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Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (09 Gennaio 2014)
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Computer

 

Ciao a tutti, da poco mi sono trovato nell'esigenza di acquistare un UPS e non sapendo quale modello o marca acquistare ho fatto un pò di giri in internet e ho trovato diverse informazioni, sia sulle varie marche che sulle tipologie che differenziano un ups da un altro. In questo articolo voglio condividere la mia esperienza in modo da dare delle info in più a chi si trovasse nella mia stessa situazione. Da sottolineare il fatto che alcuni termini che verranno usati presuppongono una minima conoscenza in materia d'informatica!

 

Ringrazio in particolare per le info il forum di HW Upgrade e Tomshw a cui ho poi integrato alcune considerazioni, date dalle mie conoscenze ed esperienze personali.

 

Che cosa fa un ups

 

Un ups è un dispositivo nato per correggere i disturbi nella fornitura di energia elettrica.

 

a cosa serve un ups

 

Tuttavia quando i disturbi sono troppo gravi, è piu semplice generare direttamente corrente a 220 a partire da zero, per questo un ups si compone di almeno tre elementi.

 

  • una batteria per immagazzinare energia
  • un alimentatore che carica la batteria
  • un inverter che genera corrente dalla batteria

 

 

I diversi tipi di Ups

 

Il modo in cui tali componenti sono collegati e interagiscono tra loro determina il tipo di ups. Solitamente gli UPS si distinguono in:

 

  • offline: costituiscono la maggior parte degli ups domestici e di piccola taglia: sono i più semplici ed economici in assoluto.
    Solitamente la tensione prelevata in ingresso viene trasferita direttamente all'uscita tramite bypass ( passaggio diretto senza trasformazioni ). L'alimentatore si limita a mantenere la batteria carica. Durante un blackout viene attivato l'inverter e uno switch lo collega all'uscita dell'ups. L'inverter trasforma la tensione continua delle batterie in tensione "alternata". Hanno un tempo di intervento di circa 5/6 ms.

 

  • online o "a doppia conversione":costituiscono una classe "speciale" di ups, e vengono utilizzati in ambiti specifici.
    Il comportamento è opposto a quello degli ups offline: tutta la tensione prelevata viene trasformata in tensione continua, tale tensione in parte mantiene carica la batteria, il resto alimenta l'inverter che è sempre attivo. Chiaramente la separazione tra ingresso ed uscita è totale e la batteria garantisce che la tensione di uscita sia esente da disturbi. Il funzionamento continuo impone dei costi elevati, da un lato per via dei componenti, robusti, dall'altro per via dei consumi dei due circuiti di trasformazione della tensione. Il tempo di intervento è chiaramente nullo.

 

  • line-interactive: costituiscono la maggior parte degli ups moderni. Ocuppano la fascia medio-alta del mercato e uniscono i pregi delle due classi precedenti.
    Tali dispositivi integrano un circuito addizionale detto AVR disponibile anche come dispositivo indipendente. Durante il normale funzionamento l'inverter è inattivo e la tensione viene filtrata e ripulita, almeno in parte, dei disturbi che può presentare. Quando i disturbi diventano più gravi, o insorge un blackout, interviene l'inverter. In questo caso il tempo di intervento è di circa 4ms o meno, ma mai nullo.

 

 

 

 Tensione dell'ups

 

Poichè in un ambiente domestico il costo dell'ups è uno dei principali fattori di scelta, le aziende cercano di incrementare le vendite, e ridurre il prezzo finale intervendo sui costi, semplificando la struttura dell'ups. Poichè gli alimentatori da pc lavorano trasformando la tensione alternata in tensione continua, prima di abbassare la tensione da 220 a 12 volt, non è necessario che la tensione erogata sia perfettamente sinusoidale, per cui un inverter meno complesso è in grado di assolvere allo stesso compito ma a costi minori. Solitamente i livelli di approssimazione sono solo due, quindi avremo 3 possibili tipi di forma d'onda prodotta:

 

  • onda sinusoidale :La forma d'onda molto simile a quella dell'enel ed automaticamente compatibile con qualsiasi tipo di carico: TV, consolle, pc e via dicendo. I carichi induttivi di assorbimento contenuto come piccoli trasformatori ad avvolgimienti o piccoli motorini dovrebbero essere ben tollerati, ma è bene fare attenzione a non collegare all'ups carichi non adatti, primi fra tutti i motorini elettrici di assorbimento elevato pena il danneggiamento dell'ups stesso. Per sicurezza è sempre bene chiedere al produttore.

