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Gen
01
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (01 Gennaio 2012)
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Diego Della Valle rompe gli indugi e passa all’attacco avviando un’azione legale contro Guido Rossi. Le parole che hanno fatto traboccare il vaso sono state espresse giovedì sera dall’ex commissario straordinario della Federcalcio il quale, rispondendo all’invito dello stesso Della Valle a dire la verità sull’oscuro periodo di Calciopoli, affermava con distacco: «Parlano le sentenze». Già, ma quelle sentenze non tenevano conto delle telefonate emerse al processo di Napoli e che sarebbero state rilevantissime per la giustizia sportiva come certificato dal procuratore federale Stefano Palazzi con il suo pronunciamento nel quale – stante la prescrizione – riscontrava per l’Inter «una responsabilità diretta ad assicurare un vantaggio in classifica mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà imparzialità e indipendenza in violazione del pre vigente articolo 6 del codice di giustizia sportiva in vigore all’epoca e oggi sostituito dall’articolo 9». E contestava a Moratti la violazione dell’articolo 1. L’indagine portata avanti dal Carabinieri guidati dal colonnello Auricchio non tennero conto di quelle telefonate come di altre che avrebbero avuto un peso fondamentale per il processo sportivo. E’ questo il buco nero da chiarire agli occhi di Della Valle che vuole delle risposte non solo da Guido Rossi, ma probabilmente da Attilio Auricchio come da Francesco Saverio Borrelli che fu posto dallo stesso Rossi alla guida dell’ufficio Indagini. Qualcuno dovrà spiegare perché non si tenne conto delle parole di Paolo Bergamo che nell’interrogatorio dell’8 giugno 2006 da parte dell’ufficio indagini dichiarò: «Parlavo con tutti» e perché non vennero prese in considerazione le interviste di Tavaroli (che ammise l’opera di dossieraggio sul calcio), di Nucini (che disse di avere rapporti con l’Inter) e di Cipriani (che ammise di aver spiato per conto dell’Inter). Per non parlare delle telefonate segnalate come “rilevanti” (i famosi tre baffi) e scartate perché non riguardanti la cupola individuata dall’indagine. Su questo Diego Della Valle chiede risposte limpide e non battute da parte di chi intima «a far tacere» (come, di grazia?) chi parla di certi argomenti.

 

 

Diego dell Valle: voglia di verità!
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