio era bollente di passione. Il pullman con a bordo i giocatori viene accolto all'esterno dello stadio da 5.000 persone, e mancano quasi due ore al fischio d'inizio della partita con l'Atalanta. Per raggiungere l'ingresso del sottopassaggio ci vuole un buon quarto d'ora. Nel prepartita, sui maxi schermi viene ripercorsa la storia degli scudetti, accompagnata dalla colonna sonora degli inni storici del club. A bordo campo seguono il riscaldamento fianco a fianco il presidente, Andrea Agnelli, e il presidente di Exor, John Elkann, insieme ai bambini. "È stato un anno straordinario, la Juve ha dimostrato di essere forte come squadra", afferma l'azionista di maggioranza. La partita è quasi una parentesi della festa, i bianconeri chiudono imbattuti la stagione, Del Piero solleva la coppa, parte la festa. Per una notte, Torino è tutta bianconera.
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Juventus
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Scritto da Roberto
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Lunedì 14 Maggio 2012 07:38 |


«Alessandro ha passato metà della sua vita indossando questi colori, meritava tutta l'emozione di oggi. Tutti sanno che questi sono i miei colori».
TORINO - Nel giorno del saluto di Del Piero alla Juve, l'emozione di Gigi Buffon. Con Alex il portierone bianconero ha condiviso tante gioie e sofferenze e oggi è stato uno spettatore speciale della standing ovation del numero 10, confidandosi a Sky Sport 24. Venti minuti da brividi per Del Piero. Come li hai vissuti? Commovente è l’unica parola che mi viene in mente, soprattutto considerando che non sono uno che si commuove per quel che riguarda prestazioni calcistiche o sportive, ma devo dire che però era giusto cosi. Era giusto dare questo tributo ad Ale perché ha passato metà della sua vita a lottare e a combattere per questa maglia, e metà della vita è veramente tanto. Nel momento in cui il cordone ombelicale si spezza fa veramente tanta tristezza. Hai cantato l’inno della Juventus a squarciagola prima della partita. C’è la tensione di tutta in una stagione lì dentro? Diciamo che non aver giocato mi ha aiutato molto a godere di questa giornata perché non dovevo pensare alla partita. Prima di diventare un bravo marito, un bravo papà e prima di diventare grande, giravo qualche locale. Alla fine i locali li fanno la gente, cosi come le feste, ed oggi, senza tutte queste persone venute a farci questo tributo, non sarebbe stata una festa. Per questo volevo passare con loro questo pomeriggio, coi compagni lo abbiamo già fatto e lo faremo ancora. Oggi dovevamo condividere con i nostri tifosi la nostra gioia. La tua stagione: una delle migliori. Devo essere sincero: come continuità di rendimento, probabilmente dopo, o alla pari, la stagione nella quale arrivammo nella finale di Coppa Campioni, penso sia stata la stagione migliore. Mi è dispiaciuto commettere un errore con il Lecce, perché sarebbe stata in assoluto la stagione numero 1 da quando gioco, però i miei compagni nelle ultime 7/8 partite non hanno fatto mai tirare in porta, potevamo mettere anche una seggiolina (ride, ndr). In ogni partita almeno uno o due miei interventi importanti li ho sempre fatti. Hai avuto un infortunio sgradevole, specialmente per un portiere. L’ostacolo più difficile è stato ritrovare un’ottima forma fisica e credo che il mio obiettivo a luglio era quello di potermi allenare quotidianamente e riuscire a fare almeno 35 partite. Ne ho fatte 35 e potevano essere anche 36 e mi sono allenato praticamente tutti i giorni. Questo per un giocatore di alto livello credo sia fondamentale. La società , il mister e il mio allenatore Filippi che devo ringraziare di cuore, mi ha messo nelle condizioni, anche psicologiche di sentirmi nuovamente importante, cosi come pensavo di poter essere e come volevo essere ancora, perché se no, non avrebbe avuto senso continuare. Una volta visto che i presupposti erano questi, credo che la responsabilità di tramutare tutto sul campo e far vedere che c’ero ancora me la sono presa io sulle spalle e me la sono presa volentieri. Arriverà il rinnovo del contratto nei prossimi giorni? Non lo so, non è una priorità . Tutti sanno che la mia intenzione è quella di restare qui. I miei colori sono quelli bianconeri. Non mi va di stare troppo sui giornali per questioni di contratto. Anche perché ci sarà una fascia sul tuo braccio. Sì, e sarà anche pesante. Ho avuto la fortuna, nella mia carriera, di avere dei grandi capitani e dei grandissimi esempi, a partire da Maldini in Nazionale, Cannavaro e Del Piero, per cui penso di aver avuto dei maestri. Mi auguro di portare sul campo e nello spogliatoio quello che ho appreso da loro e di non farli sfigurare.
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Juventus
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Scritto da Roberto
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Domenica 13 Maggio 2012 19:29 |


Più di 8 scudetti.
Più di una promozione dalla serie B
Più di una Coppa Italia (e speriamo due)
Più di 4 supercoppe italiane
Più di una Champions League
Più di una Supercoppa europea
Più di una Coppa Intercontinentale
Più del gol alla Fiorentina
Più di un gol alla Del Piero
Più del gol a Tokyo
Più delle mie lacrime
Più del gol a Bari
Più di un gol al volo di tacco nel derby
Più di un gol per l’Avvocato
Più della linguaccia contro l’Inter
Più dell’assist a David
Più del gol numero 187
Più del gol alla Germania
Più di Berlino
Più del gol al Frosinone
Più del titolo di capocannoniere in B
Più del titolo di capocannoniere in A
Più della standing ovation al Bernabeu
Più di 704 partite con la stessa maglia
Più di 289 gol
Più di una punizione che vuol dire Scudetto
Più del gol all’Atalanta
Più di ogni record
Più della maglia numero 10 con il nome Del Piero
Più della fascia di capitano
Più di tutto…
C’è quello che mi avete regalato in questi 19 anni.
Sono felice che abbiate sorriso, esultato, pianto, cantato, urlato per me e con me.
Per me nessun colore avrà tinte più forti del bianco e nero.
Avete realizzato il mio sogno. Più di ogni altra cosa, oggi riesco soltanto a dirvi: GRAZIE.
Sempre al vostro fianco
Alessandro

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