 

onda sinusoidale

 

  • onda pseudo sinusoidale ( o sinusoidale approssimata ): Non è esattamente il massimo, ma per un alimentatore switching che lavora raddrizzando la 220 volt può ancora andare bene. Solitamente va bene per tutti i dispositivi di elettronica di consumo, videoregistratori, pc, tv consolle, in quanto tutti integrano alimentatori di tipo switching. Si può ancora azzardare l'alimentazione di dispositivi a trasformatore, ma non andrei oltre, tenendo conto che tali ups nascono principalmente per i pc.

 

 onda gradino o pseudo sinusoidale

 

  • onda quadra : parlare di "sinusoide approssimata" richiede parecchia fantasia, ma i pubblicitari ne hanno da vendere, in compenso i dispositivi che la realizzano sono molto economici. Come sopra: non collegherei ad un ups di questo tipo più del pc. I trasformatori andrebbero collegati solo se indispensabile e comunque per assorbimenti veramente ridotti, ad esempio per il router o per l'hag, ma sempre con qualche riserva.

 

 onda quadra

 

 

Tipologie di ups in commercio

 

La tipologia costruttiva che caratterizza ciascun ups solitamente individua un determinato settore di mercato, e una determinata fascia di prezzi. Questo, assieme ad altri vincoli, ha portato alla comparsa di alcune combinazioni tipologia costruttiva/forma d'onda e non di altre. Tipicamente sul mercato troviamo:

 

  • Online/Sinusoide Pura:
    Come detto in precedenza tali ups trovano applicazione in ambiti specifici, dove l'affidabilità la fa da padrone, mentre il costo assume una posizione di secondo piano. In tale ottica risulta chiaro che un ups online ha uscita perfettamente sinusoidale, tale da garantire perfetta compatibilità con qualsiasi utilizzatore. Il prezzo li sposta al di fuori del budget di quasi tutti gli utenti.

 

  • Offline/approssimata:
    Tale tipologia è orientata ai consumatori meno esigenti per i quali l'aspetto più rilevante è il costo. In questo caso la forma d'onda più utilizzata sia l'onda quadra per le versioni più economiche, e la sinusoide approssimata a gradini per quelle midrange.Via via soppiantati dai modelli line-interactive trovano ancora spazio presso la grande distribuzione.

 

  • Line-Interactive:
    Tale tipologia di ups, rappresenta la nuova generazione e, vista la riduzione dei costi di produzione, sta soppiantando la tipologia offline, andando ad occupare l'intero mercato consumer. Ups di questa fascia tipicamente presenta un'interfaccia dati per la gestione dell'ups e un circuito di soppressione dei disturbi (AVR). Possiamo individuare inoltre una tipologia più economica con uscita sinusoidale approssimatai, ( tipicamente non più di 150 euro ) mentre avremo una sinusoide pura per i modelli di qualità superiore ( tipicamente sopra i 150 euro). Tipicamente per i prodotti con uscita sinusoidale la forma d'onda di uscita viene esplicitamente dichiarata nel foglio specifiche mentre non viene riportato nulla per quelli con uscita sinusoidale approssimata.

 

Vengono presentati ora un elenco di prodotti che vengono suggeriti più di frequente. Tali prodotti sono quelli che al contempo garantiscono buona reperibilità, attendibilità dei wattaggi dichiarati, e generalmente un buon servizio di assistenza. Non avendo né gli strumenti, né l'intenzione di esprimere un giudizio sulla qualità o sulle prestazioni dei prodotti reperibili sul mercato, tale elenco non costituisce né una comparativa né una graduatoria, ma solo un prospetto di utilizzo immediato.

 

  • UPS con uscita sinusoidale : Prezzi recuperati da trovaprezzi.

 

    • Eaton Powerware 5115:
      • Prezzo indicativo: Circa 120 euro per 500va, 180 euro per 750va
      • Ventola: Da 60mm sempre attiva nei modelli da 750Va e superiori (tnx to Kappa85 e Frikes)
    • Apc Smart-Ups:
      • Prezzo indicativo: Circa 250 euro per 750va, 364 euro per 1000va (il mio è un SUA1500I)
      • Ventola: Da 60mm termoregolata a partire dai modelli da 1000Va e superiori
    • Online ZintoA:
      • Prezzo indicativo: Circa 250 euro per 800va, 300 euro per 1000va
      • Ventola: Da 60mm (?) ventola controllata da microprocessore a velocità variabile (tnx to FreeMan)
    • Atlantis-Land Hostpower:
      • Prezzo indicativo: Circa 250 euro per 1000va
      • Ventola: non pervenuto ( a detta degli utenti silenzioso al 100% in ogni fase di utilizzo )
    • Mge Evolution:
      • Prezzo indicativo: Circa 220 euro per 650va, 250 euro 850va
      • Ventola: Ventola da 40mm sempre attiva

 

  • Ups con uscita sinusoidale approssimata : Prezzi indicativi non riportati.

