Sport -
Varie
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Scritto da Roberto
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Venerdì 04 Novembre 2011 15:52 |


L'operazione per sanare la malformazione cardiaca ha avuto esito positivo
MILANO - È terminato alle 8.35 con esito positivo l'intervento per sanare la malformazione cardiaca che sabato sera ha causato un ictus ischemico all'attaccante del Milan Antonio Cassano. L'intervento è stato eseguito al Policlinico di Milano, dove il calciatore è ricoverato. La prima valutazione positiva dell'esito dell'intervento è stata data dal Milan. Ad eseguire l'operazione nel padiglione Sacco del Policlinico di Milano è stato Mario Carminati, cardiologo interventista del Policlinico di San Donato, affiancato da Nereo Bresolin, direttore del reparto di Neurologia del Policlinico di Milano e da Gian Battista Danzi, responsabile del reparto di Cardiologia dello stesso ospedale. Era presente anche il responsabile medico del Milan, Rodolfo Tavana.
DIMESSO PER FINE SETTIMANA - «Antonio Cassano sta bene e nei prossimi giorni verrà sottoposto ad esami di controllo, sulla base dei quali si stabilirà la data di dismissione». È quanto si legge in un comunicato del Milan sulle condizioni del giocatore, che dopo l'intervento di stamani potrebbe essere dimesso dal Polclinico domani o al massimo nella giornata di domenica, se il decorso post-operatorio sarà positivo. «A.C. Milan - si legge in una nota apparsa sul sito del club rossonero - comunica che questa mattina Antonio Cassano è stato sottoposto a procedura di cardiologia interventistica di chiusura del forame ovale pervio presso l'Unità di Cardiologia del Policlinico di Milano. La procedura è stata eseguita con successo da un'equipe multispecialistica composta, fra gli altri, dal prof. Mario Carminati, Direttore della Cardiologia Pediatrica e Cardiopatie congenite dell'adulto dell'Irccs Policlinico San Donato, dal dott. Gian Battista Danzi, Direttore Uo di Cardiologia e Ucc del Policlinico di Milano e alla presenza dei medici del reparto di Neurologia del Policlinico di Milano che lo hanno in cura, il prof. Nereo Brisolin, Direttore UO Neurologia, il dott. Yvan Torrente, ricercatore neurologo dell'università di Milano, e del Responsabile sanitario del Club, dott. Rodolfo Tavana».
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Sport -
Juventus
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Scritto da Roberto
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Giovedì 03 Novembre 2011 11:54 |


TORINO - Per certi versi David Trezeguet è tornato ragazzino: «Sto preparando le cose per andare al campo. Abbiamo l’ultimo allenamento prima della partita». A fine estate si è accasato al Bani Yas, negli Emirati: «Esperienza bella, fin qui», assicura il bomber. Da Abu Dhabi, con tre ore di fuso orario, la Juve è sempre in cima ai sui pensieri. Dieci anni non si dimenticano, con 171 gol è il miglior marcatore straniero della storia juventina. E’ passato poco più di un anno dal suo addio. Era l’estate 2010, bianconeri reduci dal 7° posto della gestione Ferrara-Zaccheroni. Che effetto le fa rivedere la Juventus in testa? «Era ora, viste le ultime annate deludenti... La Juve finalmente è dove merita. Sta tornando ai suoi livelli, come dimostrano i successi con Milan e Inter». Lo scorso anno lei disse a Tuttosport: «Per tornare grande la Juve ha bisogno di pochi colpi ma di qualità». Soddisfatto? «Sì. Con Conte, Pirlo e Vucinic la Juve ha cambiato rotta. Pirlo è l’uomo più importante della Juve. Qualità, tecnica, tempi di gioco. E’ la testa della squadra e nello spogliatoio mi dicono sia ascoltatissimo». Avrebbero fatto comodo anche a lei i passaggi illuminanti di Pirlo... «Per un attaccante avere uno come Pirlo è un grande aiuto. Zidane era più “10” di Pirlo, ma come qualità e tecnica sono vicini. Era dai tempi di Zizou che alla Juve mancava un campione così». Vucinic avrebbe giocato nella sua Juve vincente? «Io non mi posso lamentare perché ho giocato con Del Piero, il massimo. Non sarebbe stato male giocare anche con Vucinic. Attaccante completo e imprevedibile. Alla Roma è esploso, ma ora deve fare vincere titoli».
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Sport -
Juventus
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Scritto da Roberto
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Giovedì 03 Novembre 2011 11:49 |


ROMA - «Ebbene sì, controllavamo i telefoni della Fc Juventus, della Gea, della Football Management, del signor Ceniccola (era un telefono di De Santis , ndr ) e utenze della Figc. Potevo farlo entrando nel sistema Radar: mi diedero l’opportunità di vedere i contatti telefonici, di prendere appunti, senza essere in alcun modo rintracciabile e con il divieto assoluto di stampare quei tabulati che poi consegnavo ai miei superiori». In fondo a Moggi basterebbero le parole di Caterina Agata Plateo , ieri testimone al processo Telecom in corso a Milano per associazione a delinquere per spiegare tante cose. DA BOVE A TAVAROLI - La Plateo dipendeva - dal 2000 al 2004 - da Adamo Bove , il funzionario della security Tim coinvolto nella vicenda Telecom e morto tragicamente nel 2006 allo scoppiare dello scandalo. Poi passerà alla Telecom con Ghioni e Tavaroli . Quelle parole, sapendo chi commissionava la scansione delle vite e dei telefoni altrui nel calcio, basterebbero anche alla Juventus per giustificare ogni tipo di azione a tutela del proprio operato. La Plateo ieri è stata sentita al processo milanese sullo scandalo Telecom, dell’intelligence illegale, con Tavaroli e la sua struttura al centro della vicenda: quattro ore davanti al giudice di Corte d’Assise, Gramacchio , perché gli avvocati dei danneggiati sono davvero tanti quanti i dossier illegali messi insieme. Compresi quelli che hanno visto protagonisti proprio la Juve, la Gea, la Football Management di Alessandro Moggi, l’arbitro De Santis e alcune utenze della Figc (quelle dei designatori dell’epoca, Pairetto e Bergamo ).
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