L'ex arbitro: «Calciopoli inchiesta anomala, autorità accerti i metodi di indagine»
ROMA - Un esposto-denuncia è stato depositato da Tiziano Pieri alla Procura della Repubblica di Roma sul metodo delle indagini nel processo di Calciopoli. Lo annuncia all'ANSA l'ex arbitro, condannato nel 2009 a due anni e quattro mesi di reclusione dal tribunale di Napoli. "Sono migliaia le telefonate scomparse e ritrovate - commenta Pieri -, ritenute frettolosamente irrilevanti dagli inquirenti, ma sicuramente determinanti per la ovvia potenziale decisivitàdi ricaduta rispetto all'esito del processo".
LE VERIFICHE - "Per le multiple anomalie del tutto inspiegabili" l'ex arbitro internazionale (che fu anche condannato a un anno e sei mesi di inibizione dalla Disciplinare della Figc ed è stato dismesso dagli organi tecnici dell'Aia nel luglio del 2008) chiede "che l'Autorità Giudiziaria competente accerti quali furono i metodi utilizzati che condussero al paradossale stato di cose, verificando le eventuali condotte penalmente rilevanti relative all'attività di indagine espletata nel procedimento di cui sopra". "Ciò non toglie - conclude Pieri nella sua dichiarazione all'ANSA - il mio sentimento di profonda fiducia nell'operato della Magistratura e per questo motivo mi batterò in tutte le sedi di Giustizia perchè sia riconosciuta nel merito la mia totale estraneità ai fatti".