 

    • Eaton:
      Serie 3*** (senza avr);
      Serie 5110 (con avr);
    • Apc:
      Back-Ups Es (senza avr);
      Back-Ups Cs (senza avr);
      Back-Ups Rs (con avr);
      Smart-Ups(<700VA) (con avr);
    • MGE:
      Protection Station (senza avr);
      protection Center (senza avr);
      Ellipse ASR (senza avr);
      Ellipse Max (con avr);
    • Online:
      Serie Basic (senza avr);
      Serie Yunto (senza avr);
    • Atlantis-Land:
      Serie OnePower A03-PEXXX A03-PSXXX (senza avr);
      Serie Onepower A03-PXXX A03-SXXXX (con avr);

 

 Rumorosità

 

Gli ups offline e line interactive in presenza della alimentazione di rete si limitano a monitorare l'ingresso e a mantenere sotto carica la batteria, quindi la conversione di potenza è di fatto nulla. In caso di blackout invece interviene l'inverter e produce corrente, pertanto si ha conversione di potenza anche considerevole, e con essa si ha produzione di calore. Questo fa si che mentre in presenza di rete gli ups siano solitamente muti, durante i blackout essi emettano rumore. In questo caso solitamente il circuito di conversione genera il tipico ronzio, anche se, stando alle segnalazioni di alcuni utenti, vi sono modelli del tutto silenziosi. Solitamente i soli modelli con più di 1000VA, hanno anche una ventola di raffreddamento, che entra in funzione assieme all'inverter. Infine faccio presente l'allarme sonoro: in caso di blackout, di batteria scarica, o in caso di sovraccarico, esso entra in funzione segnalando il problema. Nei modelli più evoluti l'allarme sonoro può essere gestito da software o dal pannellino di controllo dell'ups, mentre per i modelli economici le impostazioni sono solo quelle di fabbrica. Quindi escludendo i ronzii elettrici dovuti a difetti costruttivi, il rumore prodotto dall'ups è solitamente molto contenuto.

 

A.V.R.

L'A.V.R. è una tecnologia abbastanza datata, e disponibile anche sotto forma di dispostivi standalone. Questo fa si che ups con e senza AVR abbiano prezzi non troppo dissimili. L'aspetto sicuramente più noto è la capacità di compensare le tensioni troppo basse e smorzare quelle troppo alte, ma in genere tale tecnologia è volta a correggere tutti quei disturbi "minori" che si manifestano sulla rete elettrica, senza richiedere l'alimentazione a batteria, come spike, armoniche spurie e interferenze. Anche se gli alimentatori recenti potrebbero in teoria farne a meno, probabilmente per proteggere monitor, o hd esterni può essere utile. Senza contare che generalmente l'avr è assente solo nei prodotti di fascia ultraeconomica, per cui è lecito supporre che un ups con avr sia quantomeno decente.

 

 

Dimensionare un ups

 

Attualmente i principali produttori di UPS forniscono, per ciascun prodotto, i watt effettivamente erogati. Per tale ragione sarà sufficiente considerare questi ultimi in luogo dei volt-ampere, in quanto rappresentano, tra le altre cose, un riferimento ben più concreto dei volt-ampere. Per definire il wattaggio complessivo dovrete considerare tutti i dispositivi collegati all'ups che intendete usare contemporaneamente:


-PC
-Consolle
-TV
-Casse
-Lettore DVD
etc...

 

Per ciascuno di questi dovrete determinare i watt richiesti, quindi fare una somma di tutti i watt...

