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Gen
10
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (10 Gennaio 2012)
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Notizie varie

 

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L'argentino del Barcellona si aggiudica per la terza volta il premio di France Football

 

Lionel Messi ha vinto il pallone d'oro 2011. Il fantasista argentino del Barcellona, che porta a casa il terzo titolo consecutivo, ha così eguagliato l'ex nazionale francese e n.10 della Juventus Michel Platini. "Voglio dividere questo premio con il mio compagno al Barcellona Xavi, credo che anche tu meriti questo premio, è un piacere giocare con te". "È un piacere enorme per me vincere il terzo pallone d'oro - ha aggiunto il fantasista argentino - voglio ringraziare e dividere questo premio anche con la gente che mi ha votato, i giocatori, i compagni e i tecnici". "Voglio in particolare ringraziare i miei compagni del Barcellona e della Nazionale argentina. Spero di vincere molte più cose con la Nazionale argentina e con il Barcellona".

 



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Juventus

 

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I bianconeri battono facilmente l'Al Hilal in un'amichevole che chiude il ritiro invernale in oriente. Vantaggio di Del Piero al 14'. Poi 8' dopo è sempre il n° 10 a punire la difesa avversaria. Al 30' rete di Elia. Al 45' gran gol di Vidal, poi al 51' è Chiellini a fare 5-1. Al 75' c'è anche il gol di Pepe su calcio di punizione e all'86' arriva la firma di Quagliarella con una bella conclusione al volo. Per gli arabi il gol della bandiera è per Alharthi

 

ROMA - Antonio Conte voleva l'impegno e di certo non sono mancate grinta e concentrazione nella sfida che ha visto i bianconeri affrontare e battere gli arabi dell'Al Hilal. Un successo netto quello conseguito dalla Vecchia Signora che non ha avuto problemi a sbarazzarsi per 7-1 della squadra di Thomas Doll. Un buon allenamento per Del Piero e compagni in vista del ben più difficile impegno che aspetta domenica prossima la capolista della Serie A al Via del Mare contro il Lecce.

PRIMO TEMPO - Nel primo tempo, forse, si sono viste le cose migliori con la Juve capace di dominare in lungo e in largo occupando tutte le zone del campo in maniera molto precisa. Di Del Piero, autore di una bella doppietta, Elia e Vidal le reti che hanno messo subito in discesa il match di Riyad e trasformato l'amichevole in un allenamento a buoni ritmi. Da segnalare soprattutto la rete del cileno autore di un tiro di prima intenzione all'incrocio dei pali che non ha lasciato scampo alla difesa araba. Di sicuro l'Al Hilal non è stato a guardare e anzi in un paio di occasioni con Al-Shalhoub e Wilhelmsson ha sfiorato il gol.

SECONDO TEMPO - Nella ripresa poi Conte ha totalmente rivoluzionato la sua formazione mandando in campo tutti gli uomini a sua disposizione. Forse proprio per questo l'attacco arabo è riuscito a colpire prendendo di fatto in contropiede il nuovo "11" scelto da Conte. È Alharthi il giocatore che ai nipotini potrà raccontare di aver segnato un gol ad una squadra di Serie A: tocco di esterno davanti a Storari e palla che finisce in fondo al sacco. La Juve però non ci sta e sul ribaltamento di fronte rimette di nuovo le cose a posto con Chiellini, abile a sfruttare il pregevole assist di Quagliarella sugli sviluppi di un calcio d'angolo di Krasic. Nei minuti successivi i ritmi calano vertiginosamente con gli esterni bianconeri non troppo propositivi e la squadra un po' troppo bloccata per vie centrali. Allora al 75' ci pensa Pepe a trovare il gol con un calcio di punizione preciso che si infila all'incrocio dei pali. Unidici minuti dopo c'è spazio anche per Quagliarella: assist perfetto di Vucinic e tiro al volo all'angolino basso: 7-1 e match in archivio. È l'ultimo squillo di una buona partita che prepara al meglio i bianconeri in vista della sfida di campionato contro il Lecce. Fra tre giorni però, al Via del Mare, si farà davvero sul serio e sarà tutta un'altra storia.

