«La prima partita di A combinata di cui parlai è Palermo-Bari del 7 maggio 2011, finita 2-1. E poi...»
ROMA - Carlo Gervasoni mette nero su bianco i presunti complici nelle combine di serie A. La conferma viene dal verbale d'interrogatorio del giocatore del Piacenza, martedì scorso, davanti al procuratore Roberto di Martino. Gervasoni, arrestato e poi posto ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul Calcioscommesse, chiama in causa numerosi giocatori di serie A: tra questi Mauri della Lazio, Milanetto del Genoa, Benussi e Rosati del Lecce. La loro posizione sarà valutata dagli inquirenti. "La prima partita di A combinata di cui parlai - dice Gervasoni - è Palermo-Bari del 7 maggio 2011, finita 2-1: il risultato concordato era di un over con la sconfitta del Bari, con almeno due gol di scarto: si tratta di notizie che mi ha riferito Gegic nell'immediatezza della partita, in quanto ho scommesso sulla medesima".
IL RACCONTO - "Ricordo che sempre secondo quanto lui mi riferì, era stato Carobbio a mettersi in contatto con i giocatori del Bari o con qualcuno che gli stesse vicino. Gegic mi riferì che erano stati corrotti i seguenti giocatori del Bari: Padelli, Bentivoglio, Parisi, Andrea Masiello e Rossi. Il risultato concordato non fu raggiunto perchè Miccoli sbagliò il rigore che era stato volutamente provocato. Miccoli non sapeva nulla della combin".
I CONTATTI - Di Lazio-Genoa, disputata il 14 maggio scorso e terminata 4-2, Gervasoni dice: "Ho appreso da Gegic che gli slavi si incontrarono lo stesso giorno della partita con Zamperini, che poi li mise in contatto con Mauri della Lazio. Gli slavi si incontrarono anche con Milanetto del Genoa, che a sua volta incontrò altri giocatori della sua squadra". Quanto alla partita Lecce-Lazio del 22 maggio 2011, finita 2-4, dice Gervasoni: "Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero di nuovo in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente, avuto questo contatto con Mauri, furono corrotti 6 o 7 giocatori del Lecce tra i quali ricordo solo Benussi e Rosati".
Il serbo alla Juve si sente schiacciato dalle responsabilità
TORINO - La triste ballata di Milos Krasic . Anche in Serbia, il suo Paese, sta diventando un caso. Tutto l’ambiente pallonaro a interrogarsi perché il Biondo inarrestabile - fino a un anno e mezzo fa - adesso fatichi a trovare spazio in... panchina, nella Juve. Quale sarà il futuro del giocatore simbolo delle Aquile?
SITUAZIONE INCERTA - In bianconero, il presidente Andrea Agnelli vorrebbe rilanciarlo, quasi come fosse un nuovo acquisto di gennaio. Ma i dubbi e la sua involuzione sono evidenti e in sede - anche qui - ci si interroga su quale sia la scelta migliore. Tecnicamente parlando, non rientra più nella squadra quadrata e garantista che comanda il campionato. E allora si vagliano le possibilità che offre il mercato, partendo dal presupposto che non lo si può svendere, visti i 15 milioni pagati al Cska nell’estate 2010. Del Chelsea si sa da qualche settimana: Milos piace tanto ad André Villas Boas che deve - tra gli altri - sostituire Nicolas Anelka (finito in Cina) e Florent Malouda (destinazione Psg). Ma, per l’appunto, il destino del tecnico portoghese è appeso ai risultati, fin qui non troppo positivi per quelle che sono le ambizioni di patron Roman Abramovich . C’è la qualificazione alle sfide dirette di Champions League, ma c’è pure la disfatta in Premier League. I Blues lo chiederebbero in prestito, un modo comunque per rilanciarlo e rivalutarlo.
SUL BOSFORO - Si prova a vedere cosa offre il panorama nel suo insieme. Dalla Turchia, secondo i media di Belgrado, si sta facendo vivo il Fenerbahçe, adesso timidamente ma chissà nei prossimi giorni... D’altronde, il club ha grandi progetti e vuole contrastare in ogni modo il cammino dei nemici del Galatasaray in campionato (37 punti per la squadra di Felipe Melo , 35 per il Fenerbahçe). In Russia avrebbe ancora estimatori, ma lì Milos non vorrebbe tornare. Meglio l’Inghilterra - i due Manchester e l’Arsenal stuzzicano sempre - o la Germania.