In particolare

  • L'assorbimento di un pc può essere ricavato a partire dalle misure riportate nelle recensioni sparse per il web, oppure sommando l'assorbimento delle singole parti, in questo secondo caso dovrete ricordare che anche l'alimentatore consuma energia, e pertanto dovrete tenerne conto.
  • L'assorbimento degli altri dispositivi puo essere ricavato in modi diversi, cercando sul web, a partire dai dati di targa, usando un wattmetro, se ne trovano anche di molto economici, e sebbene non molto precisi sono sufficienti per avere una stima di massima.
  • Un ulteriore fattore di cui occorre tenere conto è il numero di dispositivi usati contemporaneamente.
    Se abitualmente vi mettete alla consolle mentre il pc elabora, l'assorbimento medio che l'ups dovrà sostenere in caso di blackout è pari al massimo stimato. Se però non tenete mai acceso più di un dispositivo per volta, l'assorbimento medio sarà generalmente minore del massimo previsto: in questo caso un ups più piccolo sarà sufficiente alle vostre esigenze,e vi permetterà di risparmiare qualcosa sul costo di acquisto. In questo caso non sarete protetti da eventuali blackout se superate il "consumo medio".

 

La corrispondenza VA con Watt si ricava con una semplice moltiplicazione: VA x 0,6 = Watt, quindi se un UPS è dichiarato per 1000VA allora 1000x0,6= 600 Watt.

 

A questo punto, determinati i watt che vi servono, non dovrete far altro che cercare l'ups che dichiari una quantità di Watt erogati, superiore o uguale alla quantità di cui avete bisogno.

 

 

La reale autonomia dell'ups

 

Chiaramente un ulteriore elemento da considerare è la sua reale autonomia, a confronto con quella dichiarata. L'ups infatti, durante i blackout eroga energia a partire dalle batterie, quindi è improbabile che riesca ad erogare più di quanto le batterie possano fornire.

In linea di massima vale la seguente corrispondenza Watt<=>Capacità. All'impiego di più batterie (in serie) corrisponde la somma delle singole capacità.

 

  • 180-230 watt<=>12V 4.5/5Ah
  • 250-300 watt<=>12V 7/7.2Ah
  • 350-400 watt<=>12V 9Ah

 

Naturalmente le condizioni di funzionamento non ottimali delle batterie ( ridotto tempo di scarica e temperature elevate ) limitano la potenza utile delle batterie, quindi i valori indicati sopra rappresentano una stima per eccesso: per avere un valore preciso bisogna conoscere la caratteristica della particolare batteria ( e ovviamente le condizioni di funzionamento della stessa ), in modo da stimare di quanto si riduce la potenza utile. Ancora una volta, nonostante la correzione, il valore che otterremo sarà sempre un valore di massima, in quanto il circuito di conversione (inverter) non avrà mai un'efficienza unitaria, e quindi sprecherà parte della potenza assorbita.

I dati sulla batteria vengono (o dovrebbero essere) messi a disposizione dai produttore della stessa, per cui sarà sufficiente risalire alle batterie utilizzate dall'ups, ed esaminare il relativo foglio specifiche. In particolare occorre cercare il diagramma che esprime l'autonomia a potenza costante: indicativamente senza entrare nei tecnicismi, fissato il carico, occorre individuare il valore di autonomia dichiarato, o viceversa fissare l'autonomia richiesta, e individuare il valore di potenza che le batterie riescono ad erogare.

 

 

Crearsi un adattatore per le prese dell'ups

 

Molti ups presentano una presa non compatibile con lo standerd italiano ne quello tedesco, nota come VDE.Quest'ultima appartiene alla famiglia dei connettori definiti nello standard IEC 60320 e distinti con i numeri C13 e C14, disponibili in versione per cavo e pannello.

 

Connettori C13 C14 Ups

 

Dato che il più delle volte molti degli accessori sono incompatibili con i connettori vde, occorre un adattatore, magari sotto forma di ciabatta. Dato che trovarlo già fatto non è semplice possiamo applicare una spina vde ad una ciabatta tradizionale, oppure possiamo modificare il cavo UPS->PC fornito in dotazione. Le spine vde possono essere reperite in qualsiasi negozio di elettronica per circa 2 euro, mentre le ciabatte le trovate in qualsiasi brico. Tagliata la spina originaria, occore "spellare" i fili quel tanto che basta e montare il connettore vde. Ricordate che il filo di terra va collegato al pin centrale!

 

 ***

Riprendiamo alcuni concetti

 

Cos'è un Gruppo di continuità (UPS)? A cosa serve?
UPS stà per Uninterruptible power supply. L'UPS o, più comunemente Gruppo di continuità, è un dispositivo in grado di eliminare i disturbi (sbalzi o picchi di tensione) presenti nell'energia elettrica che arriva nelle nostre case. Oltre a questa funzione, il Gruppo di continuità "genera" corrente elettrica "pulita" per alimentare i nostri dispositivi (computer, schermo LCD...) in caso di mancata erogazione di corrente elettrica, permettendo, quindi, di salvare il nostro lavoro e spegnere in tutta tranquillità il dispositivo che stavamo utilizzando.

