Informatica -
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Scritto da Roberto
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Venerdì 20 Settembre 2013 09:49 |

Ciao a tutti, da poco mi sono trovato nell'esigenza di acquistare un UPS e non sapendo quale modello o marca acquistare ho fatto un pò di giri in internet e ho trovato diverse informazioni, sia sulle varie marche che sulle tipologie che differenziano un ups da un altro. In questo articolo voglio condividere la mia esperienza in modo da dare delle info in più a chi si trovasse nella mia stessa situazione. Da sottolineare il fatto che alcuni termini che verranno usati presuppongono una minima conoscenza in materia d'informatica!
Ringrazio in particolare per le info il forum di HW Upgrade e Tomshw a cui ho poi integrato alcune considerazioni, date dalle mie conoscenze ed esperienze personali.
Che cosa fa un ups
Un ups è un dispositivo nato per correggere i disturbi nella fornitura di energia elettrica.

Tuttavia quando i disturbi sono troppo gravi, è piu semplice generare direttamente corrente a 220 a partire da zero, per questo un ups si compone di almeno tre elementi.
- una batteria per immagazzinare energia
- un alimentatore che carica la batteria
- un inverter che genera corrente dalla batteria
I diversi tipi di Ups
Il modo in cui tali componenti sono collegati e interagiscono tra loro determina il tipo di ups. Solitamente gli UPS si distinguono in:
- offline: costituiscono la maggior parte degli ups domestici e di piccola taglia: sono i più semplici ed economici in assoluto.
Solitamente la tensione prelevata in ingresso viene trasferita direttamente all'uscita tramite bypass ( passaggio diretto senza trasformazioni ). L'alimentatore si limita a mantenere la batteria carica. Durante un blackout viene attivato l'inverter e uno switch lo collega all'uscita dell'ups. L'inverter trasforma la tensione continua delle batterie in tensione "alternata". Hanno un tempo di intervento di circa 5/6 ms.
- online o "a doppia conversione":costituiscono una classe "speciale" di ups, e vengono utilizzati in ambiti specifici.
Il comportamento è opposto a quello degli ups offline: tutta la tensione prelevata viene trasformata in tensione continua, tale tensione in parte mantiene carica la batteria, il resto alimenta l'inverter che è sempre attivo. Chiaramente la separazione tra ingresso ed uscita è totale e la batteria garantisce che la tensione di uscita sia esente da disturbi. Il funzionamento continuo impone dei costi elevati, da un lato per via dei componenti, robusti, dall'altro per via dei consumi dei due circuiti di trasformazione della tensione. Il tempo di intervento è chiaramente nullo.
- line-interactive: costituiscono la maggior parte degli ups moderni. Ocuppano la fascia medio-alta del mercato e uniscono i pregi delle due classi precedenti.
Tali dispositivi integrano un circuito addizionale detto AVR disponibile anche come dispositivo indipendente. Durante il normale funzionamento l'inverter è inattivo e la tensione viene filtrata e ripulita, almeno in parte, dei disturbi che può presentare. Quando i disturbi diventano più gravi, o insorge un blackout, interviene l'inverter. In questo caso il tempo di intervento è di circa 4ms o meno, ma mai nullo.
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