Il tecnico della Juve a Vinovo incita la squadra: «Dimentichiamoci la grande notte con il Milan. Le facce felici le voglio vedere solo a fine stagione»
TORINO - E quindi? E quindi... nulla. Nulla deve cambiare nelle menti dei giocatori bianconeri, in quanto a senso di appagamento, sia pure dopo una grande impresa e inequivocabile dimostrazione di forza come quella valsa la qualificazione in finale di coppa Italia, ai danni del Milan. Guai a chi sgarra, guai a chi pensa di aver già fatto chissà che cosa, guai a chi presta il fianco a cali di tensione. No, Antonio Conte - uno abituato a vincere i trofei internazionali, non a pareggiare le semifinali di ritorno di coppa Italia... - non ammette nulla di tutto questo. Per carità, ben venga il più che comprensibile entusiasmo dei tifosi, ma quanto ai giocatori, non sono consentiti stati d’animo e atteggiamenti differenti rispetto umiltà, fame, determinazione.
FACCE ALLEGRE - Il tecnico bianconero lo ha spiegato senza mezzi termini ai suoi, ieri, a margine della ripresa degli allenamenti. Un discorso chiaro, fatto di complimenti per l’ennesima buona prestazione offerta contro i rossoneri, ma anche di un ammonimento specifico: «Non voglio vedere facce allegre, voglio vedere grinta e determinazione. Non abbiamo ancora fatto nulla, non abbiamo ancora raggiunto nessun traguardo. Dunque sotto a lavorare, perché le facce allegre è meglio averle a fine stagione!».