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Ago
05
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (05 Agosto 2012)
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Notizie varie

Claudio Zuliani


C’è un film con protagonista Richard Gere.Parla di un facoltoso avvocato che, per chiudere un contratto per un’azienda americana, si reca a Pechino. Lì conosce una modella, ci passa la notte insieme e al risveglio si ritrova in una pozza di sangue e con il cadavere della ragazza accanto. Accusato ingiustamente di omicidio si troverà a scontrarsi con il sistema giudiziario cinese che di democratico ha ben poco:nella Repubblica Popolare Cinese infatti ,l’imputato è colpevole fino a prova contraria. Fortunatamente la storia ha un lieto fine e l’americano riesce a venirne fuori scagionato. Il titolo del film è "L’angolo rosso."
Alzi la mano chi ha trovato analogie tra il sistema giudiziario cinese e la giustizia sportiva italiana. L’unica sostanziale differenza è che ,almeno in Cina ,una lieve possibilità di essere assolti esiste, cosa che nella giustizia sportiva nostrana è praticamente impossibile.
Dopo il fallimento del patteggiamento per l’omessa denuncia di Antonio Conte per il quale il procuratore federale Stefano Palazzi aveva chiesto 7 mesi di squalifica poi ridotti a 3 mesi e 200.000 euro di multa, si passa alla fase dibattimentale e qui, con sommo stupore , la richiesta di pena sale a 15 mesi(!). Ci chiediamo cosa possa aver giustificato in una notte una simile differenza visto che 15 mesi è il massimo della pena che si può richiedere per una doppia omessa denuncia (12 mesi per la prima gara con un’addizionale di altri 3 mesi per la reiterazione). Se lo deve essere chiesto anche Andrea Agnelli che ha reagito con un comunicato durissimo.
Agnelli è una furia, non digerisce le assurde richieste di pena fatte dal procuratore federale, la Juve si ritrova con 15 mesi per l’allenatore e il suo vice Alessio, un anno per Simone Pepe e, addirittura 3 anni e 6 mesi per Leonardo Bonucci. Tutto questo mentre Filippo Carobbio (Pippo per gli amici e per il procuratore federale Palazzi) e Andrea Masiello, rei confessi di una moltitudine di illeciti, partite truccate, scommesse incassate, rapporti con personaggi della malavita organizzata e chi più ne ha più ne metta..se la cavano con pene assai più lievi ( 4 mesi per Carobbio e 2 anni per Andrea Masiello). Tutto questo dopo aver assistito alla farsa del fallito patteggiamento utilizzato addirittura dallo stesso Palazzi nella sua requisitoria ,come se fosse un’ammissione di colpa ,mentre è evidente a tutti che l’articolo 23 parla di “patteggiamento senza ammissione”.
Venendo al dibattimento si sfiora il ridicolo.Palazzi parla di pentiti credibili e, anche se ben 23 persone lo sconfessano (nel caso di Conte e Carobbio), lo fanno solo per mero opportunismo, per evitare anche loro l’omessa denuncia. Secondo Palazzi i 23 avrebbero interesse a non confermare le parole del genuino Carobbio. Come se Carobbio non avesse molti più motivi per tirare dentro Conte nella vicenda...4 mesi di motivi… Rileggendo le carte salta subito all’occhio l’incredibile circostanza che tutte e 23 le persone citate dicano la stessa cosa circa il discorso di Conte nella famigerata riunione tecnica (grande ed emotivo discorso motivazionale con riferimenti alle vittorie ed alle sconfitte che Conte ebbe da giocatore, un’esortazione a non mollare nelle ultime giornate) e nessuno ricordi le rassicurazioni relative ad un già raggiunto accordo per pareggiare.
Ancora più una barzelletta diventa la partita Udinese-Bari con il coinvolgimento di Pepe e Bonucci.
Andrea Masiello interrogato dal pm a Bari il 24 febbraio 2012 afferma di aver proposto nei giorni precedenti la partita a Bonucci, Belmonte, Salvatore Masiello e Parisi per combinare la gara con l’Udinese. Bonucci ascoltato dal pm di Bari l’8 marzo 2012 afferma che quella settimana era in nazionale under 21, di essere rientrato il mercoledì,di aver chiesto e ottenuto un giorno di permesso il giovedì e di essersi recato all’allenamento solo al venerdì, poi al sabato si è imbarcato sull’aereo insieme alla squadra per andare in trasferta a Udine. Il pm di Bari, dopo aver fatto i suoi accertamenti, crede a Bonucci e non lo rinvia a giudizio. Finita? No perché entra in gioco Palazzi, il quale convoca Andrea Masiello il 10 luglio e qui Masiello cambia la versione (fosse la prima volta ma tant’è…) affermando che si era sbagliato e l’accordo con Bonucci non avvenne nei giorni precedenti la gara (per forza? Bonnie non c’era…) ma sul pulman mentre andavano allo stadio tanto è vero che erano seduti vicini…fate voi!
Per Palazzi questo cambio di versione non toglie nulla alla credibilità del teste anzi, lo rafforza (?) e la prova inconfutabile sarebbe il posto occupato sul pulman!!
Per non parlare di Pepe la cui colpa sarebbe quella di aver ricevuto una telefonata da Salvatore Masiello esortato dall’altro Masiello, il pentito, per cercare l'accordo (accordo che non c’è perché Pepe avrebbe rifiutato). Telefonata negata sia da Salvatore Masiello che dallo stesso Pepe, non esiste un tabulato telefonico, uno straccio di intercettazione ....ma a Palazzi non serve..la prova schiacciante della telefonata è la passione di Pepe per le Ferrari (C’è qualcuno al modo a cui le rosse fanno schifo?) e la telefonata parlava proprio delle vetture di Maranello….
Questa la requisitoria del procuratore federale il quale ha anche il coraggio di opporsi alla richiesta delle difese di portare filmati video e documenti cartacei nel dibattimento per “mancanza di tempo”. Forse il procuratore ha il traghetto per la Sardegna in partenza, non è che può stare una vita in aula (e ha ragione viene voglia di sottolineare, tanto pare già tutto deciso).
Alla fine la Commissione Disciplinare consente le prove delle difese per quel che può servire… Viene quasi voglia di chiedersi cosa ci stiano a fare gli avvocati difensori in aula...
Il bello arriva oggi , quando , forse accecato dal sole o colpito dal caldo , il pm discute con Bonucci e Pepe per il patteggiamento "senza colpa " che pero', alla fine , non riesce.
La difesa di Bonucci fa notare che le tre versioni di Masiello sono differenti e che a Bari, in procura, se ne se sono accorti, cosa che non tange al prode procuratore sportivo..
Chiappero si chiede come mai Bonucci non va da Masiello ad incassare i soldi di quello che viene definito dalla procura un illecito....
Potremmo andare avanti all'infinito ma forse e' meglio andare a guardarci la partita della Juve perche' noi siamo abituati a vincere sul campo!
1-2-3 stella .. vincere e' l'unica cosa che.. Conte!



Claudio Zuliani e il punto sulle Scommesse Sportive
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