 

 


Gen
01
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (01 Gennaio 2012)
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Notizie varie

 

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Diego Della Valle rompe gli indugi e passa all’attacco avviando un’azione legale contro Guido Rossi. Le parole che hanno fatto traboccare il vaso sono state espresse giovedì sera dall’ex commissario straordinario della Federcalcio il quale, rispondendo all’invito dello stesso Della Valle a dire la verità sull’oscuro periodo di Calciopoli, affermava con distacco: «Parlano le sentenze». Già, ma quelle sentenze non tenevano conto delle telefonate emerse al processo di Napoli e che sarebbero state rilevantissime per la giustizia sportiva come certificato dal procuratore federale Stefano Palazzi con il suo pronunciamento nel quale – stante la prescrizione – riscontrava per l’Inter «una responsabilità diretta ad assicurare un vantaggio in classifica mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà imparzialità e indipendenza in violazione del pre vigente articolo 6 del codice di giustizia sportiva in vigore all’epoca e oggi sostituito dall’articolo 9». E contestava a Moratti la violazione dell’articolo 1. L’indagine portata avanti dal Carabinieri guidati dal colonnello Auricchio non tennero conto di quelle telefonate come di altre che avrebbero avuto un peso fondamentale per il processo sportivo. E’ questo il buco nero da chiarire agli occhi di Della Valle che vuole delle risposte non solo da Guido Rossi, ma probabilmente da Attilio Auricchio come da Francesco Saverio Borrelli che fu posto dallo stesso Rossi alla guida dell’ufficio Indagini. Qualcuno dovrà spiegare perché non si tenne conto delle parole di Paolo Bergamo che nell’interrogatorio dell’8 giugno 2006 da parte dell’ufficio indagini dichiarò: «Parlavo con tutti» e perché non vennero prese in considerazione le interviste di Tavaroli (che ammise l’opera di dossieraggio sul calcio), di Nucini (che disse di avere rapporti con l’Inter) e di Cipriani (che ammise di aver spiato per conto dell’Inter). Per non parlare delle telefonate segnalate come “rilevanti” (i famosi tre baffi) e scartate perché non riguardanti la cupola individuata dall’indagine. Su questo Diego Della Valle chiede risposte limpide e non battute da parte di chi intima «a far tacere» (come, di grazia?) chi parla di certi argomenti.

 

 

 


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Juventus

 

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L'attaccante bianconero non ha dubbi: «Scudetto? Il Milan parte avvantaggiato ma noi ci crediamo. A livello personale spero di affermarmi a livello europeo e quando sento il mister che dice che posso fare la differenza fa piacere»

 

ROMA - «Sto bene, ho ripreso in pieno e non vedevo l’ora di rientrare, perché stare fuori è dura per tutti». Essere costretti a guardare i compagni giocare fa sempre male, ad ogni calciatore, e Mirko Vucinic non fa eccezione. L’infortunio muscolare che lo ha costretto a saltare le ultime gare del 2011 però ormai e alle spalle e il montenegrino scalpita. anche perché all’orizzonte c’è la gara di Lecce, che per lui ha un significato particolare, visto che in quella città è arrivato a soli 17 anni ed è cresciuto come calciatore e come uomo: «È la mia seconda casa. Sono stato lì per sei anni bellissimi e sono sempre contento di tornare. E poi ho già dovuto saltare la partita contro la Roma e mi è spiaciuto molto».

LA SFIDA COL MILAN - Se la prossima sfida in campionato è contro i pugliesi, quella contro il Milan prosegue a distanza. Un duello nel quale la Juve, secondo Mirko, ha un’arma straordinaria da sfoderare: «Abbiamo una voglia che si può trovare in poche altre squadre. Voglia di migliorare e lavorare. E infatti non ho mai lavorato così tanto. Cos’ha il Milan più di noi? Lo scudetto dello scorso anno. Parte avvantaggiato per quello». Dovendo restringere il confronto ai singoli è fin troppo facile paragonare Vucinic a Ibrahimovic, per la potenza fisica, il piede vellutato, le ascendenze slave... «e per le due ultime lettere del cognome...», sorride il montenegrino.