I componenti fondamentali di un ups sono sostanzialmente 3:
-la batteria;
-un alimentatore per caricarla;
-un "inverter", generatore di corrente;
-l'AVR, dispositivo con lo scopo di smorzare i picchi e compensare i cali di tensione.

Ci sono diversi tipi di UPS:


Online: sono quelli meno diffusi in ambito domestico per via del loro costo elevato. Negli UPS online, tutta la corrente in ingresso viene "filtrata". Una parte mantiene carica la batteria, un'altra viene "filtrata" e alimenta i dispositivi collegati. Nel caso mancasse la corrente, il tempo di intervento risulta nullo;

Line-interactive: hanno un buon rapporto prezzo/funzionalità, i migliori, secondo me, a proteggere e mantenere accesi i nostri dispositivi. In questo tipo di Gruppo di continuità, la corrente entra e viene filtrata solo in parte. Viene filtrata solo nel caso di pericolosi sbalzi o picchi di tensione (in alcuni UPS vengono "corretti" anche minime variazioni). Nel caso di disturbi più gravi, o di mancanza di corrente, si attiva l'inverter, alimentando con corrente pulita i dispositivi collegati. Il tempo di intervento è minore agli UPS di tipo offline, difficilmente maggiore (solo negli UPS scadenti);

Offline: i più economici e, anche per questo i più diffusi in ambito domestico. Il loro funzionamento è molto semplice: la corrente in ingresso non viene filtrata, ma "passa" direttamente ad alimentare i dispositivi. L'alimentatore, intanto, mantiene la batteria carica per far sì che sia "pronta" ad essere attivata nel caso mancasse la corrente. Hanno un tempo di intervento di circa 5-6 ms per via dell'inverter.

Tipi di corrente erogata:
La corrente elettrica ha una forma sinusoidale. Quella che arriva nelle nostre case non è mai, o, quasi mai "perfetta", ciò accade perchè lungo i percorsi dei cavi, potrebbero esserci delle dispersioni o dei piccoli "contatti" per i quali la qualità della corrente viene pregiudicata. I Gruppi di continuità "correggono" la corrente che arriva e la trasformano in corrente ad onda:

Sinusoidale pura: viene prodotta dagli UPS online oppure dai migliori line-interactive; la sua forma è uguale e, in alcuni casi, migliore di quella che arriva in casa. E' adatta a molti dispositivi presenti in casa;

Sinusoidale approssimata ( o pseudo sinusoidale): è l'onda prodotta dagli UPS di fascia medio-alta (alcuni online, e quasi tutti i line-interactive). Ha una forma che si avvicina ma non eguaglia la sinusoide: può essere, infatti, approssimata a gradini (scalare). Va bene per la maggior parte dei dispositivi (pc, console..); può presentare problemi in caso di dispositivi con trasformatore.

Quadra: la forma d'onda peggiore. Viene prodotta dagli UPS più scadenti (alcuni line-interactive e offline). Non va assolutamente bene per alimentare i dispositivi con trasformatore. E' consigliabile collegarli solo a dispositivi con alimentatore (il pc), ma ripeto, non è certo il massimo!

PFC attivo e UPS:
Il PFC è una caratteristica degli alimentatori. Rappresenta il fattore di correzione della potenza. Riguardo questo argomento a mio parere vale molto l'esperienza degli utenti: c'è chi sostiene che l'aver collegato un Gruppo di continuità con onda non sinusoidale pura ad un pc con alimentatore a PFC attivo non abbia comportato nessun danno. Ci sono invece persone che sostengono problemi di freeze del pc, o, nel peggiore dei casi la rottura dell'alimentatore. E' giusto, a mio parere, sostenere, in virtù delle varie esperienze vissute dagli utenti, che PFC attivo degli alimentatori e UPS non vanno sempre d'accordo. Quindi, se un alimentatore ha il PFC Attivo, per evitare possibili problemi è consigliabile che l'UPS produca un'onda sinusoidale pura. Quì una completa spiegazione!

Scelta dei Watt necessari:
Scelta la tipologia di Gruppo di continuità dobbiamo scegliere il vattaggio (Watt), talvolta (anzi, quasi sempre) espresso in Volt-Ampere (VA). E' una fase importante e bisogna scegliere con cura poichè si rischierebbe che, nel caso venisse a mancare la corrente, i dispositivi collegati si spengano perchè il loro wattaggio è maggiore di quello che l'UPS è in grado di reggere.

