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Nov
14
2011
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (14 Novembre 2011)
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Juventus

 

Delpiero40anni

 

Il capitano della Juve intervistato da 'El Pais': «I difensori che mi hanno creato più problemi? Cannavaro, Nesta e Thuram»

 

MADRID - Alessandro Del Piero, 37 anni, prevede di giocare fino ai 40: l'uomo simbolo della Juventus lo ha detto in una intervista pubblicata oggi da El Pais. "Fino a quando vuole giocare?" gli ha chiesto il giornale spagnolo. "Fino a 40 anni" ha detto Alex, che però non ha voluto rispondere alla domanda "dove vorrebbe concludere la carriera?". "Non è una cosa cui mi piaccia rispondere, voglio terminare questa parentesi della mia carriera con la mente leggera" ha spiegato. E poi "que serà, serà". Al quotidiano di Madrid Alex ha detto che i migliori calciatori con i quali abbia giocato sono stati Roberto Baggio e Zinedine Zidane. "Tecnicamente erano una delizia". I difensori che gli hanno creato più problemi? "Cannavaro, Nesta e Thuram". Interrogato su quanto scritto da Ibrahimovic nella sua 'autobiografià, che aveva minacciato a Barcellona di 'picchiare' Pep Guardiola, Del Piero ha spiegato che "anche qui quasi è venuto alle mani con qualcuno". "Con lei?" ha chiesto El Pais. "Nooo! Io lo avrei picchiato. Zlatan nel quotidiano è tranquillo. Ma è molto esigente e vuole ricavare il meglio da se stesso e dagli altri".

 

 

Del Piero: «Giocherò fino a 40 anni. Dove? Non lo dico»



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Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (14 Novembre 2011)
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Juventus

 

Agnelli-DelPiero

 

Il presidente bianconero: «Lui e il club sono una cosa sola e questo si può dire solo di lui, Boniperti, Platini e pochissimi altri»

 

TORINO - "Le porte della Juventus e del mio ufficio saranno sempre aperte per Alessandro Del Piero. Lui e la Juventus sono una cosa sola e questo si può dire solo di lui, Boniperti, Platini e pochissimi altri". Il presidente bianconero Andrea Agnelli, questa sera a Parma dove ha ritirato il premio 'Sport e lavoro', è tornato sul prossimo addio alla 'Vecchia Signora' del suo uomo-simbolo. "Si sono date - ha precisato - diverse interpretazioni a quanto ho detto durante l'ultima assemblea degli azionisti. In realtà, eravamo già d'accordo che quello firmato lo scorso anno fosse l'ultimo contratto di Del Piero con la Juventus e la mia unica volontà era regalargli il miglior tributo possibile". "Proprio Parma mi ricorda - ha proseguito Andrea Agnelli - quella partita, al primo anno di Alessandro in bianconero, quando dopo avere segnato uno dei tre gol invece di esultare indicò chi gli aveva dato l'assist. Ebbene, quel gesto - ha concluso il presidente bianconero - la dice lunga su che tipo di campione sia Del Piero".

 

 

Agnelli: «Porte della Juve sempre aperte per Del Piero»



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2011
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (14 Novembre 2011)
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Juventus

 

Agnelli

 

Il presidente della Juve ha commentato così il ricorso al Tar della società bianconera

 

TORINO - Il ricorso al Tar "è semplicemente il follow up, la prima delle sette azioni che avevamo annunciato in agosto". Lo ha detto il presidente della Juventus Andrea Agnelli, oggi a Parma per ritirare il premio 'Sport e lavoro'. "La nostra - ha spiegato - è un'iniziativa tesa a verificare gli atti amministrativi compiuti dalla Federazione nel 2006 e nel 2011. Abbiamo bisogno di chiarezza con la Figc: o si è sbagliato prima, o si è sbagliato dopo. Il nostro atto - ha aggiunto Andrea Agnelli - è rivolto verso chi ha giudicato. L'Inter? È un danno collaterale". Alla critica del presidente della Figc, Giancarlo Abete, che ha giudicato inopportuno depositare il ricorso nel giorno della consegna del premio Giacinto Facchetti, Agnelli replica: "Alcune istituzioni hanno l'abitudine di far trascorrere i termini, altre no".