VOGLIA DI VINCERE - Un altro lato in comune è sicuramente l’ambizione e Mirko non la nasconde: «Nel 2012 voglio vincere. A livello personale spero di affermarmi a livello europeo e quando sento il mister che dice che posso fare la differenza fa piacere. Forse dovrei segnare di più, perché per ora ho fatto solo due gol. Mi metto più a disposizione della squadra rispetto agli altri anni e sono comunque soddisfatto di me stesso. E poi siamo primi in classifica ed è questo che conta, non quanto segno io, perché siamo in undici e ci sacrifichiamo uno per l’altro. La cosa più importante è che la squadra continui su questa strada».

 

 


Dic
31
2011
Scritto da Roberto
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Juventus

 

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Un ospite illustre all’allenamento a porte chiuse svolto ieri mattina dalla Juventus. A bordo campo si è presentato nientepopodimeno che Fabio Cannavaro, venuto al campo a salutare e ad abbracciare calorosamente i suoi ex compagni di tante battaglie nonché a fare gli “onori di casa

 

DUBAI - Un ospite illustre all’allenamento a porte chiuse svolto questa mattina dalla Juventus. A bordo campo si è presentato nientepopodimeno che Fabio Cannavaro, venuto al campo a salutare e ad abbracciare calorosamente i suoi ex compagni di tante battaglie nonché a fare gli “onori di casa”, visto che da quasi due anni vive a Dubai dov’è diventato dirigente dell’Al Ahli dopo esserne stato il capitano.

TORELLO E PALLONE - Dopo la seduta esclusivamente atletica di ieri pomeriggio, la “truppa” agli ordini di Antonio Conte ha “ritrovato” il pallone, ma solo per il riscaldamento tecnico, a base di conduzione palla e slalom fra i paletti. Poi è stata ancora la corsa a farla da padrona, con la squadra divisa in due gruppi: “torello” e una serie di test atletici utili a verificare la condizione generale dei singoli giocatori e a pianificare il lavoro dei prossimi giorni. Allenamento specifico, invece, per i portieri, seguiti dal preparatore Claudio Filippi.

COTECHINO BANDITO - Dopo l’allenamento pomeridiano, fissato per le ore 18 locali (le 15 italiane), ci sarà il “rompete le righe”. Appuntamento a domani pomeriggio, unico giorno in cui Conte farà effettuare un’unica seduta di allenamento (inizio ore 15). In serata la maggior parte dei giocatori rimarrà all’Hotel Meydan insieme allo staff e ai dirigenti per il cenone di fine anno. Il menu, preparato dai cuochi locali, prevede verdure miste, riso, patate, un’isola con cibo grigliato (gamberi, pollo, vitello), una con due diversi tipi di kebab, dessert e frutta. Da notare che - per una precisa e ferrea regola interna dell’albergo - non sarà possibile cucinare carne di maiale. Dunque niente cotechino e lenticchie, tradizionale piatto nostrano bene augurante per il nuovo anno, a differenza dell’hotel in cui è sceso in ritiro il Milan (il centrale Park Hyatt) in cui non esiste alcuni tipo di limitazione a livello alimentare.

PIRLO CON AMBROSINI - Cannavaro ha invitato un po’ di bianconeri e un po’ di rossoneri per festeggiare l’avvento del 2012: con lui ci saranno Zambrotta, Pirlo, Ambrosini, Chiellini e Barzagli. Ibrahimovic, invece, si unirà al suo procuratore Mino Raiola (e rispettive famiglie) per partecipare a un opulento mega-party sulla spiaggia del celebre Hotel Atlantis nell’isola della Palma, versione gemella ancorché arabeggiante del maestoso complesso che sorge a Nassau, capitale delle Bahamas, e teatro di numerosi film di azione a cominciare da quelli di James Bond.