PERSONA A TERRA - In tutta la vicenda, fattore non secondario, si inserisce poi la crisi dell’uomo Krasic. E nell’analisi a trecentosessanta gradi, ecco il fallimento alle porte, là dove il talento non è supportato dal carattere. L’analisi è di Aleksandar Stojanovic , della televisione serba, che bene conosce il ventisettenne natio del Kosovo. Un Natale fa, infatti, sotto l’albero solo complimenti per la rivelazione della serie A. Ora, solo bocciature, tribune, panchine e- da ultimo - una gara in Coppa Italia non sfruttata per rinascere. Milos ha patito i cambiamenti: nuovo allenatore, nuova stagione, nuovi compagni. La prima accusa, poi, è stata quella di non parlare italiano. Questo, anche ad Antonio Conte non è andato giù. D’altronde, uno come Darko Kovacevic si esprimeva bene dopo tre mesi... Problema irrisolto, anche perché Milos non conosce neppure l’inglese, per mediare. Prima, si affidava ad Hasan Salihamidzic e Zdenek Grygera (il ceco parla il russo). Ma Conte ha vietato a Mirko Vucinic di parlare in serbo. In campo, l’incomprensione è totale.
Conte porterà con il resto della squadra anche i tre "primavera" Sluga, Magnusson e Gouano
TORINO - La Juventus è pronta per la partenza verso il Dubai. La società bianconera, come annunciato sul sito ufficiale, "si prepara a partire per il ritiro invernale, che si svolgerà tra gli Emirati Arabi, a Dubai, e l’Arabia Saudita, dove giovedì 5 gennaio, nella capitale Riyadh, i bianconeri affronteranno in amichevole la formazione locale dell’Al Hilal. Al termine della gara il gruppo farà rientro in Italia, direttamente a Lecce, e proseguirà la preparazione in Puglia. Domenica 8 gennaio infatti, al "Via del Mare", è in programma la sfida contro i salentini, valevole per la 17° giornata di campionato. Per Dubai partiranno in tutto 26 giocatori. Ai 23 della Prima squadra verranno infatti aggregati tre Primavera".
Questo l’elenco completo: 1 Buffon 3 Chiellini 5 Pazienza 7 Pepe 8 Marchisio 10 Del Piero 11 De Ceglie 13 Manninger 14 Vucinic 15 Barzagli 17 Elia 18 Quagliarella 19 Bonucci 21 Pirlo 22 Vidal 24 Giaccherini 26 Lichtsteiner 27 Krasic 28 Estigarribia 30 Storari 32 Matri 33 Sorensen 34 Marrone Primavera: Sluga Magnusson Gouano.
Grande successo per le visite guidate al nuovo impianto del club bianconero
TORINO - Il campionato è fermo per le vacanze. Ma proprio grazie alle vacanze continua ad registrare un boom incredibile di presenze lo Juventus Stadium. I tour del nuovo impianto del club bianconero, infatti, sono sempre sold out. E questo succede nonostante la Juve abbia programmato due visite guidate in più al giorno, per soddisfare il più possibile tutte le richieste.
L'INVITO - La società, tramite il suo sito, dà qualche consiglio ai tifosi: «Juventus invita tutti coloro che volessero visitare lo stadio, ad acquistare i biglietti tramite web. I tagliandi per i due tour aggiunti in questi giorni, alle ore 11.00 e alle ore 15.00, sono in vendita solo ai botteghini dello stadio, ma visto il notevole afflusso di tifosi di questo giorni, vanno presto esauriti. Si ricorda inoltre che, al Gate B dello stadio sono in vendita, fino ad esaurimento, i tagliandi solo per i tour del giorno corrente. Non si effettua la prevendita per giorni diversi da quello in corso. Dunque, specie per chi arriva da fuori Torino, è consigliabile ricorrere all’acquisto tramite internet».
L'ex dg bianconero: "Questa nuova intercettazione dimostra come le indagini siano state fatte a senso unico. Auricchio avrà un 2012 molto difficile, faremo un esposto. L'ammissione sulle schede svizzera è clamorosa"
TORINO - Calciopoli non si chiude nel 2011. Ne è sicuro Luciano Moggi. L'ex dg bianconero esprime le sue previsioni ai microfoni di Radio Manà Manà Sport 24. “Questa nuova intercettazione - dice Moggi - dimostra come le indagini siano state fatte a senso unico. Auricchio avrà un 2012 molto difficile, faremo un esposto. L’ammissione sulle schede svizzera è clamorosa”.
PREVISIONE - “Sarà un 2012 molto difficile per il colonnello Auricchio - continua - perché oltre i Delle Valle ci sarà un mio esposto. Questa intercettazione dimostra come Auricchio abbia fatto indagini e senso unico. Il contenuto di quell’intervista non mi sorprende per nulla. Il tempo è galantuomo, ora c’è una presa di coscienza più grande. L’ammissione sulle schede svizzera è clamorosa, io le ho sempre usate per parlare di mercato mai per parlare di arbitri".