 

 



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2011
Scritto da Roberto Ultimo aggiornamento (14 Novembre 2011)
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Juventus

 

Platini

 

 

MILANO - Sono stati due simboli di due diverse Juventus, entrambe vincenti in Italia e nel mondo. Michel Platini commenta l'annunciata fine carriera in bianconero di Del Piero con un pò di malinconia. "Sarebbe un peccato se Del Piero, che è una bandiera della Juve, partisse - ha detto a margine della cerimonia del premio Facchetti a Milano - mi farebbe male". Platini ha proseguito dicendo che "italiani hanno problemi per lasciare il calcio. Per quanto riguarda la vicenda tra Del Piero e la Juventus è un fatto loro. Ognuno deve decidere quale è il suo momento. Se uno si sente bene...". Non si sbilancia, Platini, sulle possibilità di scudetto della Juve. "Questo è l'anno buono per cosa? Ci sono tanti anni buoni nel passato. Sarà il campo a decidere, la Juve ha buona squadra e bello stadio, vedremo se sarà migliore delle altre squadre".

RECORD TRE PALLONI D'ORO SARA' SUPERATO - Presto Lionel Messi potrebbe eguagliare il suo record di 3 palloni d'oro, ma l'ex fuoriclasse della Juventus Michel Platini, oggi presidente della Uefa non fa drammi. "I record sono fatti per essere battuti e questo sarà superato in futuro - ha osservato Platini - io sono arrivato alla Juventus a 27 anni ma se fossi arrivato a 13 anni come Messi al Barcellona forse ne avrei vinti di più. Però mio nonno si era trasferito in Francia e ora non posso certo fargli causa in tribunale... ". Ricevendo il 'Premio Facchetti' nella sede della Gazzetta dello Sport, Platini si è lasciato andare a diverse battute di spirito, anche su Giovanni Trapattoni, suo ex allenatore alla Juventus e oggi ct dell'Irlanda. "So che stanno già prenotando un albergo in Polonia perchè pensano di essere già qualificati agli Europei - ha raccontato - Il Trap è un giovanotto, con lui non puoi discutere, lui sa tutto". Aveva ragione anche quando chiedeva a un giovane Platini di pensare più alla difesa che all'attacco? "In quel caso - ha sorriso il francese - il Trap non sapeva".

'NEL MONDO C'E' CRISI, ASSURDE PERDITE CLUB' - Caustico come quando era giocatore, il presidente dell'Uefa attacca sul fair play finanziario. "Oggi che nel mondo tutti stringiamo la cinta - ha spiegato Platini - non capisco perchè le società di calcio debbano avere tanti debiti. Non bisogna spendere più soldi di quelli che guadagniamo. Il calcio professionistico ha 1 miliardo 400 milioni di perdite annue. C'è stato un coglione, io, che ha detto che era ora di smetterla". Platini, parlando delle perdite dei club, ha aggiunto di aver parlato "con tutte le grandi famiglie del calcio italiano e con i politici. Tutti sono d'accordo di fare qualcosa. Bisogna dire basta a quello che c'è. Gli incassi sono diversi da paese e paese, dunque abbiamo fatto una legge che ha valore morale molto importante. Attraverso i conti dei club vedremo cosa non funziona".

PREMIO FACCHETTI A PLATINI, UN ETERNO RAGAZZO - "Un eterno ragazzo che dopo aver incantato la Francia e l'Italia con le sue giocate meravigliose e la capacità di non prendersi troppo sul serio, ha saputo reinventarsi dirigente sportivo di altissimo profilo senza perdere il gusto dell'ironia della 'giocata' spiazzante, stavolta nel campo delle idee". È un passaggio della motivazione con cui il sesto 'Premio internazionale Giacinto Facchetti - Il bello del calcio' è stato consegnato al presidente della Uefa Michel Platini. "Dopo aver esaltato i tifosi della Juventus senza mai risultare antipatico agli altri, circostanza che da sola lo rende un felice alieno, il suo impegno all'Uefa - si sottolinea nella motivazione - è ora animato da una spinta propulsiva trasparente, il bene del gioco inteso come patrimonio comune da preservare e sviluppare per le generazioni future".

PLATINI, UN ARBITRO NON BASTA MA NO A TECNOLOGIA - No alla tecnologia nel calcio, sì agli arbitri di porta. Il presidente della Uefa Michel Platini ribadisce la sua tesi riservando qualche frecciata al numero uno della Fifa Joseph Blatter. "Non so se Blatter farà passare l'esperimento degli arbitri di porta. Per forza non è convinto, non è un'idea sua... - ha sorriso Platini - per me è una buona idea, sono contro la tecnologia nello sport, il calcio deve restare un mondo umano e gli arbitri devono essere aiutati a prendere buone decisioni ma la giustizia non viene nè dalle telecamere nè dalle televisioni".