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Mar
13
2012
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (13 Marzo 2012)
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Juventus


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La storia della Juventus e anche, sempre, il suo urlo di battaglia: perché, inutile nasconderlo, il bianconero juventino si ama o si odia.

 

TORINO. Contro tutto e contro tutti. E’ la storia della Juventus ma è (anche) sempre stato il suo urlo di battaglia: perché, inutile nasconderlo, il bianconero juventino si ama o si odia. Non c’è una via di mezzo. Anche oggi, che la squadra è tornata competitiva sotto tutti i punti di vista, si ripropone lo stesso riferimento. Che è anche un punto di partenza. Per caricarsi, ricaricarsi e vincere. Così, infatti, si legge il proclama del presidente Andrea Agnelli.

COME LIPPI Il primo a battere questo tasto vincente fu Marcello Lippi, lo strizzacervelli, l’allenatore che più di tutti metteva i suoi giocatori nella condizione di dare il massimo: ricordiamo i primi anni di Juventus, quelli del 94, dove l’ex citì campione del mondo caricava i suoi in maniera incredibile. Arrivava addirittura a far attaccare nel muro degli spogliatoi le dichiarazioni bellicose degli avversari e le sfide dialettiche che arrivavano da fuori Torino. L’effetto fu devastante. Per gli avversari, ovviamente, perché la Juve cominciò a vincere tutto quello che c’era da conquistare. Addirittura il mondo, battendo il River Plate a Tokyo con una magia di Del Piero. E prima ancora la Champions League ai calci di rigore contro l’Ajax di Van Gaal (detentore del trofeo) che allora era una delle formazioni più forti del mondo.

E NEL 2006 E con questo spirito Marcello Lippi riuscì a portare la nostra Nazionale in cima al tetto del mondo. Nel pieno di Calciopoli, con inchieste e accuse, compattò il gruppo con il motto «noi contro tutti, facciamo-gliela-vedere chi siamo...» e alla fine andò a finire come tutti sapete. Italia campione del mondo alla faccia di chi considerava il nostro calcio e il nostro movimento di serie B.

CONCLUSIONI Andrea Agelli, che allora era ragazzino, seguiva la Juve e Lippi assieme a suo papà Umberto che gestiva la società. E, sicuramente, si sarà portato dietro quegli insegnamenti che ora cerca di mettere in pratica nella sua Juventus: «Noi contro tutto e tutti, già...». Una frase sentita e risentita che compare sempre nel vocabolario della Juventus. Per (ri)vincere. Come prima e più di prima.

 

 

Juve contro tutto e tutti: Agnelli nel solco di Lippi
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