Per definire il wattaggio complessivo dovete sommare i Watt richiesti a pieno carico dai dispositivi che utilizzate contemporaneamente, ad es.: usando il PC, è acceso anche lo schermo: PC (300W)+schermo LCD (50W): avete bisogno di un UPS di almeno 350W. Le case produttrici, esprimono in volt-ampere la capacità dell'UPS. Per convertire i VA in Watt moltiplicate il valore in VAx0.6. Es.: un UPS da 1000VA è in grado di erogare 600Watt (1000VAx0.6=600Watt).


L'autonomia dell'UPS:

Scegliendolo, si deve tener conto di quanto tempo si vogliono tenere accesi i dispositivi in caso mancasse la corrente. Maggiore è il wattaggio in più, maggiore sarà il tempo di autonomia. Esempio: PC+schermo LCD consumano 350W (a pieno carico), nel caso di un UPS da 350Watt, la durata sarebbe all'incirca di 2-3 minuti, ovviamente dipende dalla qualità dell'UPS. Scegliere un Gruppo di continuità sovradimensionato (nel caso dell'es. prendessimo un UPS oltre i 500Watt), non solo avremmo la possibilità di collegare contemporaneamente altri dispositivi, ma, nel caso di PC+schermo LCD potremmo ottenere un'autonomia anche oltre i 6-7 minuti.

Rumorosità e raffreddamento dell'UPS:
Altri fattori che molti utenti tengono presente sono: la rumorosità ed il raffreddamento (lo definirei correlato per via del rumore generato dalle ventole). Il rumore è dovuto all'inverter che produce corrente. Il circuito di conversione genera un ronzio. Oltre ciò, molti UPS, sono equipaggiati con una o più ventole che entrano in funzione, insieme all'inverter. Non è finita quì! Un altro fattore da considerare sono: gli allarmi sonori. Generalmente, in caso di mancanza dell'energia elettrica, l'UPS produce un bip ripetuto per segnalare la funzione "battery mode", per segnalare un sovraccarico ecc..! Sappiate, però, che in alcuni modelli, è possibile gestire gli avvisi tramite software.

Collegare l'UPS al pc:
Il Gruppo di continuità può essere collegato al pc anche senza che su quest'ultimo sia installato alcun software di gestione. Nel caso vi interessi gestire le funzioni dell'UPS, di solito si trova il CD con il software nella scatola del gruppo di continuità. Tra le varie funzionalità, esso permette anche nel caso mancasse la corrente di avviare automaticamente lo spegnimento del PC. Si può collegare il Gruppo di continuità al pc tramite: cavo seriale, cavo USB, cavo ethernet.

Manutenzione dell'UPS:
Per mantenere l'UPS efficiente ed affidabile è buona norma sostituire almeno ogni 3 anni la batteria. Dipende, come è ovvio, dall'utilizzo dell'UPS e dalla sua qualità. Il sintomo che vi indica il momento di sostituire la batteria è certamente quando il Gruppo di continuità non riesce più a mantenere acceso il pc poichè la batteria si scarica velocemente. Potete controllare lo stato della batteria anche via software dove questo tipo di funzione sia presente. Per la sostituzione, ovviamente, potete farla da soli acquistando la batteria adatta. Per le fasi di smontaggio e per la scelta della batteria è buona norma informarsi tramite manuale o presso il sito del produttore.

E' buona norma, inoltre:
-caricare l'ups almeno 8-10 ore prima del primo utilizzo;
-non applicare carichi eccessivi;
-evitare quanto più possibile la scarica completa delle batterie;
-spegnere l'UPS non è necessario, farlo non lo danneggia;
-in caso di periodi di inattività prolungata è preferibile scollegare l'UPS dalla presa;
-evitare l'esposizione al sole o a fonti di calore;
-evitare di ostruire le prese d'aria;
-evitare il contatto con liquidi;
-eseguire periodicamente un controllo della batteria.

Marche di UPS:
Non potendo esprimere un giudizio sulla qualità degli UPS, mi limito ad elencare le marche più diffuse o quelle che vengono consigliate più spesso:


-APC (tra le migliori...Se non la migliore!)
-Atlantis Land
-Belkin
-Daker
-Eaton
-Online
-Riello
-Tecnoware
-Trust (molti sostengono la sua inaffidabilità)

 

Alcune foto del mio UPS e il test sulle batterie che mi hanno inviato (una morta e l'altra da ricaricare)

 


 

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